- Il codice SDI viene utilizzato per inviare e ricevere le fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
- Può essere trovato sui documenti di sottoscrizione a un servizio di fatturazione elettronica o chiesto direttamente al cliente, ma esistono anche banche dati dedicate per individuarlo in autonomia.
- Il codice SDI differisce dal codice univoco poiché quest’ultimo è utilizzato solo per la Pubblica Amministrazione.
A partire dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di emettere fattura elettronica è stato esteso anche ai contribuenti in regime forfettario.
Il nuovo sistema digitalizzato sostituisce dunque quasi integralmente il documento cartaceo, poiché ogni fattura viene creata, trasmessa e conservata in formato digitale in un processo gestito attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), piattaforma dedicata dell’Agenzia delle Entrate.
Proprio da qui prende il nome il codice SDI, un identificativo alfanumerico di sette caratteri che funge da indirizzo digitale per ogni soggetto. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono le sue funzioni specifiche e, soprattutto, dove è possibile reperire questo codice? Scopriamolo insieme.
Indice
Che cosa è il codice SDI
Anche conosciuto come codice destinatario, il codice SDI è un identificativo alfanumerico di sette caratteri utilizzato per indirizzare correttamente le fatture elettroniche all’interno del Sistema di Interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è unico per ogni azienda, ma rappresenta piuttosto il canale telematico utilizzato per la ricezione delle fatture elettroniche: pensiamo a un servizio web o un software di gestione contabile.
Quando un fornitore emette una fattura elettronica destinata a un’azienda o a un professionista, questo particolare identificativo, insieme alla partita IVA, consente di recapitarla direttamente sul gestionale di fatturazione elettronica indicato.
Eccezioni
Privati e professionisti con residenza all’estero non hanno l’obbligo di possedere un codice SDI. Pertanto, quando è necessario emettere una fattura elettronica per questi destinatari, bisognerà:
- utilizzare “xxxxxxx” (sette “x”) per i clienti residenti all’estero;
- inviare una copia PDF per privati e aziende all’estero, poiché non riceveranno la fattura tramite il Sistema di Interscambio.
Per soggetti privati italiani invece si usa il codice “0000000” (sette zeri).
Come trovare il codice SDI di un’azienda dalla partita IVA
Reperire il codice SDI è semplice: puoi trovarlo facilmente nei documenti relativi all’iscrizione al servizio di fatturazione elettronica che utilizzi. Se, invece, devi emettere una fattura per un’altra persona o azienda, ti sarà sufficiente richiederlo al destinatario.
Uno dei metodi più immediati per agire in autonomia è utilizzare il servizio gratuito offerto dal portale Ufficio Camerale. Ecco i passaggi da seguire:
- visita la pagina dedicata;
- nel campo apposito, digita la partita IVA del soggetto di cui desideri ottenere il codice SDI;
- clicca su Cerca per avviare il processo di identificazione.
Una volta visualizzato il codice, copialo e salvalo per future necessità o incollalo direttamente dove serve.
Dove reperire il codice SDI sulla visura camerale
Trattandosi di un codice che può modificarsi in concomitanza con il servizio di gestione della fattura elettronica utilizzato, esso non è reperibile nella visura camerale.
Questo perché si tratta di un documento che riporta tutte le informazioni ufficiali che possono essere modificate solo con una rettifica specifica. Il codice SDI non rientra tra queste.
Come ottenere il codice SDI sul sito dell’Agenzia delle Entrate
Purtroppo, il sito dell’Agenzia delle Entrate non offre un servizio immediato di identificazione del codice SDI a partire dal destinatario. Si può però utilizzare direttamente il sistema di fatturazione elettronica messo a disposizione dall’Agenzia, se si dispone di una partita IVA, per sapere qual è il codice SDI di un cliente registrato in precedenza.
Differenze tra codice SDI e codice univoco
È facile confondere il codice SDI con il codice univoco, poiché entrambi svolgono ruoli simili. Tuttavia, ci sono sottili ma importanti differenze tra i due.
Prima che la fatturazione elettronica diventasse obbligatoria per tutti, il codice univoco veniva utilizzato principalmente dalla Pubblica Amministrazione, ed ogni ente pubblico possedeva un proprio codice specifico per ricevere le fatture.
Con l’estensione della fatturazione elettronica anche ai privati, è stato introdotto il codice destinatario, per facilitare lo scambio di fatture elettroniche tra aziende (B2B) e tra aziende e consumatori (B2C).
A differenza del codice univoco, però, il codice SDI non è unico per ogni contribuente: è collegato al servizio di fatturazione elettronica utilizzato. Questo significa che più utenti che si avvalgono dello stesso software o intermediario possono condividere il medesimo codice, che identifica il canale digitale scelto per la ricezione delle fatture.
In pratica il codice univoco oggi è usato solamente per l’invio di fatture alla Pubblica Amministrazione, mentre il codice SDI è utilizzato in tutti gli altri casi, ovvero tra soggetti privati (incluse le aziende).
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it