Truffe online: 181 milioni rubati nel 2024. Il report aggiornato della Polizia Postale

Nel 2024 sono stati rubati 181 milioni di euro alle vittime di truffe online. Il trading è l'ambito in cui vengono sottratte le somme maggiori di denaro. Ecco come prevenire o tutelarsi da una truffa online.

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  • Nel 2024 sono stati sottratti in totale circa 181 milioni di euro tramite truffe online, cifra che supera i 137 milioni di euro dell’anno precedente.
  • L’80% delle somme rubate è da ricondurre alle truffe legate al trading online, con raggiri volti a ingannare le vittime proponendo investimenti nelle compravendite di moneta digitale, azioni o altro.
  • La Polizia Postale ha rilevato un aumento delle minacce cibernetiche, causate in parte dalla situazione geopolitica, che spesso sfociano in azioni di attacco alle infrastrutture del paese.

Le truffe online sono all’ordine del giorno in Italia: la Polizia Postale racconta uno scenario in cui in un solo anno, il 2024, sono stati rubati 181 milioni di euro alle vittime con operazioni truffaldine di diverso tipo, che sfruttano il canale digitale.

Al primo posto vi sono le frodi legate al trading online, che riguardano proposte di investimenti di capitali sul web. Queste azioni sono portate avanti da organismi non regolamentati, che propongono spesso facili guadagni ai cittadini, soprattutto ai più inesperti.

Va segnalato che in Italia, per contrastare gli attacchi informatici, nel 2024 è stato approvato un Ddl Cybersicurezza contro le frodi informatiche, che permette alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura e alla Presidenza del Consiglio di agire in modo coordinato.

Truffe online 2024: i numeri

Grazie all’ultimo report annuale 2024 della Polizia Postale1, è possibile individuare l’incremento sostanziale che caratterizza le truffe online. Da un lato tale aumento è da ricondurre all’utilizzo sempre più frequente di tecnologia informatica e strumenti digitali nella vita di tutti i giorni, che espone maggiormente le persone a questo tipo di azioni ingannevoli.

Dall’altro lato, i conflitti internazionali e le recenti dinamiche geopolitiche creano sempre più vulnerabilità sul fronte informatico, soprattutto se si prendono in considerazione gli attacchi hacker a danno delle infrastrutture pubbliche.

Va anche considerato l’aumento delle transazioni online, dovuto ad un uso sempre più frequente di strumenti come carte di pagamento, bancomat o app presso negozi fisici o e-commerce virtuali. Le persone usano sempre più spesso questi metodi: strumenti che sono incentivati anche dalle politiche restrittive sull’uso del contante e dagli obblighi per gli esercenti di munirsi di POS.

Sempre più spesso viene scelto il bonifico come metodo di pagamento, come ha rilevato Unimpresa2: nel 2024 le transazioni svolte con questo metodo hanno coinvolto 8 mila miliardi di euro, segnando un +5% rispetto al 2023.

Questo trend sarà sempre più incentivato dai bonifici istantanei gratuiti, secondo le ultime disposizioni del Regolamento europeo 886/2024. In questo contesto i dati bancari delle singole persone sono maggiormente esposti al rischio.

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Truffe del trading online in aumento

Particolare attenzione è rivolta alle truffe intorno al trading online, ovvero ai movimenti di denaro legati agli investimenti effettuati su portali web dedicati agli scambi in borsa. La Polizia Postale ha individuato un incremento sostanziale di questi casi, data la crescita delle denunce di frodi intorno agli investimenti.

Aumentano quindi le somme di denaro sottratte alle vittime, che non sono solamente soggetti fragili (come anziani e vulnerabili) ma anche diverse categorie di investitori. I truffatori solitamente propongono guadagni facili e investimenti convenienti tramite piattaforme non regolamentate.

I criminali informatici trovano terreno fertile soprattutto sui social network, dove propongono con video e immagini (anche creati con l’intelligenza artificiale) investimenti vantaggiosi, chiedendo alla vittima di versare il proprio capitale in determinate piattaforme. Il malcapitato si fida quindi di questi “esperti” del trading che vendono soluzioni online, senza accorgersi di essere di fronte ad una truffa.

Questi portali poi si rivelano del tutto estranei ai regolamenti, difficili da monitorare e tracciare anche per le autorità, per cui è complicato recuperare il denaro perso. Guardando al totale delle somme di denaro sottratte tramite truffe online nel 2024, ovvero 181.006.846 euro rubati, la maggioranza è da ricondurre a truffe sul falso trading online.

dati truffe online 2024


Come si può vedere, la maggiore perdita di denaro avviene intorno al falso trading online, mentre truffe legate al commercio elettronico, sentimentali o intorno al settore immobiliare raggiungono una percentuale molto più bassa.

Bisogna comunque tenere presente che, anche con minori perdite in termini di importi, al primo posto per numero di casi di truffa rilevati c’è il commercio elettronico.

Come prevenire le frodi del trading online: il parere dell’esperto

Oggi la rete prolifera di rischi, per cui conoscerli in anticipo può prevenire molti casi di perdita di denaro. A questo proposito abbiamo chiesto all’avvocato del Foro di Torino Graziana Aiello cosa è possibile fare per prevenire le truffe intorno al trading online, settore molto prolifero negli ultimi anni:

“Innanzitutto verificare che il broker sia regolamentato, quindi che abbia ottenuto regolare licenza alla prestazione di servizi di investimento. Bisogna verificare che chi è dall’altra parte faccia davvero parte della società che ha ricevuto la licenza. Molto spesso si viene contattati da un operatore che dice di chiamare per conto di una società registrata alle liste tenute dall’Autorità di vigilanza competente, però poi in realtà l’operatore fa confluire il denaro in un’altra piattaforma irregolare. Nell’ultimo anno, grazie alla diffusione dell’intelligenza artificiale, capita spesso che vengano creati dei video in cui volti noti della TV promuovono determinate piattaforme: non sono attendibili, ma molte persone, soprattutto pensionati, possono cascarci.”

Il consiglio è quello quindi di verificare la regolarità della piattaforma, procedendo tramite Consob3, ma bisogna anche informarsi prima di fare trading, conoscendo la normativa in Italia, ovvero la MIFID II. Ci sono infatti dei broker che talvolta sono regolamentati all’estero, ma non in Italia e questo genera una differenza che può favorire atti illeciti.

Nel momento in cui invece si è già stati truffati da una piattaforma o un broker non regolare, il consiglio dell’avvocato è quello di agire subito per denunciare:

“Nel momento in cui viene accertata la truffa, sicuramente fare denuncia querela, anche perché vengono consegnati tutti i documenti personali, che possono poi essere utilizzati per scopi poco leciti, per accedere a conti correnti online, far confluire proventi e così via. Poi, per recuperare le somme, ci sono dei casi in cui attivare immediatamente delle azioni con la banca. Bisogna muoversi subito per poter recuperare le somme, denunciando anche alla Polizia Postale.”

I casi di truffa online legati al trading nell’ultimo periodo sono riconducibili soprattutto all’utilizzo di strumenti digitali e piattaforme social da parte di criminali informatici:

“Più frequentemente si viene contattati, ultimamente con dei video fittizi, e viene fatto eseguire un investimento di minimo importo, quindi di 200-250 euro. Vengono fatti vedere dei profitti apparenti, che vengono anche accreditati sul conto corrente, per conquistare la fiducia della vittima. Successivamente vengono esibite delle licenze, anche fittizie, su carta intestata, proprio di Consob o FCA (l’autorità di finanza inglese) e vengono fatti fare depositi più consistenti, chiedendo di partecipare a dei progetti di investimento più profittevoli. Sono sicuramente esibiti dei profitti molto alti, però una volta che il soggetto vuole liquidare l’investimento e quindi vuole prelevare questi profitti, questo gli viene impedito, anzi vengono richieste delle somme a titolo di tasse, cosa che ovviamente non è legittima. Nella maggior parte dei casi viene fatta pagare anticipatamente una somma calcolata a percentuale sugli importi di profitti apparenti, quindi 20-26%, vengono pagati e poi l’organizzazione sparisce o vengono chiesti altri pagamenti.”

