Tredicesima e quattordicesima più alte, a chi spettano

Il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle detrazioni porteranno all’aumento di tredicesima e quattordicesima. Ecco quando e come verrà applicato.

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Tredicesima e quattordicesima più alte
  • Con la Legge di Bilancio 2023 sono stati introdotti dei tagli al cuneo fiscale, e di conseguenza cambiano le somme stanziate per tredicesima e quattordicesima.
  • Gli importi della tredicesima e della quattordicesima saranno più elevati a causa della riduzione delle detrazioni fiscali previste dalla Manovra 2023.
  • Con la riduzione del cuneo fiscale, si prevede una diminuzione al 7% per redditi fino a 25.000 euro e al 6% per redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro.

La tredicesima e la quattordicesima sono due mensilità aggiuntive riconosciute a lavoratori e a pensionati, ma con la nuova Legge di Bilancio 2023 sono previste somme più alte.

Questo è stato possibile grazie alla riduzione del cuneo fiscale previsto anche dal Decreto Lavoro, che riduce le imposte a carico dei lavoratori.

Il governo Meloni, infatti, ha approvato il taglio del cuneo fiscale con la Legge di Bilancio 2023, che porterà ad alcuni cambiamenti in busta paga.

Tra le novità più attese da lavoratori e pensionati c’è sicuramente l’aumento della tredicesima e della quattordicesima. Ma vediamo nel dettaglio perché le due mensilità aggiuntive saranno più alte.

Tredicesima e quattordicesima: cosa sono e perché aumentano

Tredicesima e quattordicesima sono due mensilità aggiuntive alla retribuzione ordinaria riconosciuta ad alcune categorie di lavoratori e pensionati.

Queste due mensilità sono erogate dal datore di lavoro, o dall’INPS nel caso dei pensionati. La tredicesima in passato era anche nota come “gratifica natalizia” perché data dal datore di lavoro in occasione delle festività di Natale. Tale usanza si è diffusa rapidamente, fino a diventare obbligatoria per legge.

Successivamente si è aggiunta anche la quattordicesima, riconosciuta in genere durante il periodo estivo ma per cui non è previsto alcun obbligo. Infatti, è corrisposta solamente se prevista dal contratto collettivo utilizzato dall’azienda. Per verificare se un lavoratore ha diritto alla quattordicesima bisogna fare riferimento al contratto nazionale di lavoro, o CCNL, che è stato sottoscritto con l’azienda.

Le mensilità aggiuntive spettano a tutti i dipendenti del settore pubblico e privato, indipendentemente dal fatto che siano sotto contratto a tempo determinato o indeterminato, e a prescindere dalla qualifica. Infatti, la mensilità aggiuntiva è prevista per operai, impiegati, quadri, dirigenti e anche apprendisti appartenenti a qualsiasi categoria.

È prevista questa mensilità in tutti i settori, inclusi quelli dello spettacolo, dell’agricoltura, dell’edilizia e anche per chi lavora nelle cooperative, così come per i lavoratori part time e a chiamata. In questi ultimi due casi, però, la mensilità è calcolata in proporzione alle ore lavorative svolte.

La tredicesima è prevista anche per i pensionati, mentre sono esclusi:

  • stagisti;
  • praticanti;
  • collaboratori;
  • prestatori di lavoro occasionale;
  • prestatori di lavoro occasionale accessorio;
  • soci;
  • lavoratori autonomi;
  • professionisti.

Per capire di quanto aumenteranno queste due mensilità è bene sapere come vengono calcolate.

Tredicesima e quattordicesima più alte riforma

Tredicesima e quattordicesima più alte: le detrazioni fiscali

Per i pensionati, la tredicesima corrisponde alla rata dell’ultimo mese dell’anno. Invece, per i dipendenti è un dodicesimo della retribuzione annua. Di conseguenza, per calcolarla si parte dall’ultimo stipendio lordo percepito.

