Taglio alle detrazioni fiscali con la Legge di Bilancio 2025: tutte le novità

Con la Legge di Bilancio 2025 verrà introdotto un taglio alle detrazioni fiscali spettanti ai lavoratori, secondo la logica del quoziente familiare. Ecco tutti gli scenari.

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  • Nell’ottica di una revisione delle detrazioni fiscali corrisposte ai lavoratori, con la manovra 2025 cambieranno le agevolazioni seguendo un sistema basato sulle fasce di reddito.
  • Si parla di un limite massimo alle detrazioni fiscali fissato a 75.000 euro di reddito annuo.
  • Le nuove regole vanno a sostenere soprattutto le famiglie con figli a carico, a svantaggio di single e coppie senza figli. Inoltre, verranno tagliate le detrazioni per figli over 30 anni.

La Legge di Bilancio 2025 si concentra su una revisione complessiva delle agevolazioni fiscali attualmente presenti per i lavoratori, nell’ottica di semplificare il sistema utilizzato fino ad ora e sostenere soprattutto le famiglie con figli. Si parla di tagli specifici alle imposte e di detrazioni commisurate alle fasce di reddito, per un restyling delle tax expenditures.

Le detrazioni più vantaggiose saranno destinate ai lavoratori con reddito basso e con figli a carico, mentre all’opposto chi non ha figli e percepisce un reddito più alto assisterà ai maggiori tagli. Secondo la logica del quoziente familiare quindi verranno avvantaggiati i lavoratori con figli. La soglia massima di reddito per cui sono applicabili le detrazioni sarà di 75.000 euro.

Dal 2025 i lavoratori che avranno a disposizione meno detrazioni fiscali saranno i single e le coppie senza figli, segno che il governo procede sulla strada dei sostegni rivolti principalmente alle famiglie numerose. Addio anche alle detrazioni per figli a carico se questi hanno più di 30 anni di età, con la sola esclusione dei portatori di handicap.

Detrazioni fiscali 2025: le fasce di reddito

Intorno ai tagli alle detrazioni fiscali la Legge di Bilancio 2025 prevede l’istituzione di tre scaglioni differenti, le cui aliquote devono ancora essere confermate, per i lavoratori dipendenti:

  • percettori di reddito fino a 20.000 euro;
  • percettori di reddito da 20.000 a 40.000 euro;
  • percettori di reddito con limite massimo di 75.000 euro.

Oltre a queste regole di base, le detrazioni saranno maggiori per chi ha figli a carico e inferiori per chi non ne ha. Per fare un esempio pratico, un lavoratore senza figli con reddito inferiore a 50.000 euro potrebbe avere diritto ad una detrazione pari alla metà di quella percepita da un genitore con figli a carico nella stessa fascia reddituale.

Queste nuove norme saranno operative dal 2025, ovvero agiranno direttamente sulle dichiarazioni dei redditi effettuate nel 2026. Di fatto, più sarà numeroso il nucleo familiare, maggiori saranno le detrazioni fiscali a cui i lavoratori avranno diritto.

Bisogna considerare anche che sull’importo massimo reddituale previsto da queste nuove regole rientreranno anche le altre detrazioni spettanti al lavoratore, come quelle sanitarie, gli interessi sui mutui, quelle previste per i lavori svolti in materia edilizia, a partire dal 2025.

Va però segnalato che oltre 75.000 euro di reddito verranno tagliate le detrazioni anche sui mutui per la prima casa e per le spese universitarie.

Addio detrazioni fiscali per figli a carico over 30

Una novità che dovrà essere confermata è la disposizione, prevista in Legge di Bilancio 2025, per l’eliminazione delle detrazioni fiscali per figli a carico se questi hanno più di 30 anni di età. Continueranno ad applicarsi invece le detrazioni di 4.000 euro nel caso di figli under 24 e di 2.840,51 euro da 25 a 29 anni di età.

Le agevolazioni rimarranno attive per i figli con più di 30 anni solamente se sono presenti particolari disabilità. Questa mossa del governo mira a risparmiare su questo tipo di sostegno fiscale e incentivare i ragazzi ad uscire dalla casa dei genitori.

