Tassa sugli extraprofitti alle banche: cos’è e le reazioni degli istituti bancari

Viene proposta l'applicazione di una tassa sugli extraprofitti alle banche, con aliquota del 40%. Ecco come funziona.

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  • Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha valutato l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti alle banche.
  • La tassa viene applicata sugli extraprofitti delle banche e delle compagnie assicurative che hanno beneficiato dell’aumento dei tassi d’interesse.
  • La tassa rappresenta una sorta di “contributo di solidarietà” che va a finanziare una parte delle misure a sostegno delle famiglie italiane.

Dopo il rialzo dei tassi d’interesse imposto dalla Banca Centrale Europea per fronteggiare una crescente inflazione, il Ministro dell’Economia ha valutato in Italia l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti alle banche.

Questa misura è stata accennata per la prima volta durante un question time nell’aula di Monte Citorio da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Il Ministro, infatti, aveva evidenziato l’importante crescita registrata nei conti delle banche.

Recentemente questa tassa è stata confermata con aliquota al 40%, e i fondi raccolti andranno a sostegno dei mutui per la prima casa e al taglio delle tasse. Tuttavia recentemente Abi, Associazione Bancaria Italiana, avrebbe criticato fortemente la misura. Vediamo nel dettaglio come funziona questa nuova imposta.

Tassa sugli extraprofitti alle banche: come funziona

L’idea della tassa sugli extraprofitti delle banche è stata messa nero su bianco da Enrico Zanetti, ex viceministro dell’Economia e consigliere dell’attuale titolare del ministero, Giancarlo Giorgetti.

Le banche nel 2022 e nel primo trimestre del 2023 hanno realizzato utili da record, e hanno guadagnato sulla differenza tra i tassi su prestiti e mutui.

Per questo motivo Zanetti ha proposto l’adozione di:

“una legge che preveda una forma di tassazione aggiuntiva che incameri alle casse dello Stato un importo pari al vantaggio economico prodotto dalle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti approvate nei mesi passati, nel limite in cui esso si traduca in maggiori utili finali rispetto a quelli conseguiti dalla medesima banca negli esercizi antecedenti a quelli di attuazione delle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti”.

Infatti, nel mese di luglio 2022 la Banca Centrale Europea, o BCE, aveva iniziato ad aumentare i tassi. Nello stesso momento le banche hanno effettuato modifiche unilaterali ai contratti che portato alla riduzione e all’azzeramento dei tassi d’interesse sulle giacenze medie riconosciuti ai clienti.

Seguendo la politica rialzista della BCE e l’aumento dell’inflazione, le banche hanno quindi deciso di aumentare i tassi su:

  • prestiti;
  • mutui;
  • sconfinamenti del conto corrente.

Queste misure sono state adottate dagli istituti bancari senza, però, incrementare i tassi d’interesse sulle giacenze.

La situazione ha allarmato anche la Banca d’Italia, che ha invitato gli istituti a offrire una maggiore tutela alla clientela, con scarsi risultati.

Aliquota al 40% per la tassa sugli extraprofitti

La nuova tassa sugli extraprofitti potrebbe portare allo Stato qualche miliardo di euro, e i fondi verranno direzionati al sostegno dei mutui sulla prima casa, e in parte per introdurre le misure di taglio alle imposte stabilite dal governo Meloni.

Tassa sugli extraprofitti alle banche tassi interesse

La tassa sugli extraprofitti alle banche prevede un’imposta del 40% divisa in due parti. La prima parte viene calcolata a partire dagli interessi passivi e attivi tra il 2021 e il 2022, con franchigia al 3%. La seconda parte si calcola sull’eccedenza del 6% relativa agli anni 2021-2023.

La tassa non può essere superiore del 25% del patrimonio netto all’anno 2022. Le banche dovranno versare la tassa entro il 30 giugno 2024, e questa imposta non potrà essere portata in deduzione dai redditi o dall’Irpef.

A chi verrà applicata la tassa sugli extraprofitti

Gli utili cumulati dalle banche italiane nel primo trimestre del 2023 superano i 4 miliardi di euro.

La Tassa sugli extraprofitti viene applicata a:

  • banche;
  • compagnie assicurative.