Un ruolo importante è svolto dalle detrazioni fiscali che, con l’attuazione della Manovra 2023 sono state ridotte. La Manovra, inoltre, ha quindi effettuato un taglio al cuneo fiscale. Di conseguenza, gli importi percepiti per l’anno 2023 risulteranno più alti rispetto all’anno passato.

La Manovra propone una riduzione fiscale del 3% per le persone fisiche che guadagnano fino a 25.000 euro, vale a dire per quelli che hanno uno stipendio lordo fino a 1.923 euro al mese.

Un’altra proposta è quella della riduzione del 2% per i lavoratori con un reddito che va dai 25.000 euro ai 35.000 euro, e quindi percepiscono uno stipendio lordo fino a 2.692 euro.

Tali riduzioni porterebbero, quindi, ad un leggero aumento dello stipendio netto percepito dal lavoratore e, di conseguenza, alla tredicesima e alla quattordicesima percepiti nei mesi estivi e a fine anno.

Per quanto riguarda, invece, i pensionati, la tredicesima spetta a coloro che presentano un reddito inferiore a 14.657,24 euro.

Tredicesima e quattordicesima più alte con il Decreto Lavoro

Il Decreto Lavoro di maggio introduce un taglio del cuneo fiscale. La riduzione del cuneo fiscale porterà una diminuzione delle imposte a carico dei lavoratori al 7% per redditi fino a 25.000 euro e al 6% per redditi compresi tra i 25.000 euro e i 35.000 euro.

Di tale riduzione potrebbero, quindi, risentirne anche la tredicesima e la quattordicesima mensilità, che potranno subire ulteriori modifiche con la riforma fiscale in arrivo. Quest’ultima potrebbe includere una revisione delle attuali aliquote IRPEF, che potrebbero diventare tre.

Questo nuovo sistema di tassazione avrà indubbiamente un impatto sulle tasse a carico di pensionati e lavoratori. Perciò, varieranno di conseguenza ulteriormente anche gli importi riconosciuti come tredicesima e quattordicesima.

Tredicesima e quattordicesima più alte cuneo fiscale

Le nuove ipotesi del governo Meloni

Oltre a queste ipotesi sopracitate, il governo Meloni sta elaborando anche nuove proposte, come quella di valorizzare tempestivamente i valori di tredicesima e quattordicesima ricorrendo ad un meccanismo per ridurre le tasse.

Infatti, il viceministro dell’Economia. Maurizio Leo, ha dichiarato che il governo ha proposto un nuovo piano volto alla detassazione della tredicesima mensilità oltre che all’eventuale quattordicesima, ove prevista da contratto.

Tuttavia, attuare tale misura richiede un importante ricorso a risorse, il cui ammontare preciso sarebbe determinato predisponendo il NADEF, vale a dire la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.

Perciò, ad oggi occorrerà attendere il quarto trimestre per verificare se aumenteranno le cifre entro il 13 dicembre di quest’anno, entro il 14 luglio del prossimo anno o se si dovrà attendere direttamente fino al 13 dicembre del 2024.

Tredicesima e quattordicesima più alte – Domande frequenti

Perché si prevede un aumento di tredicesima e quattordicesima?

Con l’approvazione della Manovra 2023 e la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi e le pensioni, è previsto il conseguente aumento di tredicesima e quattordicesima.

Da quando aumenteranno tredicesima e quattordicesima?

Gli effetti della riduzione del cuneo fiscale e dell’IRPEF si potranno vedere entro il 13 dicembre 2023, ma questa potrebbe slittare al 14 luglio o ancora al 13 dicembre 2024. L’aumento degli stipendi percepiti porterà quindi ad un aumento delle mensilità aggiuntive.

A chi spetta la tredicesima e la quattordicesima?

La tredicesima e la quattordicesima sono mensilità aggiuntive riconosciute ai lavoratori e ai pensionati. La prima spetta a tutti i lavoratori indistintamente e indipendentemente dal ruolo ricoperto, mentre la seconda è prevista solamente in alcuni contratti nazionali del lavoro.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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