Tasse in Francia: come funziona il sistema fiscale francese e confronto con l’Italia

Le tasse in Francia sono più alte o più basse rispetto a quelle che paghiamo in Italia? Ecco una panoramica delle principali imposte del sistema fiscale francese e un confronto con quelle del nostro paese.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Le tasse in Francia non sono troppo differenti da quelle previste in Italia, infatti nel paese c’è un’imposta sui redditi delle persone fisiche, l’IVA e altre tasse simili alle nostre.
  • L’IVA in Francia ha un’aliquota ordinaria del 20% (mentre da noi è del 22%) e altre aliquote che vanno dal 10% al 5,5% per specifiche tipologie di beni e servizi.
  • I contribuenti francesi con patrimoni sostanziosi pagano un’imposta specifica, Impôt sur la fortune immobilière, per valori superiori a 1.300.000 euro.

Il sistema fiscale francese non è troppo diverso da quello che conosciamo e che vige in Italia, tuttavia, le tasse in Francia hanno nomi diversi rispetto a quelle italiane e in alcuni casi hanno un tipo di applicazione differente.

Come funzionano le tasse in Francia? Sono maggiori o minori rispetto all’Italia? Anche le aliquote e le modalità di calcolo delle tasse sono differenti, in alcuni casi, rispetto alle nostre.

Se stai pensando di trasferirti in Francia, stabilire lì la tua residenza e pagare le imposte in questo paese, continua a leggere per vedere quali sono le principali tasse da pagare in Francia e avere un confronto tra il sistema fiscale francese e quello italiano.

Tasse in Francia: quali sono

Il sistema fiscale francese è complesso, proprio come quello italiano e prevede imposte e tasse a livello nazionale, regionale e locale.

Le principali tasse da pagare in Francia sono le seguenti:

  • imposta sul reddito delle persone fisiche: IRPP o Impôt sur le Revenu des Personnes Physiques;
  • imposta sul valore aggiunto (IVA): TVA o Taxe sur la Valeur Ajoutée;
  • tassa sull’abitazione (proprietario e inquilino): Taxe d’habitation;
  • tassa di proprietà (proprietari di immobili): Taxe Foncière;
  • imposta sul patrimonio: Impôt sur la fortune.

Vi sono, poi, le imposte previste per le società, ossia quelle sul reddito delle imprese, in francese Impôt sur les Sociétés, o IS.

Tra le tasse indirette, oltre all’IVA, in Francia sono previste anche accise su alcol e tabacco, in aggiunta ad altre imposte indirette applicate ad altri generi di beni e servizi. Vi sono anche i contributi sociali, che finanziano il sistema di previdenza francese. Ma vediamo nel dettaglio tutte le principale tasse da pagare in Francia.

Imposta sul reddito delle persone fisiche

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L’imposta sul reddito delle persone fisiche, o Impôt sur le Revenu des Personnes Physiques, è simile alla nostra IRPEF in quanto si tratta di un’imposta progressiva con aliquote a scaglioni.

Presenta diverse fasce di reddito e le aliquote sono aggiornate annualmente. La percentuale va dallo 0% al 45%. Ma vediamo nel dettaglio le percentuali relative alle imposte del 2023.

Fasce di redditoAliquota fiscale
Da €0 a €10.7770%
Da €10.778 a €27.47811%
Da €27.479 a €78.57030%
Da €78.571 a €168.99441%
Oltre €168.99545%

Imposta sul reddito: il confronto tra Italia e Francia

Appare evidente che le imposte sul reddito delle persone fisiche in Francia siano molto inferiori rispetto a quelle applicate in Italia. Infatti, ricordiamo che i redditi prodotti nel 2023 nel nostro paese sono tassati con le seguenti aliquote IRPEF, che sono poi state riviste per il 2024.

Fasce di redditoAliquota fiscale
Da €0 a €15.00023% (esenzione per redditi inferiori a 8.174 €)
Da €15.000,01 a €28.00025%
Da €28.000,01 a €50.00035%
Oltre €50.00043%

Imposta sul valore aggiunto (IVA) in Francia

L’IVA è l’imposta indiretta sui consumi. In Francia è nota con il nome di Taxe sur la Valeur Ajoutée, o TVA, e si tratta di un’imposta indiretta riscossa dal venditore che la incassa e la versa, infine, allo Stato.

Dal 2014, l’IVA in Francia prevede quattro tipi di aliquote:

  • IVA ordinaria: 20%;
  • aliquota intermedia: 10%;
  • aliquota ridotta: 5,5%;
  • aliquota speciale: 2,1%.

L’IVA ordinaria al 20% è prevista sulla maggior parte di vendite di beni e servizi e si applica a tutti i prodotti o servizi per i quali non è espressamente garantita nessun’altra aliquota.

