Superbonus assunzioni 2024 del 120%: la maxi deduzione riguarda solo il 5,6% delle imprese

Ecco cosa prevede il decreto attuativo per la deduzione al 120% sui costi del lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato.

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  • Il governo ha previsto per le imprese una maxi deduzione del costo del lavoro a fronte di nuove assunzioni, tuttavia l’Istat rileva che tale agevolazione riguarda solo il 5,6% delle imprese.
  • Il provvedimento ha l’obiettivo di incentivare le assunzioni nel paese, alleggerendo il peso delle tasse sulle imprese.
  • La deduzione prevista arriva, per le attività che assumono, al 120%, ma sale al 130% nel caso di assunzione di persone svantaggiate che rientrano in determinate categorie.

Recentemente è stata approvata una decisione decisiva per il mondo del lavoro e per le imprese: si parla di un vero e proprio superbonus assunzioni 2024 che favorisce da un lato l’inserimento di lavoratori a tempo indeterminato nelle aziende e dall’altro il risparmio sulle tasse per le imprese.

Questo tipo di provvedimento contenuto nella riforma fiscale era già stato annunciato con la Legge di Bilancio 2024 dal governo ed è arrivato anche il decreto attuativo. Si prevede quindi una deduzione molto interessante del costo del lavoro, con determinati requisiti da rispettare e applicazione limitata al 2024.

L’Istat tuttavia ha evidenziato con un recente comunicato che saranno pochi a beneficiare di questa agevolazione: si parla solo del 5,6% delle imprese. Vediamo in cosa consiste.

Superbonus assunzioni 2024: maxi deduzione del 120%

Recentemente è stato approvato il decreto attuativo di una misura prevista già con la manovra 2024, di cui si attendeva la conferma definitiva. Le imprese quindi potranno risparmiare sulle nuove assunzioni in base alle direttive date dall’articolo 4 dello schema di decreto legislativo inerente la riforma delle imposte sui redditi, ovvero la “Maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni“:

“Per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento del costo riferibile all’incremento occupazionale.”

Con la recente comunicazione del Dipartimento delle Finanze1 quindi arriva il decreto attuativo per il superbonus assunzioni rivolto alle imprese che decidono di avere nuovo personale. Anche se il nome richiama il noto sostegno per l’edilizia, questo riguarda esclusivamente il mercato del lavoro e l’occupazione.

Meno tasse e incentivi all’assunzione: questi sono gli obiettivi che l’attuale governo sta portando avanti con la riforma fiscale, inserendo anche una deduzione particolarmente vantaggiosa. Il superbonus assunzioni, come confermato anche dal DM 25 giugno 20242, consiste in una deduzione del costo del lavoro al 120%, che sale al 130% se l’azienda si impegna ad assumere persone appartenenti a categorie svantaggiate, come giovani e donne.

Requisiti per il superbonus assunzioni al 120%

Per accedere a questa possibilità tuttavia le imprese devono rispettare alcuni requisiti fondamentali, ovvero la misura è destinata solamente a chi percepisce reddito di impresa. Per questo motivo sono esclusi i soggetti, anche se autonomi, che non cumulano questo tipo di redditi.

Secondo le ultime decisioni, i requisiti per l’accesso da rispettare sono:

  • deve esserci stato un incremento dell’occupazione nell’impresa da un anno di imposta all’altro, in termini di lavoratori assunti a tempo indeterminato;
  • la deduzione è disponibile sui costi per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato;
  • le imprese devono aver svolto attività durante l’anno precedente.

Questa misura potrebbe coinvolgere, secondo le previsioni del governo, almeno 380.000 imprese in Italia e sarà attiva sulle assunzioni, nel rispetto dei requisiti, dal 1 gennaio 2024. Non vi rientrano tuttavia i lavoratori che si trovano a lavorare all’estero. Sono inclusi invece i lavoratori in somministrazione, ma solo se assunti con contratto indeterminato.

Spese escluse dalla maxi deduzione

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Le imprese che possono aderire all’iniziativa possono accedere alla maxi deduzione solo per ciò che riguarda stipendi, tasse e contributi previdenziali o per eventuali accantonamenti dovuti a fondi di previdenza integrativa.

Sono invece escluse le spese che riguardano i buoni pasto eventualmente erogati ai lavoratori, i costi per la formazione professionale dei dipendenti, le spese per le trasferte degli stessi (ad esempio vitto e alloggio) e i costi per le auto aziendali ad uso promiscuo.

Chi può accedere al superbonus assunzioni 2024

Vediamo nello specifico chi sono i beneficiari di una deduzione di questo tipo:

  • società di capitali;
  • enti non commerciali, per le assunzioni per l’attività di tipo commerciale;
  • società di persone;
  • imprese individuali;
  • società ed enti non residenti che svolgono attività in Italia;
  • esercenti arti e professioni.

Trattandosi di un’iniziativa rivolta alle aziende, vengono esclusi tutti quei soggetti che non percepiscono un reddito d’impresa, come gli autonomi occasionali oppure gli imprenditori agricoli. Non è possibile accedere alla deduzione neanche per quelle realtà che si trovano in uno stato di liquidazione o procedura di crisi di impresa.

Chi può accedere alla maxi deduzione del 130%

Alcune imprese possono usufruire del beneficio maggiore, ovvero di una deduzione dei costi del 130%: si tratta di tutte quelle attività che assumono a tempo indeterminato persone che rientrano in categorie svantaggiate.

Tra queste sono incluse le donne con almeno due figli a carico con età inferiore a 18 anni, oppure che non hanno un impiego retribuito regolarmente da almeno 6 mesi e che si trovano in zone svantaggiate.

La deduzione massima coinvolge anche le assunzioni di giovani neet, ovvero tra 18 e 24 anni di età o i disoccupati che hanno più di 50 anni.

Ma sono inclusi anche coloro che percepivano il reddito di cittadinanza e i residenti al sud Italia nella ZES (Zona Economica Speciale). In tutti gli altri casi la deduzione ordinaria si attesta sul 120%, che comunque consiste in un risparmio non indifferente per le imprese sulle tasse collegate al lavoro.

Maxi deduzione al 120%: solo per il 5,6% delle imprese

Nonostante i vantaggi di questa misura, ci sono alcuni aspetti da considerare, evidenziati recentemente dall’ISTAT nel comunicato del 5 luglio 20243: questa agevolazione riguarda infatti una porzione molto ristretta di imprese, ovvero solo il 5,6%.

L’Istat ha condotto una simulazione che vede al contrario un aumento di alcune imposte a carico delle imprese, a partire dall’IRES, con maggiorazione al 10,2% per l’anno in corso. Sulla questione della maxi deduzione l’Istat spiega inoltre:

L’introduzione della deduzione del costo del lavoro per incremento occupazionale interesserà solo il 5,6% delle imprese, mentre il 25,3% delle imprese risulterà svantaggiato dalla soppressione dell’ACE, attraverso la eliminazione della deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio (nuove azioni e autofinanziamento).

L’eliminazione dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica) dal 1 gennaio 2024 comporterà quindi uno svantaggio IRES per molte aziende, mentre di contro, le imprese i cui parametri rientrano nella possibilità di accedere alla maxi deduzione per le assunzioni sono un numero piuttosto limitato.

  1. Maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni, comunicato del MEF del 26.06.2024 ↩︎
  2. DM 25 giugno 2024, Dipartimento delle Finanze, finanze.gov.it ↩︎
  3. Effetti dei provvedimenti fiscali sulle imprese – Anno 2024, comunicato stampa Istat del 5 luglio 2024 ↩︎
Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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