È online il documento integrale della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, redatto da un team di esperti dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) per supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle strategie sull’intelligenza artificiale.
La pubblicazione del testo (disponibile qui) giunge in un momento cruciale, a pochi giorni dalla divulgazione dell’AI Act sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dall’avvio delle audizioni in Senato del disegno di legge sull’intelligenza artificiale.
“Ringrazio tutti gli esperti del Comitato per il loro contributo alla redazione della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026,” afferma Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione. “Questo documento supporta l’attività del Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle politiche sull’IA e dimostra la nostra determinazione nel guidare lo sviluppo di questa tecnologia in modo efficace e sicuro”.
Per il direttore generale dell’AgID Mario Nobile “Le regole e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono cruciali per garantire un futuro sicuro e prospero. Le università e il mondo della ricerca italiani, al settimo posto a livello mondiale, dimostrano la nostra capacità di innovazione e le diffuse competenze, insieme alle nostre imprese altamente competitive nel mercato globale. Tutto questo rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo dell’IA in Italia.”
Per Gianluigi Greco, coordinatore del Comitato, “La strategia elaborata inquadra l’intelligenza artificiale come un concreto motore di sviluppo per il nostro Paese. Valorizziamo le nostre peculiarità e promuoviamo lo sviluppo e l’adozione di soluzioni trasparenti e affidabili, in sintonia con i nostri valori.”
Indice
Il comitato di esperti
Oltre a Gianluigi Greco, il comitato include altre tredici personalità di rilievo, che hanno contribuito all’analisi degli impatti dell’intelligenza artificiale e alla formulazione di un piano strategico mirato a guidare lo sviluppo dell’IA in modo responsabile e inclusivo.
Tra loro Viviana Acquaviva, Paolo Benanti, Guido Boella, Marco Camisani Calzolari, Virginio Cantoni, Maria Chiara Carrozza, Rita Cucchiara, Agostino La Bella, Silvestro Micera, Giuliano Noci, Edoardo Carlo Raffiotta, Ranieri Razzante e Antonio Teti.
Il comitato ha operato con il supporto di una segreteria tecnica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale per l’organizzazione delle attività e la stesura del documento.
L’Italia e l’intelligenza artificiale
Il documento appena pubblicato rappresenta un passo significativo nella strategia italiana di voler giocare un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, approfittando anche dell’opportunità offerta dalla Presidenza del G7.
“Il documento,” si legge in una nota, “riflette l’impegno del Governo nel creare un ambiente in cui l’IA possa svilupparsi in modo sicuro, etico e inclusivo, massimizzando i benefici e minimizzando i potenziali effetti avversi”.
Partendo dall’analisi del contesto globale e del posizionamento italiano, la strategia (delineata in circa 40 pagine) definisce le azioni strategiche raggruppate in quattro macroaree: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione.
Inoltre, propone un sistema di monitoraggio per assicurare l’efficacia delle iniziative e un’analisi del contesto regolativo.
I contenuti: Ricerca, PA, imprese e formazione
Rafforzare l’ecosistema della ricerca in Italia è un punto fondamentale, e andrebbe fatto incentivando sia la ricerca fondazionale che quella applicata. Il testo propone lo sviluppo di nuovi algoritmi, modelli e sistemi di IA, oltre a progetti interdisciplinari con un impatto diretto sul benessere sociale.
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, la strategia prevede l’adozione di tecnologie di IA per migliorare l’efficienza dei processi e la qualità dei servizi ai cittadini. Le iniziative includono la definizione di linee guida per l’acquisizione e l’implementazione di soluzioni di IA, oltre a programmi di formazione per il personale.
Nel settore delle imprese, la strategia punta a facilitare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA, con particolare attenzione alle PMI. L’obiettivo è intercettare i bisogni delle imprese e creare sinergie con il mondo accademico per colmare il divario tra ricerca e applicazione industriale.
La formazione rappresenta un pilastro fondamentale della strategia, con iniziative che vanno dall’istruzione universitaria ai programmi di reskilling per il personale. L’obiettivo è preparare la società italiana alla rivoluzione dell’IA, garantendo competenze adeguate per affrontare le sfide future.
Monitoraggio e regolamentazione
Il documento sottolinea l’importanza di un sistema di monitoraggio per garantire il successo della strategia. Per questo prevede l’implementazione di un meccanismo di coordinamento delle attività e la definizione di indicatori e target specifici per ogni azione strategica.
Infine, viene analizzato il contesto regolativo che definirà la cornice entro cui la strategia verrà attuata, con un approccio bilanciato che contempli i limiti e i rischi connessi all’uso dell’IA, in linea con le normative europee e internazionali.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it