L’aliquota ridotta al 10%, invece, è applicata a specifiche categorie di beni, tra cui i prodotti agricoli non trasformati, alla legna da ardere o ai lavori di miglioramento edilizio che non beneficiano dell’aliquota del 5,5%.

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L’aliquota ridotta al 5,5% si applica alla maggior parte dei prodotti alimentari, ai prodotti per la protezione dell’igiene femminile, ma anche per attrezzature e servizi per disabili, libri su tutti i media, abbonamenti gas ed elettricità, fornitura di calore da energie rinnovabili.

Si applica anche sulla fornitura di pasti nelle mense scolastiche, biglietteria per spettacoli dal vivo e cinema, alcune importazioni e consegne di opere d’arte, lavori di miglioramento della qualità energetica delle abitazioni, edilizia sociale o di emergenza, accesso a proprietà.

Infine, l’aliquota speciale al 2,1% si applica ai medicinali rimborsabili dalla previdenza sociale, alle vendite di animali vivi destinati alla macellazione e ai salumi a soggetti non passivi, ai canoni televisivi, ad alcuni spettacoli e alla stampa. In alcuni casi è anche prevista l’esenzione totale dall’IVA.

IVA: confronto tra Italia e Francia

Anche in questo caso l’IVA in Francia risulta inferiore rispetto a quella prevista in Italia, tenendo conto dei beni su cui vengono applicate le differenti aliquote.

Infatti, le percentuali applicate in Italia sono le seguenti:

  • IVA ordinaria: 22%;
  • aliquota al 10%: applicata per la fornitura di energia elettrica e del gas a uso domestico, sui medicinali, per interventi di recupero del patrimonio edilizio per specifici beni e servizi;
  • aliquota al 5%: applicata su alcune categorie di alimenti;
  • aliquota al 4%: prevista per alcuni generi alimentari, bevande e prodotti agricoli.

Tassa sull’abitazione in Francia

La tassa sull’abitazione, o taxe d’habitation, è un’imposta locale riscossa dagli enti francesi. A partire dal 2023, è stata abolita sulle prime case ed è prevista a partire dalle seconde.

L’imposta sull’abitazione sulle seconde case si applica ai locali arredati e ai relativi annessi e deve essere pagata esclusivamente dagli occupanti di una seconda casa.

Il pagamento è stabilito per l’intera annualità, in base alla situazione fiscale risultante al 1° gennaio dell’anno di riferimento. Il calcolo si basa sul valore catastale dell’abitazione e dei suoi annessi, su cui si applicano le aliquote stabilite dalle autorità locali. Di conseguenza, l’importo varia da un Comune all’altro.

Tassa sull’abitazione: confronto tra Italia e Francia

La tassa sull’abitazione in Italia è similare a quella francese. Anche nel nostro paese infatti non si applica alcuna imposta sulla prima casa, ovvero quella in cui il nucleo familiare vive stabilmente.

Si parla quindi dell’IMU, una tassa sulla proprietà che si versa ogni anno per i possedimenti a partire dalle seconde case. L’imposta si versa al Comune di competenza e si calcola a partire dalla rendita catastale.

Tassa di proprietà in Francia

L’Imposta sugli immobili costruiti (TFPB), o Taxe foncière sur les propriétés bâties, è obbligatoria per i proprietari e gli usufruttari degli immobili costruiti. In più, è necessario pagarla anche se l’alloggio è affittato a un inquilino. Questo versamento è dovuto su edifici che:

  • sono fissi a terra (non si possono spostare senza demolirli);
  • presentano le caratteristiche di un vero e proprio immobile.

L’imposta, quindi, si applica su:

  • abitazione (casa o appartamento);
  • parcheggio;
  • terreno adiacente gli edifici e costruzioni;
  • imbarcazione adibita a punto fisso e adibita ad uso abitativo, commerciale o industriale;
  • edificio commerciale, industriale o professionale;
  • installazione industriale o commerciale (hangar, officina, serbatoio, ecc.);
  • terreno ad uso commerciale, industriale o utilizzato per la pubblicità.

Il TFPB è stabilito di anno in anno, in base alla situazione presentata al 1° gennaio dell’anno fiscale. La base imponibile TFPB è pari alla metà del valore locativo catastale. Le aliquote sono stabilite dalle autorità locali, quindi, variano in base al luogo in cui si trova l’immobile. In Italia non esiste una tassa corrispondente alla Taxe foncière sur les propriétés bâties.

Imposta sul patrimonio in Francia

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L’imposta sul patrimonio, o Impôt sur la fortune immobilière (IFI), è una tassa patrimoniale applicata sui soggetti che hanno un patrimonio netto significativo. Più nel dettaglio, scatta sui patrimoni netti superiori a 1.300.000 euro.

