- Con il Decreto Lavoro cambiano alcuni aspetti legati al lavoro occasionale, in particolare con l’utilizzo dei voucher.
- Il Decreto Lavoro stabilisce per le imprese nel settore turistico, fieristico e termale, la possibilità di ricorrere ai voucher lavoro fino a 15.000 euro, e con un numero massimo di 25 dipendenti assunti.
- Le modifiche riguardano esclusivamente specifici settori, mentre per gli altri ambiti rimangono attive le regole ordinarie per l’uso dei voucher.
Il governo Meloni è intervenuto con diverse misure rivolte al lavoro e alle imprese, e in particolare con il Decreto Lavoro vengono presi provvedimenti specifici per imprese, lavoratori e pensionati. Il decreto garantisce un più ampio margine di manovra per le imprese, in particolare con la possibilità di estendere i contratti a termine secondo nuove causali.
Inoltre, vengono revisionate le regole sul lavoro occasionale, per ciò che riguarda i voucher. Questi buoni lavoro sono stati nel tempo utilizzati, poi sospesi, e poi nuovamente introdotti con la Legge di Bilancio 2023. Tuttavia il governo Meloni introduce alcune novità sull’utilizzo di questi voucher in particolare per il settore del turismo.
Arrivano nuove regole per le imprese che utilizzano questi buoni lavoro e operano nel turismo, nel settore fieristico e termale: vediamo di cosa si tratta.
Indice
Cosa sono i voucher lavoro
I voucher, o buoni lavoro, sono modalità di pagamento utilizzate dalle imprese per versare somme di denaro a favore dei lavoratori occasionali, per cui i lavoratori possono poi convertirli in denaro in appositi luoghi.
I voucher lavoro erano precedentemente stati accantonati, ma con la recente Legge di Bilancio sono tornati come strumento di pagamento dei lavoratori, per le imprese, rivelandosi utili specialmente per alcune tipologie di mansioni e per specifici settori.
Nonostante il parere contrario dei sindacati, a causa dell’aumento della precarietà intorno a questi voucher, i buoni lavoro sono stati reintrodotti con precise regole. In particolare, le aziende possono utilizzarli con soglia massima fissata a 10.000 euro, con un innalzamento rispetto al limite di 5.000 applicato in precedenza.
Inoltre le aziende possono utilizzare questo strumento di pagamento anche se hanno fino a 10 lavoratori assunti a tempo indeterminato: anche questa soglia è stata aumentata, dai precedenti 5 lavoratori assunti.
Così come sono stati introdotti con la Legge di Bilancio, i voucher non possono essere utilizzati in agricoltura, per cui sono previste specifiche regole per il lavoro occasionale.
Per ciò che riguarda invece le aziende che operano nel turismo e in settori affini, le cose cambiano ulteriormente, secondo le ultime disposizioni con il Decreto Lavoro.
Voucher lavoro per il turismo: come funzionano
Per il turismo i voucher ottengono una nuova estensione, ovvero la soglia di 10.000 euro massimi viene ulteriormente innalzata a 15.000 euro. L’obiettivo del governo è quello di sostenere le imprese che operano in questo settore e in ambiti affini, garantendo uno strumento aggiuntivo per la gestione del lavoro dei collaboratori.
In particolare, questo settore è caratterizzato dalla presenza di lavoratori stagionali, collaborazioni a breve periodo e mansioni da svolgere una tantum, per cui questo strumento diventa indispensabile per le imprese. Di contro, il turismo è da sempre al centro dell’attenzione per la precarietà di molti lavoratori, per cui i sindacati si sono detti contrari all’utilizzo di questo strumento.
Ma vediamo da vicino chi potrà utilizzare questi voucher. Le imprese che lavorano nel turismo sono le principali beneficiarie delle modifiche con il Decreto Lavoro, ma sono anche coinvolte:
- imprese che operano nel settore dell’organizzazione di fiere, eventi e congressi;
- stabilimenti termali;
- parchi divertimento;
- imprese nel turismo in generale.
Ogni datore di lavoro può quindi utilizzare i nuovi voucher fino a 15.000 euro complessivi, nel corso di un anno. Inoltre, anche la regola dei 10 dipendenti cambia per questi settori, per cui la nuova soglia con cui si possono utilizzare i voucher è fissata a 25 dipendenti assunti, secondo le nuove regole.
In questo modo il Decreto Lavoro offre un sostegno ulteriore alle imprese del settore, che possono utilizzare i voucher per il lavoro occasionale anche se costituite da un numero di dipendenti maggiore.
Turismo e apprendistato: come cambia con il Decreto Lavoro
Oltre all’estensione dei voucher per il turismo, in questo settore si prevedono nuove regole anche per l’apprendistato.
Si parla di cancellare la soglia massima di 29 anni per i lavoratori che accedono all’apprendistato, per un periodo di tempo limitato di tre anni dall’entrata in vigore del Decreto Lavoro.
In questo modo si aprirebbe la possibilità per le imprese nel turismo e nel settore termale di avviare contratti di apprendistato anche con persone di età maggiore ai 29 anni, e anche per persone con più di 40 anni di età, che si trovano in disoccupazione.
Per il momento l’intervento, nonostante l’approvazione del decreto, deve ancora essere confermato, perché il comunicato stampa specifico del governo non ne parla apertamente.
Inoltre negli ultimi giorni si parla anche di introdurre nuove regole, con specifiche leggi, per i professionisti che lavorano come guide turistiche, con l’obiettivo di limitare episodi di abusivismo e regolamentare ulteriormente la professione.
Voucher per il turismo – Domande frequenti
Con il nuovo Decreto Lavoro, le imprese del turismo possono utilizzare i voucher per le prestazioni occasionali, con estensione della soglia massima a 15.000 euro annui. Scopri tutte le novità nell’articolo.
I voucher specifici per il turismo possono essere utilizzati non solo dalle imprese che operano nel turismo, ma anche da parte di stabilimenti termali, parchi divertimento, aziende che organizzano fiere e congressi.
Al centro delle novità c’è l’estensione a 15.000 euro della soglia massima per utilizzare i voucher annualmente, e la possibilità per le imprese di usarli anche con 25 lavoratori dipendenti assunti.
Sono Accompagnatrice Turistica abilitata dalla Regione Campania. Eppure ho trovato tanti problemi per mancanze di vuoti legislativi in materia, non siamo tutelati al pari delle guide. Spesso la gente non conosce la nostra esistenza e ci confonde con essa. La mancanza di tutela perché quelle volte che veniamo chiamati a lavorare, perché si vive in uno stato di precarietà, i Tour Operator non sono corretti, chiamandoci con urgenza e pagandoci dopo mesi dal lavoro svolto, dandoci indicazioni del programma da continuare ad impazzire per successivi cambiamenti anche last second. Altri T.O. sono non regolamentati, si postano semplicemente su internet aprendo un sito anche non veritiero e poi spariscono, con il rischio per i malcapitati del momento di non essere pagati per la prestazione del servizio. Nessuno controlla dove inizia il lavoro di guida e dove finisce spesso si accavalla con quello di accompagnatore e viceversa, si tutela solo quello di guida, ma dove inizia il nostro e finisce? Grazie
Buonasera,
la differenza dovrebbe essere che la guida turistica accompagna nei musei e nei luoghi di interesse turistico, l’accompagnatore turistico assiste il gruppo di turisti.
Grazie per averci scritto
Non esiste un decreto legislativo per gli Accompagnatori Turistici, eppure esistono, si parla solo e sempre di guide.