- Sui premi di produttività aziendale viene confermata anche per il 2025 la tassazione agevolata al 5%, all’interno della nuova Legge di Bilancio.
- L’aliquota rimarrà la stessa applicata già nel 2023 e nel 2024, anche il prossimo anno, a vantaggio di tutti i lavoratori dipendenti con redditi annui inferiori a 80.000 euro.
- L’imposta sostitutiva agisce fino al limite di importo di 3.000 euro e questa soglia rimarrà invariata anche nel 2025.
Con la Legge di Bilancio 2025 viene confermata la tassazione agevolata dei premi aziendali, con percentuale al 5% applicata anche il prossimo anno. L’iniziativa è proposta per garantire un sostegno alle aziende e ai lavoratori come incentivo a premiare l’efficienza e la qualità del lavoro, secondo parametri stabiliti nello specifico dal datore di lavoro.
Anche se ancora non è stato confermato in modo definitivo il testo della manovra 2025, per il prossimo anno si prospetta un ritorno di questa agevolazione con gli stessi requisiti e soglie precedenti, ovvero la misura è rivolta a lavoratori dipendenti con reddito massimo annuo di 80.000 euro e con importo fino a 3.000 euro di agevolazione.
Indice
Tassazione agevolata premi aziendali 2025: requisiti
Vediamo nello specifico come funziona questa agevolazione, tenendo presente che si tratta di una vera e propria imposta sostitutiva dell’IRPEF applicata sui premi erogati dai datori di lavoro ai dipendenti. La tassazione sui premi scenderà al 5% anche per il 2025, tenendo conto che in origine l’imposta sostitutiva era del 10%.
Per poter accedere alla tassazione agevolata è necessario rispettare determinati requisiti reddituali: il lavoratore dipendente ne ha diritto se il proprio reddito non supera 80.000 euro annui. Inoltre è stato impostato un limite massimo di importo dell’agevolazione, ovvero 3.000 euro lordi.
Questi requisiti applicati nel 2023 e nel 2024 secondo le prime indiscrezioni si ripresenteranno in egual modo anche nel 2025, per cui i datori di lavoro vedranno applicate le stesse regole. I premi di risultato non sono disponibili per tutti, ma le aziende possono scegliere se erogarli oppure no, in aggiunta alla normale retribuzione in busta paga, relativamente al raggiungimento di determinati obiettivi aziendali.
Cosa sono i premi di risultato
Vediamo nello specifico qual è l’ambito di applicazione dell’agevolazione. Per premi di risultato si intendono tutte quelle erogazioni variabili, in base al welfare aziendale, che il datore di lavoro può corrispondere ai lavoratori per diverse circostanze, in aggiunta al normale stipendio, per situazioni come:
- incrementi di produttività;
- incrementi di redditività;
- incrementi di efficienza e innovazione;
- partecipazioni agli utili dell’impresa.
L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che tali erogazioni possono essere sottoposte all’aliquota agevolata del 5% solamente se versate ai lavoratori dipendenti del settore privato, per cui si esclude l’ambito pubblico.
Premi di produttività in aumento nelle aziende
La decisione di prorogare la misura agevolativa sui premi di risultato segue la contrattazione con i sindacati alla luce degli ultimi trend. Secondo una recente analisi UILPA1, sono in aumento le operazioni di welfare aziendale portate avanti dalle imprese nel nostro paese.
In particolare parlando di premi aziendali, i beneficiari sono passati dai 2.341.487 del 2020 ai 2.721.525 del 2023. Questi dati evidenziano un interesse sempre maggiore delle aziende nell’erogazione di questi incentivi alla produttività e al miglioramento della qualità del lavoro.
Anche in termini di importi si è rilevato un sostanziale aumento, del 4,5% dal 2020 al 2023 tra le aziende italiane, con una media di 1.692 euro per lavoratore. Di fronte questi numeri, tornare ad una tassazione maggiore è sicuramente uno svantaggio sia per i lavoratori che per i datori di lavoro e comporterebbe una decrescita di questi trend.
Alla luce di questi dati il governo ha quindi deciso per una proroga all’agevolazione del 5% presente già nel 2023 e nel 2024, con l’obiettivo di incentivare ulteriormente la premialità in azienda.
Al momento ad erogare i premi di risultato sono maggiormente le aziende che si trovano al Nord Italia, al 74%, con una differenza molto marcata con le regioni del Sud Italia.
Premi aziendali e Green Deal
Una previsione che si può facilmente fare sulla tipologia di premi di risultato che saranno erogati dalle aziende nel 2025 riguarda l’incidenza degli obiettivi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale. Le imprese italiane infatti, al pari di quelle di altri stati europei, saranno chiamate a rispondere a determinati obiettivi legati al tema green, a seguito delle diverse direttive UE introdotte negli ultimi anni.
In particolare, nell’ottica del Green Deal e del Corporate sustainability reporting2, le aziende dovranno comunicare tutte le iniziative prese per ciò che riguarda l’impatto con l’ambiente e con il sociale. In quest’ottica i premi di risultato si inseriscono perfettamente, sia come strumento di welfare aziendale che per trainare i lavori di sostenibilità delle imprese.
L’impatto delle aziende sull’ambiente e sulle persone sarà sempre più importante nei prossimi anni e le grosse aziende dovranno presentare dei report periodici precisi con tutte le informazioni sull’operato in queste sfere di influenza.
- DIGIT@UIL, Il rapporto sulla contrattazione decentrata, 2022-2023, UILPA ↩︎
- Corporate sustainability reporting, European Commission, finance.ec.europa.eu ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista