- Tra le cause di esclusione dal regime forfettario, previste dalle legge 145/2018, vi è il possesso di quote di una SRL.
- L’essere socio di una SRL è incompatibile con il regime agevolato, se possiedi una quota maggioritaria e la tua attività forfettaria è riconducibile a quella della società di capitali.
- Le SRL e il regime forfettario sono due sistemi che non possono coesistere, indipendentemente dal numero di soci e dalla forma della società.
I regimi agevolati sono sistemi fiscali nati per incentivare l’apertura di nuove attività d’impresa, semplificandone la gestione e riducendone i costi. L’esempio più utilizzato è quello del regime forfettario, introdotto con la Legge di Stabilità 2015 e negli ultimi anni sottoposto a diverse modifiche.
In particolare, in base alla legge 145/2018, è stato ribadito che solo le persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, arti o professioni, possono aderire a questa forma di sistema agevolato.
Quindi, le SRL e il regime forfettario non possono coesistere. Tuttavia, vi sono dei casi in cui si deroga a questa norma, come nell’eventualità in cui sei detentore di una partita IVA con regime agevolato e al contempo socio di una SRL. In questa guida scoprirai quando questa convivenza è possibile, e quando sarai obbligato a modificare il sistema fiscale della tua partita IVA nel regime ordinario o semplificato.
Indice
SRL e regime forfettario: incompatibilità
Il regime forfettario è per adesso l’unica tipologia di sistema agevolato previsto in Italia. Con questo concetto si identificano delle regole fiscali semplificate dal punto di vista dell’applicazione dell’IVA, nell’emissione della fatturazione elettronica e ai fini contabili.
Il fine di questo sistema fiscale è stato sin dall’inizio quello di permettere alle persone fisiche di aprire una partita IVA in modo più veloce e con costi iniziali ridotti.
Per rientrare nel regime agevolato sono necessari dei requisiti. Di seguito andremo a indicare quali sono le condizioni di incompatibilità con questo sistema agevolatolo previste dalla legge 145/18:
- non essere residente in Italia;
- utilizzare altre forme di sistemi agevolati, anche se abrogati, come quello del regime dei minimi;
- partecipazione a più società o associazioni;
- aver percepito un reddito di lavoro dipendente nell’anno precedente, superiore ai 30.000€;
- svolgere la propria attività di lavoro autonomo nei confronti del proprio datore di lavoro;
- partecipazione in una SRL o in una società di persone;
- superare la soglia attuale di ricavi, ovvero 85.000 euro, o superare 20.000 euro di compensi a collaboratori.
Socio SRL e regime forfettario: è possibile?
Se vuoi attivare il regime forfettario per la tua partita IVA come socio di una SRL, dovrai porre attenzione a due aspetti:
- percentuale di quote detenute;
- svolgere un’attività economica differente da quella della società di capitali.
Prendiamo come riferimento la circolare 9/E/2019 dell’Agenzia delle Entrate, la quale è andata a chiarire alcuni degli aspetti di incompatibilità previsti per il regime forfettario. Tra questi vi è proprio quella di essere socio di una SRL. Tuttavia, il semplice possesso delle quote non basta per obbligarti a cambiare la tipologia di regime agevolato in quello ordinario o semplificato.
Infatti, devi distinguere se sei un socio con quote minoritarie, oppure uno a maggioranza. Nel primo caso, se non detieni quote di controllo, puoi operare liberamente con la partita IVA in regime agevolato, anche nel momento in cui l’attività svolta è simile a quella della società a responsabilità limitata. Invece, la situazione è più complessa nel caso in cui hai un controllo diretto o indiretto.
Socio con controllo diretto e indiretto
In base all’art 2359 del Codice civile, il controllo diretto su una società si verifica quando si ha il possesso del 50% delle quote, da parte di un singolo scio, oppure di un’altra società. Tuttavia, questa condizione si verifica anche quando vi è:
- un’influenza dominante;
- presenza di vincoli contrattuali.
Nel primo caso, anche se possiedi una quota minoritaria, ma hai un peso decisionale all’interno dell’assemblea dei soci, si andrà a configurare il caso di controllo. Lo stesso vale se sei in possesso di un contratto, con cui puoi influenzare l’attività economica d’impresa: ad esempio, sei l’unico fornitore della società.
Invece, il controllo indiretto si verifica quando, anche se non hai la maggioranza, raggiungerai il controllo della società grazie ai voti di interposte persone. Con questo termine si considerano il coniuge, i familiari e i parenti fino al terzo grado. Prendi il caso in cui possiedi un 30% delle quote, mentre tuo figlio ha la disponibilità di un altro 20%.
Tuttavia, il requisito di controllo non è sufficiente per determinare l’incompatibilità. Sarà necessario anche il verificarsi della seconda causa di esclusione: la tua partita IVA deve svolgere un’attività riconducibile a quella della SRL.
SRL e regime forfettario: l’attività economica riconducibile
Riprendendo la circolare 9/E/2019, le attività esercitabili dalla SRL e dalla partita IVA agevolata non devono essere riconducibili da punto di vista diretto o indiretto. Anche in questa circostanza vengono presi alcuni parametri che andranno a indentificare l’eventuale condizione di incompatibilità tra la SRL e il regime forfettario. Ecco cosa devi considerare:
- codice ATECO;
- tipologia di cessione di beni o prestazione di servizi.
Si prenderà come riferimento la categoria del codice ATECO. Quindi se la SRL e la partita IVA forfettaria rientrano nella stessa tipologia, questo requisito non implica subito l’incompatibilità, ma sarà necessario passare al parametro successivo, ovvero quello dell’attività concretamente svolta.
Riprendendo le direttive indicate dalla circolare 9/E/2019, la causa di incompatibilità si determina se vengono effettuate, tra le due attività, prestazioni di vendita, acquisto o di servizi, tassabili e con l’applicazione di un’imposta sostitutiva per le SRL.
Ad esempio, se sei un socio di una SRL che svolge attività di consulenza finanziaria, con codice ATECO appartenente alla sezione K, e hai un negozio di abbigliamento con codice ATECO della sezione S, le due attività possono coesistere. Ben diverso è se sei un commercialista con regime forfettario e al contempo fai parte di una SRL specializzata in attività contabili. In questo caso, fatturando alla società, si andrà a verificare la condizione di incompatibilità.
Amministratore SRL e regime forfettario
Se hai la carica di amministratore della SRL, puoi attivare una partita IVA con regime forfettario? Per rispondere a questo quesito devi prendere come riferimento i due parametri che abbiamo indicato:
- possesso di quote sociali di controllo;
- attività economica riconducibile.
Non avrai problemi di compatibilità nel momento in cui non possiedi quote all’interno della società o se queste non ti permettono di acquisire il controllo sia in maniera diretta o indiretta.
Invece, se hai comunque una maggioranza all’interno dell’assemblea dei soci, dovrai valutare l’altro parametro, ovvero la tipologia di attività. In questo caso diventa condizione di incompatibilità se fatturi alla SRL più del 50% delle tue entrate fiscali come partita IVA forfettaria.
SRL unipersonale e regime forfettario
La SRL unipersonale è una forma di società composta da un solo socio, ma che ti garantisce una responsabilità limitata sulle obbligazioni contratte, salvaguardando il tuo patrimonio.
Per questo è oggi tra le forme più impiegate, basta considerare che il 30% delle società a responsabilità limitata sono SRL Unipersonali. Anche se è presente un unico socio, la struttura è quella di una società di capitali.
Come tale si rientra in quelle condizioni di incompatibilità previste dalla legge 145/2018, in base alle quali solo le persone fisiche che svolgono attività d’impresa, arti o professioni possono aderire al regime forfettario.
Questa regola si applica qualunque sia il numero dei soci, e quindi si escludono dal regime forfettario le SRL Unipersonali, o altre forme della società, come nel caso della SRL semplificata o di quelle inattive.
SRL inattiva e regime forfettario
Andiamo ad analizzare un altro caso che ha portato all’interpello 121/E/2019 dell’Agenzia delle Entrate, riguardante la SRL inattiva.
In questa circostanza, se svolgi la funzione di liquidatore di una SRL, possedendo anche la maggioranza delle quote, e al contempo hai una partita IVA con regime agevolato, non si viene comunque a definire la condizione di incompatibilità.
Il motivo è strettamente connesso al fatto che una SRL inattiva viene considerata dall’Agenzia delle Entrate come un’attività non economica. Per questo hai la possibilità di operare anche con la partita IVA forfettaria.
SRL e regime forfettario – Domande frequenti
Sono presenti diverse clausole di esclusione del regime forfettario previste dalla legge 145/18. Scoprile leggendo la nostra guida.
Una SRL non può adottare il regime forfettario, dato che solo le persone fisiche possono aderirvi. Tuttavia, in quanto socio di una società, vi sono dei casi in cui il regime agevolato coesiste con le SRL. Ecco quali.
La SRL e il regime forfettario sono compatibili solo in alcune particolari condizioni, ovvero bisogna verificare qual è il settore in cui si opera, e quali sono le quote possedute.
Buonasera,
devo aprire un regime forfettario.
Due mesi fa la società SRLS di cui ero solo socio minoritario al 20% è andata in liquidazione.
La partita iva che sto aprendo ha codice ateco completamente diverso da quello della società appena chiusa, sono due attività completamente diverse e non riconducibili tra loro in alcun modo.
Volevo sapere cortesemente se questo poteva essere un ostacolo per richiedere l’agevolazione delle StartUp al 5% invece del classico 15%.
Grazie in anticipo.
Per quanto riguarda l’accesso al regime forfettario e l’applicazione dell’aliquota agevolata del 5% per le startup, esistono alcuni criteri specifici da soddisfare. Uno di questi criteri riguarda la partecipazione in altre società.
La normativa prevede che non possano accedere al regime forfettario, e quindi beneficiare dell’aliquota ridotta del 5% per le startup, i soggetti che partecipano in società a responsabilità limitata, società in nome collettivo, società in accomandita semplice o società a responsabilità limitata semplificata. Tuttavia, questo divieto si applica solo se la partecipazione avviene in società che svolgono un’attività identica o similare a quella svolta dall’impresa individuale o dal professionista.
Nel suo caso, se l’attività che intende svolgere con la nuova partita IVA è completamente diversa e non riconducibile in alcun modo a quella svolta dalla società SRLS di cui era socio, e considerando che la società è andata in liquidazione due mesi fa, non dovrebbero esserci ostacoli per richiedere l’agevolazione fiscale del 5% prevista per le startup, a condizione che siano soddisfatti tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa per l’accesso al regime forfettario.
Ricordo che per essere considerata una startup ai fini dell’applicazione dell’aliquota ridotta, oltre a non avere partecipazioni in società con attività similare, è necessario che l’attività sia nuova o non sia stata svolta come attività principale negli ultimi tre anni.
Consiglio di verificare la sua situazione specifica con un commercialista per avere una conferma definitiva sulla sua eleggibilità all’aliquota ridotta del 5% per le startup.
Grazie per averci scritto
Buongiorno
Sono un installattore elettrico elettronico. Posso aprire una srl in regime forfettario?
Premetto che non ho mai avuto partita iva .
Buongiorno,
può aprire una srl in regime ordinario oppure una partita iva in regime forfettario.
