- Il tasso di interesse legale per il 2025 sarà del 2%, in discesa rispetto al 2,5% dell’anno in corso.
- L’Agenzia delle Entrate ha comunicato la novità contenuta nel decreto 10 dicembre 2024 in Gazzetta Ufficiale.
- Questa percentuale si calcola in base al rendimento annuo dei titoli di stato e all’inflazione. Nel 2023 aveva segnato un record, per poi scendere progressivamente.
Con il calo dell’inflazione, il tasso di interesse legale per il 2025 scenderà ulteriormente arrivando al 2%. Nel biennio 2023 abbiamo assistito ad un incremento che non aveva precedenti, rispetto agli ultimi dieci anni.
Ma cosa si intende per tasso di interesse legale? Si fa riferimento in particolare al costo del denaro e nello specifico, l’articolo 1282 del Codice Civile determina che i crediti di somme di denaro esigibili siano soggetti a degli interessi annualmente stabiliti per legge.
Ogni anno infatti il Ministero dell’Economia può modificare queste percentuali, che vanno a influire anche sul ravvedimento operoso, ovvero sulla possibilità per i contribuenti di provvedere al pagamento dei propri debiti pagando una sanzione con aggiunta degli interessi. Vediamo in questo articolo nello specifico di cosa si tratta e quali saranno le conseguenze di questo aumento.
Indice
Tasso di interesse legale: cos’è e a cosa si riferisce
Il tasso di interesse legale si riferisce a quella somma che, al trascorrere del tempo, viene aggiunta per legge agli importi a credito. Per fare un esempio, se un contribuente cumula un debito verso lo stato, è possibile saldarlo pagando una cifra aggiuntiva per la sanzione e gli interessi cumulati.
Il funzionamento del tasso di interesse legale è regolarizzato da alcuni articoli del Codice Civile, in particolare:
- articolo 1282 del Codice Civile: stabilisce che i crediti di somme di denaro, che risultano esigibili, producono degli interessi, di tipo legale, a meno che la legge non stabilisca precise condizioni;
- articolo 1284 del Codice Civile: stabilisce che ogni anno il Ministero dell’Economia può modificare la percentuale dell’interesse legale entro il 15 dicembre, tenendo presenti due fattori: da un lato il rendimento medio annuo dei titoli di stato, di durata massima di 12 mesi e dall’altro lato tenendo conto del tasso di inflazione specifico in un determinato anno.
Il tasso di interesse legale va ad influenzare quindi gli interessi su una certa somma di denaro. Il calcolo viene effettuato in base a tre fattori: il capitale, ovvero la somma soggetta ad interessi, il tempo trascorso per la sua restituzione e infine il tasso di interesse legale.
Attualmente il tasso di interesse è al 2,5%, tuttavia entro il 15 dicembre di ogni anno questa percentuale viene cambiata, passando in questo caso per il 2025 al 5%.
Come cambia il tasso di interesse legale nel 2025
La percentuale a gennaio 2024 era passata dal 5% al 2,5%, un calo decisivo dopo l’aumento record del 2023. L’incremento precedente era dovuto principalmente alla situazione economica, per cui l’Italia ha attraversato una fase di profonda inflazione.
Basta pensare che a novembre 2022 ha raggiunto il +11,8%, un aumento record per cui i prezzi di moltissime materie prime, beni e servizi sono incrementati in modo esponenziale.
Prosegue al momento la discesa anche per il prossimo anno, raggiungendo il 2%, come comunicato recentemente in Gazzetta Ufficiale1. Da qui si attende un nuovo calcolo per il ravvedimento operoso.
Tasso di interesse legale negli ultimi anni
Facciamo una panoramica del tasso di interesse legale degli ultimi anni. Prendiamo in considerazione le differenze riscontrate nell’ultimo periodo, nella seguente tabella.
Anno di riferimento | Tasso di interesse legale |
2012 – 2013 | 2,5% |
2014 | 1% |
2015 | 0,5% |
2016 | 0,2% |
2017 | 0,1% |
2018 | 0,3% |
2019 | 0,8% |
2020 | 0,05% |
2021 | 0,01% |
2022 | 1,25% |
2023 | 5% |
2024 | 2,5% |
2025 | 2% |
La percentuale inferiore si è riscontrata nel 2021, mentre successivamente si è verificato un aumento, con un record al 5% nel 2023. L’ultimo aumento decisivo si era registrato invece diversi anni addietro, quando nel 1990 il tasso di interesse legale aveva toccato il 10%.
Tasso di interesse legale: le conseguenze delle variazioni
Ma vediamo cosa cambia al variare del tasso di interesse legale. L’aumento dello scorso anno ha toccato quindi i contribuenti, ovvero i cittadini che si trovano a debito verso il fisco.
In particolare i tassi di interesse si applicano nel momento in cui il contribuente si trova ad avere un debito verso il fisco, ovvero non ha pagato delle imposte dovute allo stato. Si può trattare di tasse non versate da parte di lavoratori, professionisti con partita IVA, imprese o altri soggetti similari.
Per questi debiti, i contribuenti generalmente possono ricorrere al ravvedimento operoso, ovvero possono sanare la situazione pagando le somme dovute con l’aggiunta delle sanzioni previste, e appunto, degli interessi. Questi interessi, calcolati in base alle somme, al tempo trascorso e al tasso di interesse legale annuale, cambieranno anche nel 2025.
Per chi paga le tasse in ritardo quindi negli ultimi anni c’è stato un aggravio delle somme da versare come interessi, soprattutto per i debiti contratti nel 2023, mentre si assiste ad una leggera discesa nel 2024.
Tuttavia i tassi di interesse legale non intervengono solamente in caso di debiti del cittadino verso il fisco, ma anche all’opposto. Per fare un esempio, se il pagamento di una pensione è in ritardo, l’ente previdenziale dovrà versare una maggiorazione sugli interessi insieme alle somme dovute al cittadino, in base al tempo di erogazione.
Tasso di interesse legale 2024 – Domande frequenti
Il tasso di interesse legale nel 2024 è del 2,5% , invece per il prossimo anno si prevede una discesa al 2%.
Il tasso di interesse legale, che va ad influenzare per esempio il ravvedimento operoso, viene stabilito ogni anno dal Ministero dell’Economia, entro il 15 dicembre, in base a diversi fattori tra cui l’inflazione.
Per calcolare gli interessi su un debito si tengono in considerazione: l’entità del debito, la percentuale di interessi legali dell’anno in corso e il tempo trascorso.
- Decreto 10 dicembre 2024, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista