- Gli edifici che hanno beneficiato del Superbonus 110% saranno oggetto di una revisione catastale per adeguare il loro effettivo valore fiscale rispetto a quanto dichiarato.
- Coinvolti negli accertamenti anche i cosiddetti “immobili fantasma”, proprietà non registrate o in modo errato o incompleto.
- I proprietari di immobili che hanno beneficiato del Superbonus 110% sono quindi chiamati, qualora non lo avessero ancora fatto, a provvedere all’adeguamento.
Sembra esserci aria di cattive notizie per chi ha usufruito dei bonus edilizi per la ristrutturazione di un immobile. In vista della discussione del Piano Strutturale di Bilancio prevista oggi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avrebbe infatti annunciato ieri “tasse più alte” per chi ha approfittato del Superbonus 110%.
Inoltre si prospetta un giro di vite sui cosiddetti “immobili fantasma”, proprietà immobiliari che non risultano ufficialmente registrate nei catasti o che sono state registrate in modo errato o incompleto.
Tuttavia, a una più attenta revisione delle dichiarazioni fatte, non stiamo parlando di un aumento irragionevole delle tasse, né di una novità, quanto più di una “regolarizzazione a metà”, inclusa nella prossima Legge di Bilancio. Vediamo cosa significa e quale sarà l’impatto.
Indice
Tasse più alte per chi ha usufruito del Superbonus 110%: cosa significa
Da anni l’Unione Europea chiede all’Italia di adoperarsi per effettuare una riforma del sistema di valutazione del valore degli immobili, attualmente obsoleto rispetto agli standard comunitari. Stiamo dunque parlando della base su cui si calcolano le varie imposte legate agli immobili, tra cui l’IMU, che determinano anche il valore fiscale delle case e dei terreni.
La mossa del governo va quindi ad intervenire su una richiesta legittima dell’UE, anche se l’approccio è evidentemente selettivo. Le recenti dichiarazioni di Giorgetti prospettano infatti un aumento delle tasse sugli immobili derivante dalla regolarizzazione, ma solo per:
- chi ha usufruito del Superbonus 110% per ristrutturare edifici che, grazie agli interventi di riqualificazione finanziati dallo stato, hanno visto crescere il loro valore commerciale;
- i cosiddetti “immobili fantasma”, che oggi non risultano registrati o risultano registrati in modo incorretto o incompleto.
Niente di nuovo sotto il sole dunque, ma parliamo di un tema già toccato durante il governo Draghi, il cui compromesso con il centrodestra sulla questione era però decaduto con il termine del suo esecutivo, seppure Giorgetti abbia smentito che si tratti dello stesso argomento.
Aumento delle tasse sulla casa dopo il Superbonus 110%
Verrà dunque da chiedersi quanto l’aumento del valore catastale inciderà sulle imposte che i proprietari dovranno pagare. Per le prime case, l’aumento non dovrebbe comportare alcun impatto immediato, poiché l’IMU non è dovuta.
Tuttavia, per le seconde case o per le proprietà non destinate ad abitazione principale, l’adeguamento potrebbe comportare un aumento sensibile delle imposte, a seconda di quanto l’immobile è salito di valore conseguentemente alle ristrutturazioni effettuate col Superbonus.
Come aggiornare il valore catastale dopo il Superbonus 110%
A chi ha effettuato interventi edilizi con il Superbonus 110% e non l’ha ancora fatto conviene dunque provvedere il prima possibile all’aggiornamento del valore catastale dell’immobile per evitare future sanzioni. Ecco come fare:
- il primo passo è ottenere la visura catastale, che contiene informazioni dettagliate sull’immobile;
- se si sono verificate modifiche che richiedono l’aggiornamento della rendita catastale, sarà necessario affidarsi a un tecnico abilitato per formulare una richiesta tramite il software DOCFA (Documento Catasto Fabbricati), disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
- oltre alla dichiarazione DOCFA, sempre tramite un tecnico abilitato, bisognerà fornire la planimetria catastale aggiornata e altri documenti che dimostrino i lavori effettuati o la variazione;
- la domanda potrà essere presentata online attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o presso gli uffici territoriali competenti;
- l’ufficio competente esaminerà la domanda e, in caso di esito positivo, aggiornerà, solitamente entro pochi giorni, i dati catastali.
Se il valore dell’immobile non è stato adeguato entro 30 giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, il proprietario potrebbe presto essere soggetto a sanzioni come previsto dall’articolo 31 del Rdl n. 652/1939, in caso di accertamenti fiscali condotti dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con i comuni.
Controlli sugli immobili che hanno usufruito del Superbonus
I controlli previsti riguarderanno principalmente:
- gli immobili non ancora registrati al catasto, i cosiddetti “immobili fantasma”;
- gli immobili che hanno usufruito di fondi pubblici, come il Superbonus 110%.
Le autorità fiscali confronteranno la situazione attuale degli immobili con quella dichiarata. Se emerge che i miglioramenti non sono stati correttamente registrati, i proprietari saranno invitati a regolarizzare la situazione e a pagare le sanzioni previste.
Secondo gli ultimi dati contenuti nel report mensile dell’ENEA, l’Agenzia Nazionale per le nuove risorse tecnologiche, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, gli edifici che hanno beneficiato del Superbonus 110%, suddivisi tra condomini, unifamiliari e unità immobiliari indipendenti, sono ad oggi quasi mezzo milione, 496.315 per l’esattezza. Si prevede dunque un gettito non indifferente derivante dalla regolarizzazione.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it