Società Semplice: i dubbi sulla gestione dei patrimoni con l’ultima sentenza della Cassazione

La Società Semplice permette la gestione dei patrimoni familiari e agevolazioni per la successione: l'ultima sentenza della Cassazione.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Società Semplice gestione patrimoni
  • Le Società Semplici (S.s.) si distinguono dalle altre soprattutto perché escludono dall’oggetto sociale le attività di tipo commerciale.
  • La Società Semplice può essere la soluzione più adatta per la gestione di patrimoni immobiliari familiari, tuttavia la questione nell’ultimo periodo ha scaturito non pochi dubbi.
  • Alcuni dubbi derivano da una recente ordinanza della Corte di Cassazione a proposito dell’esenzione dell’imposta di successione nel passaggio generazionale dei beni.

La Società Semplice prevede un funzionamento molto particolare rispetto a società più diffuse come la S.r.l. o la S.p.a. Questo tipo di società infatti ha delle caratteristiche specifiche che la rendono particolarmente adatta alla gestione dei patrimoni immobiliari familiari.

Le società semplici hanno come oggetto sociale solo attività di tipo non commerciale, per cui è limitata a specifici tipi di attività. Le sue caratteristiche l’hanno resa nel tempo una opzione valida soprattutto per il godimento di beni, mobili e immobili, di cui la stessa società è titolare.

Le S.s. vengono utilizzate quindi spesso da holding e nella gestione immobiliare dei beni di famiglia. In caso di successione questa società è vista come una vera e propria “cassaforte” per la famiglia. Tuttavia una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha sollevato alcuni dubbi.

Come funziona una Società Semplice

La Società Semplice è caratterizzata da una forma organizzativa piuttosto semplice, e il Codice Civile non prevede l’obbligo di iscrizione di questo tipo di società al Registro delle Imprese. In linea teorica la Società Semplice non può avere come oggetto sociale una attività commerciale.

Tuttavia nel tempo questo tipo di società è diventata la più adatta per la gestione di un patrimonio, mobiliare o immobiliare, collegato spesso alla gestione familiare. Si parla in questo caso di una società utilizzata come vera e propria “cassaforte”, con il semplice godimento dei beni di cui la stessa è titolare.

Grandi realtà e holding hanno utilizzato la S.s. come soluzione per la tutela di beni a livello patrimoniale. Un esempio è quello della società “Dicembre Società Semplice”, nata nel 1984 con l’obiettivo di detenere la partecipazione di controllo di Fiat SpA.

La S.s. nel tempo è stata utilizzata con l’obiettivo di favorire il passaggio generazionale dei beni posseduti da una famiglia ai discendenti. Uno dei vantaggi della S.s. risiede nella contabilità quasi inesistente, senza obbligo di tenere libri contabili o bilanci, e in cui ogni amministratore è socio in via disgiunta.

Gli unici obblighi da rispettare sono quelli di tipo fiscale, tuttavia trattandosi di una attività che non ha fini commerciali, non è soggetta a fallimento. La responsabilità tuttavia è illimitata ai soci. Questi ultimi possono essere Persone Fisiche oppure società di capitali, o anche associazioni.

Una recente novità del Consiglio notarile di Firenze ha stabilito la possibilità di consentire un amministratore delegato esterno nelle società di persone.

Alcuni esempi di Società Semplici possono essere: società agricola, attività di gestione immobiliare, holding con fini non commerciali, attività intellettuali o professionali, attività sportive dilettantistiche.

Società Semplice e passaggio generazionale

La Società Semplice viene quindi utilizzata spesso da grandi realtà e holding per tutelare il patrimonio familiare e consentire il passaggio generazionale. La Società Semplice viene quindi scelta appositamente per le specifiche caratteristiche che presenta e per la gestione facilitata della parte burocratica e contabile.

Le Società Semplici possono detenere anche quote di altre società o di beni immobili, per cui il passaggio generazionale passa attraverso le quote di partecipazione. Nel passaggio generazionale è possibile con la S.s. beneficiare di un esonero dalla tassazione prevista dalla legge in caso di successioni.

In particolare, l’imposta di successione non è prevista se viene rispettata una condizione: l’erede deve tenere il controllo della società che deriva dalla quota che ha ereditato per almeno 5 anni. Si tratta di un requisito indispensabile per poter accedere all’esenzione dal pagamento di questa tassa.

Colui che riceve una quota in successione relativa alla S.s., può essere esonerato al pagamento dell’imposta di successione se la detiene per almeno 5 anni. Si tratta di un vantaggio non indifferente per grandi realtà e holding familiari.

Se l’erede non rispetta questo requisito, cedendo ad esempio la propria quota prima dei 5 anni, dovrà rimediare pagando la tassa prevista con sanzioni e interessi, tramite valutazione della quota.


Vantaggi della Società Semplice

Tra i vantaggi della società semplice come “cassaforte” generazionale, troviamo prima di tutto la possibilità di proteggere un determinato patrimonio, tramite forma giuridica economica specifica.

Inoltre con questo meccanismo vengono di fatto impediti eventuali contenziosi tra eredi, ed è possibile trasferire beni e ricchezze in modo piuttosto semplice, anche se si tratta di ricchezze particolari o beni di grande entità.

L’esenzione dall’imposta di successione è anche un elemento che la rende idonea soprattutto per i passaggi generazionali, se viene rispettato il requisito richiesto dalla legge.

Tra i vantaggi della S.s. troviamo quindi la possibilità di utilizzare questo strumento come semplice aggregatore di ricchezza, nel caso dell’attività di gestione immobiliare. Inoltre le quote di una S.s. possono anche essere detenute da società straniere, con conseguenze vantaggiose sul piano fiscale.

I costi relativi alla gestione sono quindi ridotti, a causa della contabilità limitata e dei pochi adempimenti previsti dalla legge in materia di dichiarazioni. La struttura con cui viene costituita la S.s. può essere decisamente più flessibile rispetto ad altri tipi di società, in particolare riguardo l’eventuale liquidazione.

Elenchiamo alcuni ulteriori vantaggi che rendono questa opzione la migliore anche sul piano fiscale:

  • la società viene aperta utilizzando il Codice Fiscale, non è necessario aprire la Partita Iva;
  • non si applicano gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità);
  • la certificazione sull’eventuale canone di locazione è sufficiente con fattura elettronica;
  • il reddito prodotto è di tipo fondiario;
  • l’imposta di registro per gli immobili locati per le persone fisiche al 2%;
  • viene nominato il sostituto d’imposta, ma non per la distribuzione degli utili ai soci.

I redditi prodotti dalla S.s. non sono di tipo commerciale, quindi si fa riferimento al reddito dominicale, agrario, rendita catastale o per la locazione, o ad altri tipi di reddito.

Dubbi sulle agevolazioni fiscali per le Società Semplici

Alcuni dubbi sono sorti nel tempo intorno alle agevolazioni fiscali per le Società Semplici che vengono utilizzate come “cassaforte” per la tutela del patrimonio familiare. In particolare le normative si sono complicate con l’introduzione di specifiche possibilità, per esempio:

  • l’art. 29 della l. 27 dicembre 1997, n. 449 ha consentito la trasformazione in S.s. di società commerciali con oggetto esclusivo o principale la gestione di beni, immobili o mobili iscritti in pubblici registri, che non sono utilizzati come beni strumentali nell’attività di impresa, ovvero quote di partecipazione in società;
  • art. 3, comma 7  l. 28 dicembre 2001, n. 448 che ha ammesso per un periodo limitato di tempo la trasformazione di società esistenti in società semplici riaprendo i termini fino al 2017 con particolari agevolazioni fiscali.

In diverse circostanze Tribunali e la Cassazione si sono espressi in modo differente a proposito della possibilità per una S.s. di costituire una “cassaforte” di beni patrimoniali, sugli eventuali ricavi percepiti e sulle agevolazioni fiscali in fase di trasformazione. In particolare, nel 1998 il Tribunale di Padova aveva consentito uno spazio operativo fra il semplice godimento dei beni e l’esercizio di una attività commerciale.

L’anno dopo invece la Corte d’Appello di Triestre aveva criticato queste posizioni spiegando che le agevolazioni fiscali non potevano essere in linea con il sistema di diritto societario, per cui ha indicato i provvedimenti come temporanei e eccezionali.

Successivamente nel 2016 il Tribunale di Roma ha acconsentito e ritenuto legittima la costituzione di “società semplici di mero godimento”. I dubbi quindi sono ancora molti a proposito dell’operatività delle Società Semplici sulla gestione dei beni, e soprattutto sulla possibilità di accedere a particolari agevolazioni fiscali in caso di successione tramite quote.

Intorno alle regole sulla gestione dei beni della S.s. rimangono ancora aperti diversi dubbi, soprattutto per l’ultima ordinanza della Corte di Cassazione.


L’ultima ordinanza della Corte di Cassazione

Nuovi dubbi sono stati sollevati recentemente dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n.6082 del 28 febbraio 2023. La Cassazione ha dichiarato che l’esenzione dall’imposta di successione e donazione prevista si applica solamente se il trasferimento ha come oggetto partecipazioni in una società che svolge una attività di impresa.

Di fatto questa ordinanza si pone in opposizione con il funzionamento stesso della Società Semplice, alla cui base c’è l’impossibilità di condurre attività di tipo commerciale.

Nel caso di trasmissione di quote della società per successione quindi per la Cassazione sarebbero necessari non solamente i cinque anni di detenzione della stessa, ma anche un requisito dell’esercizio di attività di impresa, ovvero equivalente al trasferimento di un’azienda. L’esenzione andrebbe quindi anche a salvaguardia dei livelli di occupazione effettivi dell’impresa.

Tale interpretazione tuttavia ha scaturito parecchie critiche e dubbi intorno alla Società Semplice, che di fatto non costituisce un’attività di impresa, ma funge molto spesso da “cassaforte” per diversi beni.

La Cassazione quindi seguirebbe la linea adottata dall’Agenzia delle Entrate precedentemente, con la Risposta ad Interpello n. 552/2021, per cui in assenza di un’azienda l’agevolazione andrebbe a violare le stesse disposizioni previste dalla norma.

Si apre così nuovamente un dibattito ormai discusso da diversi anni anche all’interno della categoria dei professionisti che si occupano della gestione fiscale in questi casi, a cui si attende una risposta definitiva da parte degli enti preposti.

Società Semplice e gestione patrimoni – Domande frequenti

Come funziona una Società Semplice?

La Società Semplice è caratterizzata da una forma organizzativa piuttosto semplice, e non è prevista iscrizione al Registro delle Imprese. In linea teorica la Società Semplice non può avere come oggetto sociale una attività commerciale. Ecco quali sono le sue caratteristiche a livello contabile e fiscale.

La Società Semplice può essere utilizzata per la protezione del patrimonio?

Sì, la Società Semplice è l’organizzazione ideale per la gestione e la protezione del patrimonio familiare. Inoltre ha dei vantaggi nel caso di successione.

Quali sono i dubbi sollevati dalla Cassazione con l’Ordinanza n.6082 del 28 febbraio 2023?

La Corte di Cassazione ha inserito un nuovo requisito per accedere alle agevolazioni fiscali in caso di successione di quote delle S.s., ovvero l’attività di tipo imprenditoriale. Tuttavia va in contrasto con l’attuale disciplina delle Società Semplici.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 13 Aprile 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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