In Italia purtroppo i dati confermano una discrepanza notevole rispetto al resto dell’Europa: l’Istat rilevava per il 20221 come almeno 67,4 giovani su 100 tra 18 e 34 anni di età tra maschi e femmine vivessero ancora con i genitori. Quasi il 70% dei giovani italiani, spesso non per scelta ma per le difficili e precarie condizioni economiche.

In Europa poi, andando a vedere l’età di uscita dei giovani dalla casa dei genitori2, questa è sempre più alta negli Stati del Sud, superando i 30 anni in Italia, Grecia e Spagna, mentre per paesi del nord come Finlandia e Svezia si attesta entro i 23 anni.

Aliquote Irpef 2025: confermati tre scaglioni

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Per ciò che riguarda le operazioni di taglio delle tasse previste dal governo, anche l’Irpef viene coinvolta nelle misure previste dalla manovra 2025. Di fatto si intende portare avanti la riduzione già stabilita per l’anno in corso, confermando gli scaglioni di questa imposta presenti attualmente:

  • 23% di aliquota per redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% di aliquota per redditi da 28.000 a 50.000 euro;
  • 43% di aliquota per redditi superiori a 50.000 euro.

Rimane in dubbio per il momento l’ipotesi di modificare lo scaglione centrale riducendone l’aliquota dal 35% al 33%, a meno che non ci siano cambi di direzione che saranno confermati nel prossimo futuro in base alle risorse disponibili.

Come cambiano le detrazioni fiscali sulle spese

Un’altra importante categoria di detrazioni fiscali da considerare, al centro della manovra 2025, riguarda quelle che coinvolgono le spese sostenute dai lavoratori durante l’anno. Al momento molti dei costi che i cittadini affrontano per la sanità, per il mutuo, per la scuola dei figli e altri tipi di spese, si possono portare in detrazione fiscale secondo specifiche regole.

Un’ipotesi al vaglio è quella per cui verrà modificata la soglia di reddito massima oltre la quale è prevista una discesa delle detrazioni fiscali stabilite al 19%. Al momento attuale questo limite è impostato a 120.000 euro, con azzeramento a 240.000 euro, ma potrebbe scendere il prossimo anno.

Si parla in particolare di uno stop a determinate detrazioni per tutti coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente superiori a 75.000 euro, ma le conferme arriveranno con l’approvazione della manovra.

Per quanto riguarda invece le agevolazioni fiscali in materia edilizia, viene confermato per il 2025 l’ecobonus al 50%, con l’obiettivo di portare avanti l’efficientamento energetico degli immobili. Questo è uno dei pochi sostegni in ambito ristrutturazioni che sarà ancora disponibile dopo i tagli portati avanti quest’anno dal governo, soprattutto sul Superbonus.

L’ecobonus quindi con molta probabilità non scenderà a livello di percentuale di agevolazione, ma potrebbero essere introdotte altre limitazioni, ad esempio l’applicazione prevista solamente sulle prime case.

Legge di Bilancio 2025 e quoziente familiare

In sostanza le nuove regole intorno alle agevolazioni fiscali si baseranno su quello che è il concetto di quoziente familiare, introdotto già dagli scorsi anni dal governo attuale. Va considerato quindi che le detrazioni fiscali spetteranno in base alla composizione del nucleo familiare, con maggiorazioni specifiche.

    Verrà quindi tenuta in considerazione la situazione complessiva del nucleo familiare e questo toccherà anche diversi sostegni confermati per le famiglie. Ad esempio verrà portato avanti l’Assegno Unico, con possibili aumenti dal 2025 e introdotto un nuovo bonus bebé di 1.000 euro per chi ha un ISEE inferiore a 40.000 euro.

    1. Aspetti della vita quotidiana: giovani che vivono in famiglia, ISTAT ↩︎
    2. When do young Europeans leave their parental home?“, Eurostat ↩︎

    Autore
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    Valeria Oggero

    Giornalista

    Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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