Sospensione dazi Trump, cosa si nasconde dietro le mosse USA e come deve rispondere l’UE

"Un'azione che non risponde a ragionamenti economico-sociali razionali ma che è totalmente e puramente politica ed ideologica". Con queste parole, l'economista Marco Vitale spiega a Partitaiva.it cosa si cela dietro la guerra commerciale prima annunciata e poi congelata da Trump. Dazi Usa sospesi per 90 giorni: il mondo tira un sospiro di sollievo ma non smette di interrogarsi su quali siano le mosse da fare per evitare una escalation che finirebbe per danneggiare tutti. The Donald compreso.

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Sospensione dazi Trump

Sospensione dazi Trump, il mondo (Cina esclusa) tira un sospiro di sollievo ma non smette di interrogarsi su quale sia la strategia che si nasconde dietro la guerra commerciale annunciata e poi congelata. Contrastare la Cina, scardinare la democrazia e contenere deficit della bilancia commerciale e debito pubblico americano: è questa la teoria dell’economista Marco Vitale che, a PartitaIva.it, illustra quello che è a suo dire un disegno preciso che va oltre il caos. E che spiegherebbe perché Trump ha messo i dazi. Per poi sospenderli.

L'economista Marco Vitale

Sospensione dazi Trump, l’economista Vitale: “Ecco chi c’è dietro the Donald”

Dazi Usa sospesi, così come le contromisure UE, ma chi c’è dietro Trump? Vitale non ha dubbi: “Trump non è solo, ma è sorretto da un movimento forte e compatto che lavora da lungo tempo per perseguire gli obiettivi fatti propri da Trump”. Perché Trump ha sospeso i dazi mentre sono aumentati quelli a danno della Cina? Un’ipotesi sul tavolo è che si tratti di una mossa preventivata e che è parte della sua strategia, ma c’è chi sostiene che il dietrofront sia in realtà frutto di un ripensamento dopo gli effetti prodotti economici prodotti dal crollo delle borse. Altrettanto probabile è che la sospensione dei dazi sia la solita scelta istintiva, figlia di quegli impulsi improvvisi e imprevedibili che sembrano guidare la gran parte delle sue azioni, tanto che non sarebbero stati informati nemmeno alcuni dei suoi collaboratori. Quale che sia la verità, secondo l’analisi dell’economista bresciano i veri obiettivi sono fondamentalmente quattro: “Fronteggiare il crescente predominio economico cinese. Scardinare i principi e l’organizzazione tradizionali della democrazia e costituzione americana e farla evolvere verso un sistema para-autoritario. E ancora, contenere il deficit della bilancia commerciale e del debito pubblico statunitense. Quest’ultimi sono entrambi da tempo non più sostenibili ma sostenuti dall’afflusso di capitali dal resto del mondo, attratti dalla forza del dollaro come moneta di riserva. Dunque, niente caos ma azione di difesa disperata degli Stati Uniti che si ribellano ad un sempre più evidente relativo declino”.

Dazi Usa sospesi per 90 giorni, da Trump azioni senza logica

I dazi Usa sono stati sospesi per 90 giorni. Una tregua che consente un’analisi sulle ragioni che si nascondono dietro la guerra delle tariffe. “Una difesa disperata da muoia Sansone con tutti i filistei – risponde Vitale – che costerà a tutti noi europei severe sofferenze per lungo tempo. L’analogia con il lento sgretolarsi dell’Impero romano sotto le ondate dei barbari non è improprio. Sul piano economico stanno commettendo enormi sbagli anche e soprattutto a danno del popolo americano. Ciò non deve meravigliare perché la loro azione non risponde a ragionamenti economico-sociali razionali, ma è totalmente e puramente politica e ideologica”.

L’IVA come un dazio? “Trump mente sapendo di mentire – chiosa Vitale -. Ma essendosi impegnato in una grande battaglia per la vita e la morte, non possiamo aspettarci che abbia ritegno a mentire. Sotto questo profilo Trump mi ricorda, in grande, Berlusconi del quale Montanelli diceva che era così intrinsecamente bugiardo che, alla fine, credeva vere le sue stesse bugie”.

Dazi reciproci Trump, ecco perché rifuggire dal protezionismo e dalla rissa

Dazi reciproci Trump, gli esperti si sono soffermati a lungo sulle conseguenze della temuta escalation ma non sempre la conclusione alla quale sono giunti è stata unanime. Secondo Vitale “l’UE dovrebbe rifuggire dalla logica del protezionismo e dalla rissa della quale Trump e i suoi scagnozzi sono alla ricerca. Deve fare poche azioni di difesa, mirate ed efficaci, in settori nei quali gli americani hanno il predominio (finanza, informatica e digitalizzazione) e che siano economicamente giustificate. Ma per il resto deve mantenere in alto la bandiera del liberoscambismo e della globalizzazione. Sia pure non secondo il modello americano che è stato imposto dopo il 1989. Perciò deve muoversi in una prospettiva di leadership per la pace e ricercare forti collaborazioni con Russia, Cina, Sudamerica, Africa, Australia, Giappone, Canada”.

“In questa direzione – prosegue Vitale – si stanno già muovendo le imprese e le altre attività economiche italiane più rapide a capire e ad agire. E l’unico modo per far capire a Trump ed ai suoi gaglioffi, tipo Vance e Musk, che vi sono più cose sotto il cielo di quanto possa pensare la loro scadente filosofia. Questa è la via da seguire ed è anche una via possibile e vincente. Temo però che non avrà seguito a livello europeo perché quelli che determinano la politica europea in questo momento (in primo luogo la Von der Leyen e la Kallas) sono, se possibile, ancora più dementi di Trump e dei suoi gaglioffi. Puntiamo sulla nuova leadership tedesca e sulla flessibilità del sistema produttivo Italia che, ancora una volta, sorprenderà gli italiani”.

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Patrizia Penna

Giornalista professionista

Sono nata a Catania, mi sono laureata con lode in Lingue e Culture europee all'Università di Catania. Ho lavorato per quasi vent'anni come redattore al Quotidiano di Sicilia, ho curato contenuti ma anche grafica e impaginazione. Oggi sono una libera professionista. Mi occupo di informazione, uffici stampa e curo sui social media la comunicazione di aziende, anche straniere.

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