Sono inclusi nel calcolo del reddito i diritti di proprietà e immobiliari detenuti direttamente e indirettamente a partire dal 1° gennaio. Vi sono, tuttavia, beni che sono in parte o completamente esenti e in più alcuni debiti possono essere detratti dal calcolo del patrimonio.

Per il calcolo del patrimonio è obbligatorio considerare:

  • gli immobili costruiti: case, appartamenti e relativi annessi;
  • gli edifici classificati come monumenti storici;
  • gli immobili in costruzione dal 1° gennaio 2023;
  • gli immobili non edificati;
  • gli immobili o frazioni immobiliari rappresentati da partecipazioni in società immobiliari;
  • i diritti immobiliari.

In più, anche alcuni investimenti legati al settore immobiliare devono essere dichiarati presso il FII, come le quote e le azioni di società o organizzazioni che detengono beni immobili in Francia, le proprietà e diritti immobiliari trasferiti in trust. Anche in questo caso, non esiste un’imposta corrispondente in Italia.

La soglia fiscale IFI è fissata a 1.300.000 euro. Tuttavia, per il soggetto passivo all’IFI, la tariffa si  applica a partire da 800.000 euro. Le aliquote IFI applicate sono le seguenti.

Valore imponibile netto delle attivitàTasso applicabile
Fino a €800.0000%
Da €800.001 a €1.300.0000,50%
Da €1.300.001 a €2.570.0000,70%
Da €2.570.001 a €5.000.0001%
Da €5.000.001 a €10.000.0001,25%
Oltre €10.000.0001,50%

Chi deve pagare le tasse in Francia

Chi sono i soggetti tenuti a pagare le tasse in Francia? I soggetti coinvolti dall’imposizione fiscale sono le persone fisiche che hanno la residenza abituale in questo paese. Ma non solo. Infatti, sono soggetti a tassazione anche:

  • le persone fisiche che esercitano un’attività professionale in Francia;
  • le persone fisiche il cui centro degli interessi economici ha sede in Francia.

Tuttavia, le persone fisiche che non sono fiscalmente domiciliate in Francia pagano le tasse in questo paese a seconda che dispongano o meno di un’abitazione nel territorio. Infatti, in caso di proprietà di immobili sul territorio francese, allora dovrà pagare l’IR in base al reddito prodotto dall’immobile.

Tasse in Francia – Domande frequenti

Quali sono le principali tasse in Francia?

Le principali tasse previste in Francia sono: Imposta sul reddito delle persone fisiche o Impôt sur le Revenu des Personnes Physiques, l’IVA o Taxe sur la Valeur Ajoutée, tassa sull’abitazione o taxe d’habitation, tassa di proprietà o taxe foncière e l’imposta sul patrimonio o impôt sur la fortune.

Come funziona l’IVA in Francia?

L’IVA, o Taxe sur la Valeur Ajoutée (TVA), si applica sulla vendita di beni e servizi e ha un’aliquota ordinaria del 20%. Vi sono, poi, la percentuale intermedia al 10%, l’aliquota ridotta al 5,5% e una speciale al 2,1%.

Come funziona la tassa sull’abitazione in Francia?

Mentre in Italia si pagano IMU, Tasi e Tari, in Francia si paga la tassa sull’abitazione, o taxe d’habitation, una tassa locale sulla seconda casa la cui aliquota è stabilita dagli enti locali e quindi varia in base al luogo in cui si trova l’immobile.

Come funziona l’imposta sul patrimonio francese?

L’impôt sur la fortune immobilière è una patrimoniale prevista in Francia per i contribuenti che hanno un patrimonio netto superiore a 1.300.000 euro. L’aliquota va da un minimo dello 0% fino a un massimo dell’1,5%.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 8 Marzo 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 commenti su “Tasse in Francia: come funziona il sistema fiscale francese e confronto con l’Italia”

  1. Bene, grazie per tutte queste precise informazioni.
    Mio figlio ha avuto un offerta di lavoro a Tolosa…,ha 31 anni ed è Ingegnere dell’automazione Robotica. (esperienza di 5 nella ricerca e sviluppo )
    Ha avuto un offerta di € 52.000 lordi annui per trasferirsi a Tolosa.
    Prima di accettare vorremmo capire cosa realmente resterà nelle tasche di nostro figlio al netto per vivere lì.
    Le tasse su lavoratori dipendenti sono come in Italia…dal suo articolo l’IRPEF sembra notevolmente inferiore.
    Può darci una ipotesi di reddito netto ?
    Nostro figlio è single.
    Veramente grazie per la risposta e se dobbiamo pagare il servizio c’è lo comunichi…grazie ancora.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’articolo è solo di natura informativa, per avere una risposta precisa e puntuale sull’argomento le consigliamo di rivolgersi a un fiscalista francese che conosce il funzionamento della tassazione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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