Grazie per averci scritto
Buongiorno, sono un ingegnere libero professionista che attualmente aderisce al regime forfettario. Nel caso diventassi solo amministratore (senza possedere quote o eventualmente 1%) di una srl che opera sempre in ambito ingegneristico perderei il regime forfettario? Grazie
Buonasera,
se non ha quote di proprietà non dovrebbe inficiare, l’amministrazione, l’inclusione nel regime forfettario.
Grazie per averci scritto
Buongiorno,
sono un’interior designer freelance con p. iva forfettaria. Vorrei avviare una start up online nel mio stesso settore che offra sia servizi di progettazione di interni che la vendita di arredamenti. Vorrei capire se posso mantenere la mia p.va forfettaria e al contempo avere una Srls unipersonale o quale sarebbe la formula migliore nel mio caso.
Grazie in anticipo per la vostra risposta
Buongiorno,
in caso di apertura della srls, come prospettato, perderebbe i benefici del regime forfettario. Potrebbe essere una buona soluzione gestire l’attività come srls solo se ha superato 85K complessivi di fatturato, in caso contrario il vantaggio del regime forfettario è certo. Se ha superato 85K potrebbe chiudere la p.iva forfettaria e mantenere solo la s.r.l..
Grazie per averci scritto
Situazione: consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede redditi 2022 euro 45000 lordi (p.iva), nonchè socio lavoratore di srl artigiana (ditta edile e impiantistica). Ho il regime forfettario e avevo riduzione contributi inps del 35% , poi a maggio 2022 d’ufficio l’Inps mi ha cambiato da commerciante ad artigiano e pretende che io non abbia più la riduzione del 35% e sostiene che il regime fiscale del forfettario è ”slegato” da quello contributivo , quindi anche se oggi facessi nuovamente la domanda per la riduzione dei contributi loro la rigettano. E’ possibile in Italia avere un regime fiscale e un regime Inps slegati ? Le due attività e codici ateco sono totalmente differenti ed anche i redditi percepiti. Inoltre non intendo pagare sugli utili della srl non distribuiti perchè potrebbero non essere mai percepiti.
Buonasera,
analizzando la sua situazione, la prima impressione è che l’inps abbia applicato in modo corretto le norme vigenti. Sulla equità delle norme ci sarebbe da discutere, ma non è possibile farlo in questa sede.
Grazie per averci scritto
Buonasera,sono un medico con p.iva a regime forfettario; ho intenzione con alcuni amici di prendere in gestione per l’anno prossimo un locale sulla spiaggia e di possedere il 10% delle quite(siamo 10 soci)…e’ compatibile con la p.iva a regime forfettario,oppure dovrei rinunciare al regime forfettario?grazie
Buongiorno,
in linea di principio dovrebbe essere compatibile. Verificare con un commercialista con documentazione e caso concreto.
Grazie per averci scritto
Buongiorno, vi vorrei sottoporre in analisi la mia situazione in quanto vorrei aderire al regime forfettario. Dopo la Laurea Magistrale in economia e gestione d’impresa e qualche anno (3/4a anni) passato in banche e società finanziarie sto decidendo di svolgere l’attività di consulente aprendo p.iva con codice ateco 70.22.09. Il mio unico cliente per i primi anni molto probabilmente potrebbe essere una società di logistica dove mio padre detiene una quota del 70%, potrei avere problemi io a fatturare verso questa società? anche se nel caso specifico i codici ateco appartengono a due sezioni completamente differenti?
Necessiterei di essere un lavoratore autonomo così da non avere orari e luogo fisso di lavoro per poter sviluppare nuovi business nei prossimi anni, più inerenti al mio percorso accademico.
Vi ringrazio per una vostra eventuale delucidazione riguardo alla possibilità di aderire al sistema forfettario
Buonasera,
nella soluzione prospettata ci sono parecchi aspetti che potrebbero creare dei problemi o difficoltà nell’adesione al regime. E’ consigliabile un approfondimento con un commercialista, per pianificare l’avvio.
Grazie per averci scritto