Infatti, sia le banche che le compagnie assicurative hanno beneficiato dell’aumento dei tassi d’interesse. Tuttavia, la misura, come ha chiarito Zanetti, non funge solamente da tassa, ma quanto da incentivo ad un comportamento più corretto da parte delle banche.

Tassa sugli extraprofitti: la proposta del ministro Giorgetti

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha trattato l’argomento durante un question time tenutosi alla Camera. Il capo del dicastero dell’Economia ha dichiarato:

“Le banche hanno fatto registrare significativi miglioramenti sul fronte della redditività, grazie al miglioramento del margine d’interesse, per effetto di un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della BCE degli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti alla clientela sulla raccolta”.

Ha poi continuato: “una dinamica che il governo non può trascurare e non trascurerà”.

Tassa sugli extraprofitti alle banche novità

Tuttavia, secondo l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, l’introduzione della tassazione sugli extraprofitti non farebbe altro che danneggiare ulteriormente il sistema creditizio durante la fase di recupero della redditività.

Le reazioni alla tassa sugli extraprofitti

Recentemente l’ABI ha bocciato la proposta di questa tassa, dichiarando che le banche non hanno extraprofitti, e accennando anche all’incostituzionalità presunta della misura. La conseguenza di questa nuova tassa potrebbe infatti portare ad una reazione a catena non positiva sull’economia italiana.

La fiducia nel sistema finanziario e bancario italiano rischia di venire meno, soprattutto a causa di una mancanza di confronto con le parti interessate, per cui l’ABI spiega che non si può parlare di veri e propri extraprofitti:

“L’extra-profitto si riferisce a una situazione specifica, quella in cui un’impresa godendo di una posizione di monopolio od oligopolio può fissare il prezzo dei suoi prodotti ricavando un profitto superiore a quello determinabile in un mercato concorrenziale.”

Non sarebbe il caso delle banche. Nel frattempo Giorgetti ha comunicato la volontà di migliorare questa misura di tassazione, e una possibilità potrebbe essere quella di renderla deducibile a fini Ires e Irap. In conclusione, è stato anche stimato qual è il gettito fiscale proveniente da questa imposta che potrebbe arrivare allo stato: si parla di almeno 3,8 miliardi di euro.

Aumento dei tassi d’interesse dalla BCE

Facciamo dunque un passo indietro per capire il motivo che ha spinto la BCE ad aumentare i tassi d’interesse.

La riduzione o, in questo caso, l’aumento dei tassi d’interesse è uno strumento della politica monetaria per fronteggiare livelli elevati di inflazione o di deflazione. Questo comportamento, da parte della BCE, è seguito dagli altri operatori finanziari, come gli istituti di credito, che si adeguano alle novità imposte dalla Banca Centrale.

Quindi, le banche utilizzano il tasso d’interesse della BCE e lo applicano negli scambi tra banche, nei prestiti ai privati o nei depositi dei privati presso gli istituti.

La conseguenza dell’aumento del tasso di interesse è la riduzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso mentre la diminuzione dei tassi di interesse porta ad una crescita del prezzo.

Tassa sugli extraprofitti alle banche – Domande frequenti

Cosa vuol dire tassare gli extraprofitti delle banche?

Sono state proposte nuove misure per imporre una tassa sugli extraprofitti delle banche e delle compagnie assicurative che hanno beneficiato dell’aumento del tasso d’interesse. La tassa, quindi, andrebbe a colpire gli utili aggiuntivi realizzati nei mesi in cui sono aumentati i tassi.

Perché le banche hanno realizzato extraprofitti?

Dal luglio 2022 le banche hanno modificato i contratti con i clienti azzerando i tassi d’interesse sulle giacenze medie e contestualmente la BCE ha aumentato i tassi d‘interesse su prestiti e mutui. In questo modo le banche hanno realizzato nel primo trimestre 2023 utili di oltre 4 miliardi.

Qual è l’obiettivo della tassa sugli extraprofitti?

L’obiettivo di Enrico Zanetti è quello di incentivare le banche ad assumere un comportamento più corretto, annullando le modifiche contrattuali a sfavore dei clienti, ridistribuendo ai clienti gli extraprofitti realizzati. Tutti i dettagli nell’articolo.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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