- Il superbonus 110% è uno dei principali sostegni erogati in ambito edilizia, ed è stato richiesto su larga scala dai cittadini.
- Intorno alla fruizione del superbonus sono nate non poche controversie, soprattutto a causa dei diversi cambiamenti alle normative avvenuti nel corso degli anni.
- Come conferma una recente sentenza, la n. 81 del 11/04/2023, per le controversie relative al superbonus 110% interviene la Giustizia Tributaria.
Il superbonus 110% è sicuramente una delle agevolazioni fiscali in ambito edilizia maggiormente vantaggiosa, che è stata richiesta da molti contribuenti in Italia. Allo stesso modo le normative intorno a questo sostegno sono cambiate nel corso del tempo, facendo sorgere non pochi dubbi sulla sua fruizione.
Le controversie intorno a questo sostegno si possono riscontrare in diversi casi, primo tra tutti quello di fruizione del bonus in assenza del rispetto dei requisiti. Il fisco infatti applica diversi controlli sulla validità dei documenti presentati per accedere al sostegno, per cui molti di questi sono di fatto obbligatori.
Una recente sentenza, la n. 81 dell’11/04/2023, ha accertato che in caso di controversie, la giurisdizione fa capo alla Giustizia Tributaria, anche nel caso in cui sia assente l’inserimento tra gli atti impugnabili nel processo tributario.
Indice
Controversie superbonus 110%: quando possono verificarsi
Il superbonus 110% è uno dei sostegni fiscali dedicati all’edilizia più vantaggiosi, ed è stato possibile accedervi tramite sconto in fattura, cessione del credito o tramite versamento ordinario del credito. Tuttavia intorno alla sua fruizione sono stati introdotti diversi obblighi da rispettare, tra cui una serie di documenti da presentare correttamente al fisco.
Se tali documenti non vengono prodotti, oppure vengono riscontrate irregolarità di qualsiasi genere, non solo si può incorrere in una sanzione, ma si rischia anche di perdere il bonus stesso. Il superbonus 110% viene rivolto allo svolgimento di lavori definiti trainanti e lavori trainati, per cui anche su questo aspetto bisogna fare molta attenzione.
Inoltre sono previsti requisiti specifici che riguardano la tipologia di lavori ammessi all’agevolazione, oltre al rispetto della conformità urbanistica e dei limiti di spesa. Altri documenti fondamentali sono il visto di conformità e l’asseverazione degli interventi.
Le controversie possono scattare con il fisco quando non vengono rispettati tutti i requisiti di accesso al sostegno fiscale, quando mancano o sono incomplete le documentazioni obbligatorie, oppure quando vengono utilizzati stratagemmi per raggirare le normative e accedere comunque al sostegno.
Chi effettua i controlli sul superbonus 110%
Va evidenziato che sull’accesso al superbonus 110% possono essere effettuati dei controlli sia da parte del fisco, quindi dall’Agenzia delle Entrate, sia da parte di ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
La prima verifica viene svolta sulle dichiarazioni dei redditi, che permettono l’accesso al bonus, ovvero il fisco va a controllare tutti i documenti per verificare che siano rispettati i requisiti per poter accedere al sostegno. Vengono applicati controlli anche per ciò che riguarda i passaggi della cessione del credito, secondo le più recenti disposizioni.
Scatta poi il controllo sull’asseverazione inviata all’ENEA, che deve essere idonea per poter accedere al sostegno. Per tutelarsi in ogni controversia, si consiglia di avere a disposizione sempre tutta la documentazione che attesta il rispetto dei requisiti per accedere al superbonus 110%, in caso di richieste specifiche da parte del fisco.
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La Giustizia Tributaria interviene sul superbonus 110%
In caso di controversie sul superbonus 110%, interviene sempre la Giustizia Tributaria. A chiarirlo è stata una recente sentenza della Corte di giustizia tributaria (CGT) di primo grado di Trieste, ovvero la sentenza n. 81 dell’11/04/2023.
La questione specifica ha riguardato l’accesso al superbonus 110% da parte di un condominio, che aveva poi comunicato l’opzione secondo le regole previste in base alla percentuale di svolgimento dei lavori. Il fisco aveva in un primo momento accettato la comunicazione dell’opzione, tuttavia in un secondo momento aveva applicato dei controlli rilevando un possibile rischio di accesso indebito al sostegno.
Di fatto il condominio aveva avuto accesso al superbonus come persona fisica, tuttavia l’accesso al sostegno era stato richiesto per conto di un’impresa (una SRL che avrebbe poi venduto l’immobile), situazione non consentita per fruire il bonus.
Il condominio in un primo momento aveva fatto ricorso sulla decisione del fisco di annullare la comunicazione dell’opzione, tuttavia è stato respinto. Dalla sentenza è emerso che la Giustizia Tributaria possa intervenire anche se non è presente un inserimento della materia tra gli atti impugnabili nel processo tributario, come riporta la sentenza, per due ragioni:
“L’evoluzione della giustizia tributaria è stata segnata, a partire dal riconoscimento delle Commissioni tributarie quali organi sicuramente giurisdizionali, da due snodi di fondo: il primo costituito dal progressivo adeguamento del processo tributario al processo civile; il secondo, nel continuo ampliamento della cognizione della giurisdizione tributaria, la quale, per costante giurisprudenza della S.C., almeno fin dal 2000, deve essere sempre riconosciuta, in presenza di una controversia che riguardi uno specifico rapporto tributario.”
La Giustizia Tributaria quindi interviene con competenza esclusiva e generale, che non viene circoscritta solamente ad alcuni aspetti, per ciò che riguarda tributi e tasse.
In questa situazione particolare si è riscontrata la presenza di un escamotage (intestare l’immobile ai familiari) per raggirare le norme. Per questo motivo sono stati ritenuti legittimi i provvedimenti di sospensione presi dagli agenti fiscali.
Superbonus 110%, controversie – Domande frequenti
In caso di errori o accesso indebito al superbonus 110%, la responsabilità è del beneficiario, con il rischio di ricevere una sanzione o vedere sospeso il bonus.
In caso di controversia, la Giustizia Tributaria può intervenire con competenza esclusiva e generale, come specificato da questa recente sentenza.
A svolgere i controlli può essere il fisco, con l’Agenzia delle Entrate, oppure ENEA.
Valeria Oggero
Giornalista