La maggior parte delle volte vengono utilizzate le criptovalute in questo schema, per cui la vittima viene convinta ad aprire un portafoglio elettronico presso un exchange di criptovalute e il denaro viene inviato ad un wallet. Questo rende la situazione più difficile da recuperare, si può tracciare solamente se la Procura esegue delle indagini proprio sul wallet, sempre dopo una denuncia o querela.

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Prevenzione delle truffe online: il ruolo delle Autorità

Quali sono i meccanismi di prevenzione delle frodi online messe a punto dalle autorità italiane? Per contrastare il fenomeno, lo scorso anno è entrato in vigore il Ddl Cybersicurezza, che punta principalmente ad aumentare la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici a danno delle amministrazioni pubbliche e delle aziende private.

Il testo è composto da 24 articoli incentrati sull’aumento delle pene per reati legati all’informatica, ma anche sul miglioramento dell’organizzazione interna alle amministrazioni per contrastare gli illeciti. Vengono limitati gli accessi consentiti alle banche dati pubbliche, utilizzati strumenti di crittografia e istituite raccolte dati periodiche per analizzare il fenomeno.

Il ministro dell’Interno ha avviato il Comitato di analisi per la sicurezza cibernetica (CASC) per coordinare le strategie di difesa e prevenzione con la partecipazione delle diverse autorità italiane. Nei capoluoghi di regione sono stati attivati 18 Centri operativi per la sicurezza cibernetica (COSC) della Polizia Postale con 82 sezioni operative.

Inoltre il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (CNCPO) si muove per contrastare lo sfruttamento sessuale di minori sul web, monitorando i reati e diffondendo informazione a tutela dei più giovani tramite campagne mirate.

Social network e siti di dating online sono al centro di controlli in prevenzione dei reati online basati su frodi sentimentali, in cui alla vittima viene estorto del denaro tramite raggiro.

Inoltre il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) agisce per proteggere le infrastrutture del paese da attacchi informatici. L’attenzione va soprattutto verso gli attacchi ransomware alle infrastrutture dei Comuni e delle aziende sanitarie, ma anche verso aziende che operano nei trasporti, nella finanza e nelle telecomunicazioni.

Come difendersi dalle truffe online

Per difendersi dalle truffe online bisogna quindi da un lato conoscere i potenziali rischi di ogni operazione che viene svolta tramite internet, soprattutto se riguarda movimenti di denaro. In particolare, in riferimento alla truffe che riguardano il trading online, bisogna fare particolare riguardo a dove si sceglie di investire delle somme oppure a chi ci si affida per consigli finanziari.

Le autorità consigliano di affidarsi sempre alle istituzioni e a piattaforme online come quella della Banca d’Italia, evitando il più possibile di seguire consulenti o finti broker che propongono soluzioni facili tramite social network.

Allo stesso modo è consigliato stare lontani da ciò che viene definito come dark web (la parte “nascosta” di internet, raggiungibile solamente con determinati accessi o software). Per la prevenzione di truffe legate agli acquisti online, si consiglia di comprare solamente da piattaforme sicure e conosciute, evitando di cliccare su link presenti solo sui social che nascondono siti web non regolamentati.

Oggi le truffe si diffondono anche via email, tramite il phishing: la vittima crede di aver ricevuto una email o un messaggio da una fonte affidabile (come una banca o le Poste) ma in realtà si trova di fronte ad una email fittizia, in cui viene riproposta la stessa grafica usata dalla fonte conosciuta. In questo caso è buona norma telefonare direttamente alla banca da cui si pensi arrivi il messaggio, per avere una conferma della sua validità.

  1. Report annuale 2024, Polizia Postale per la sicurezza cibernetica, commissariatodps.it ↩︎
  2. Bonifici: 8 mila miliardi di euro, Unimpresa, unimpresa.it ↩︎
  3. Occhio alle truffe!, Consob, consob.it ↩︎
Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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