- Anche le startup innovative devono provvedere alla vidimazione dei libri sociali;
- La tassa deve essere saldata entro il 16 marzo di ogni anno;
- L’importo massimo da pagare è pari a 516,46 euro.
Lo scorso 16 marzo 2022 scadeva il termine entro il quale le società di capitali avrebbero dovuto provvedere a versare la tassa annuale sulla vidimazione dei libri sociali 2022. Ma come funziona questo particolare adempimento per le start up innovative? Tocca anche a loro provvedere a ad adempiere a questo particolare obbligo?
A dare una risposta a questa domanda ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, che attraverso la risposta all’interpello n. 253 del 16 luglio 2019 ha fornito dei chiarimenti molto precisi su quali debbano essere gli adempimenti relativi alla vidimazione dei libri sociali da parte delle start-up innovative.
In linea generale, è obbligatorio anche per le startup innovative procedere con la vidimazione dei libri sociali, anche se queste realtà possono accedere ad una serie di esenzioni dalle imposte e agevolazioni. Vediamo tutti i dettagli.
Indice
Scopriamo come si devono comportare i titolari di queste società di ultima generazione, relativamente alla vidimazione dei libri sociali. Il Decreto Legge n. 179/2012 ha avuto il merito di introdurre delle disposizioni particolari, che riguardano direttamente la nascita e lo sviluppo di alcuni tipi di imprese.
Nel dettaglio ci stiamo riferendo alle cosiddette startup innovative, che possono beneficiare di una serie di agevolazioni. Per poter accedere a questi benefici, le imprese devono essere iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro Imprese, che è riservata appunto alle start up innovative. Questo particolare regime di agevolazione dura al massimo cinque anni, dal momento in cui è stata effettuata l’iscrizione.
Entrando un po’ di più nei dettagli, il comma 8, articolo 26, del Decreto Legge 179/2012 ha previsto alcune agevolazioni sull’imposta di bollo e sui diritti di segreteria, che, però, non coinvolgono anche la vidimazione dei libri sociali. Il decreto legge stabilisce che:
La start-up innovativa e l’incubatore certificato dal momento della loro iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese sono esonerati dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi all’iscrizione nel registro delle imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio.
Le esenzioni previste per le startup innovative
È molto importante ricordare che queste esenzioni dipendono direttamente dal mantenimento dei requisiti, così come sono previsti dalla legge per ottenere l’acquisizione della qualifica di start-up innovativa.
L’agevolazione parte fin da subito, tanto che è necessario considerare che, dato che la società è costituita con un atto pubblico, nel momento in cui viene iscritta nell’apposita sezione, è esente dal pagamento delle imposte di bollo e di segreteria.
Le agevolazioni previste in fase di apertura di una start up innovativa non vengono allargate anche alla vidimazione dei libri sociali. Le disposizioni agevolative prevedono, comunque, che l’esonero dal pagamento dell’imposta di bollo possa essere riferito anche agli eventuali altri atti, che devono essere conclusi per tutti gli adempimenti relativi all’iscrizione nel registro delle imprese.
Per quanto riguarda l’imposta di bollo di vidimazione dei libri sociali, per le startup innovative non c’è alcuna agevolazione. Questo perché, sostanzialmente, stiamo parlando di una società di capitali, che nel nostro caso altro non è che una Srl. Quello che la differenzia da una Srl tradizionale, oltre ai a particolari vantaggi, è che per essere definita innovativa una startup deve anche essere in possesso del seguente requisito:
- l’attività deve essere preferibilmente a carattere innovativo e soprattutto deve essere ad alto contenuto tecnologico;
A cui si deve aggiungere uno di questi altri requisiti:
- le spese per la ricerca o lo sviluppo devono essere pari ad almeno il 15% della voce maggiore tra costo e valore totale della produzione;
- almeno i ⅔ dei collaboratori o dei dipendenti deve avere una laurea magistrale. In alternativa ⅓ deve essere composto da dottorati o dottorandi;
- avere un brevetto.
Per essere considerata a tutti gli effetti una start up innovativa deve essere registrata nell’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese, e vi deve rimanere iscritta per almeno cinque anni.
Una start up innovativa è una Srl a tutti gli effetti. Come tale dovrà, obbligatoriamente, provvedere alla tenuta ed alla vidimazione dei libri sociali. Sono tenute a questo adempimento tutte le Srl ed in generale tutte le società di capitali. Questa imposta deve essere versata in misura fissa, anche se il suo importo è determinato dal capitale della società:
- 309,87 euro se il capitale sociale al 1° gennaio 2022 è di importo inferiore a 516.456,90 Euro;
- 516,46 euro se il capitale sociale al 1° gennaio 2022 è di importo superiore a 516.456,90 Euro.
Come abbiamo ricordato in apertura, la vidimazione dei libri sociali delle società di capitali deve essere effettuata entro il 16 marzo di ogni anno.
Vidimazione libri sociali – Domande frequenti
Essendo delle società di capitali, sono tenute ad adempiere a questo obbligo, e non sono previsti casi di esonero. Scopri maggiori dettagli qui.
In fase di apertura e di registrazione, queste startup sono completamenti esenti dal pagamento delle imposte di bollo e di segreteria. Tuttavia devono provvedere al pagamento della vidimazione dei libri sociali.
Ogni anno deve essere effettuata entro il 16 marzo, anche dalle startup innovative.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista