- La tregua fiscale voluta dal governo Meloni consente ai contribuenti di provvedere al pagamento dei debiti cumulati verso il fisco in modo agevolato.
- La tregua fiscale ha previsto diversi interventi, inclusa una proroga recente per ciò che riguarda il pagamento delle rate sui debiti cumulati.
- Con la tregua fiscale, i contribuenti hanno un periodo di tempo aggiuntivo per regolarizzare la propria posizione verso il fisco, inclusi gli errori dovuti all’IVA.
Il governo Meloni ha introdotto diverse misure di tregua fiscale, che sono andate ad alleggerire il peso dei debiti fiscali dei contribuenti verso l’Agenzia delle Entrate o altri enti.
Tra questi interventi, ricordiamo la possibilità di rateizzazione delle vecchie cartelle di debito, e lo stralcio, facoltativo, dei debiti con importi inferiori a 1.000 euro.
Il Decreto Bollette ha poi cambiato alcuni aspetti sulle tempistiche della tregua fiscale, introducendo più tempo per sanare la propria posizione verso il fisco.
A questo proposito, anche i debiti che riguardano il pagamento dell’IVA, da parte di imprese e professionisti autonomi, sono inclusi nella tregua fiscale, come vedremo tra poco.
Indice
Tregua fiscale, le proroghe
A proposito della tregua fiscale, sono state annunciate diverse proroghe alle misure previste dal governo, in particolare sulla rottamazione quater che coinvolge imprese, professionisti e contribuenti che si trovano in una situazione di debito con il fisco.
Il MEF ha comunicato il 21 aprile 2023 la proroga al 30 giugno 2023 della presentazione delle domande di accesso alla misura di rottamazione quater, per le cartelle di debito che rientrano nel periodo che va dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
La prima conseguenza di questo slittamento è lo spostamento della data fissata come scadenza di pagamento del debito, o della prima rata in caso di richiesta di rateizzazione. La prima rata viene così spostata al 31 ottobre 2023, e la panoramica delle scadenze risulta la seguente:
- 31 ottobre 2023: scadenza prima rata di pagamento (10% della somma);
- 30 novembre 2023: scadenza seconda rata di pagamento (10% della somma);
- 24 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre: scadenze per gli anni successivi.
Anche il ravvedimento operoso speciale subisce una proroga, e slitta al 30 settembre 2023. Le sanzioni risultano alleggerite a 1 diciottesimo del minimo, con rateizzazione in rate trimestrali (8) per alleggerire la regolarizzazione dei debiti.
Tregua fiscale e Iva 2023
La tregua fiscale dispone diverse misure che consentono di regolarizzare l’Iva non versata in modo semplificato, e secondo le proroghe viste prima. A proposito dell’Iva, in caso di mancata fatturazione, o comunicazione irregolare, il ravvedimento operoso speciale introdotto dal governo consente anche di emettere una nota di variazione verso il cliente.
Il cliente può quindi a questo punto accedere alla detrazione Iva, e il costo della regolarizzazione dell’imposta si riduce drasticamente. Questo alleggerimento può quindi riguardare imprese e professionisti assoggettati annualmente all’Imposta sul Valore Aggiunto.
La tregua fiscale permette anche di regolarizzare gli errori formali compiuti su fatture elettroniche e scontrini. A questo proposito è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento 61196/2023. L’Agenzia va a specificare come funziona la tregua fiscale per i contribuenti passivi IVA e in particolare su:
- fatture elettroniche emesse per cessioni di beni e prestazioni di servizi tra soggetti residenti;
- i corrispettivi giornalieri telematici memorizzati elettronicamente.
L’Agenzia mette a disposizione del contribuente IVA delle informazioni specifiche sulle violazioni, per ciò che riguarda gli invii tardivi. Il contribuente può quindi segnalare al fisco eventuali elementi sconosciuti all’Agenzia, e procedere con una sanatoria per ciò che riguarda gli errori di invio.
Questo è ammesso solamente se non sono presenti errori o violazioni sostanziali nel pagamento dell’imposta. Si prevede quindi con il ravvedimento operoso speciale il pagamento di una sanzione fissa a 200 euro.
Tregua fiscale, altri ambiti di applicazione IVA
Recentemente sono emersi anche alcuni dibattiti sull’IVA applicata in diversi contesti. Un esempio è quello di una sentenza della Corte di Giustizia che recentemente ha trattato l’argomento della qualificazione dell’IVA per i servizi di ricarica delle automobili elettriche.
A questo proposito, dopo diversi dibattiti, si è stabilito che le operazioni sulla ricarica di autoveicoli elettrici rientrano nelle operazioni complesse e nelle cessioni di beni.
Per ciò che riguarda invece la detrazione IVA sui bonus per l’edilizia, come il superbonus 110%, si stabilisce una pro-rata provvisoria che viene poi successivamente approvata con la dichiarazione annuale obbligatoria.
In questo modo è più semplice stabilire qual è il credito di imposta relativo all’IVA sui bonus per l’edilizia a cui si ha diritto di accesso.
Il recente Decreto Bollette ha anche introdotto alcuni chiarimenti che riguardano da vicino l’applicazione dell’IVA e il payback intorno ai dispositivi medici.
A questo proposito viene chiarito che le imprese che forniscono dispositivi medici possono portare in detrazione l’Imposta sul Valore Aggiunto procedendo con uno scorporo dei versamenti effettuati come payback.
Tregua fiscale e IVA – Domande frequenti
La tregua fiscale introdotta dal governo Meloni agisce su diversi debiti cumulati dai cittadini verso il fisco, inclusi quelli che riguardano l’IVA. Ecco cosa comporta.
La proroga posticipa le diverse scadenze che riguardano il pagamento dei debiti verso il fisco, e la prima rata slitta a ottobre 2023.
La tregua fiscale permette anche di regolarizzare gli errori formali compiuti su fatture elettroniche e scontrini, con lo strumento del ravvedimento operoso speciale.
Valeria Oggero
Giornalista