Smart working e frontalieri: arriva lo stop

I lavoratori frontalieri, che lavorano in smart working per la Svizzera, dal 1° febbraio 2023 sono sottoposti a doppia tassazione. Ecco le regole e nuove prospettive.

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Smart working frontalieri
  • Dal 1° febbraio 2023 è decaduto l’accordo con la Svizzera per lo smart working.
  • Quanti svolgono la propria attività professionale da casa sono soggetti a doppia tassazione.
  • Il Ministro Giorgetti ha annunciato alcune importanti novità, secondo i nuovi accordi.

Stop allo smart working per chi lavora in Svizzera. Spieghiamoci meglio: il 1° febbraio 2023 è decaduto l’accordo stipulato per contrastare il Covid-19, che permetteva ai lavoratori di lavorare da casa e continuare ad usufruire del trattamento fiscale speciale previsto per i frontalieri.

Adesso è necessario, nuovamente, superare il confine per poter accedere alle misure speciali previste per quanti si devono recare oltre confine per lavorare.

In estrema sintesi, questo significa che i frontalieri tra Svizzera ed Italia saranno impossibilitati a continuare a fare lo smart working, sempre che non vogliano perdere completamente la possibilità di vedere i propri redditi tassati esclusivamente in Svizzera.

A spiegare le novità fiscali per i frontalieri ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, che ha fornito una risposta dettagliata ed esaustiva ad un contribuente, che domandava come comportarsi correttamente.

Smart working e frontalieri: cosa cambia

Come si devono comportare i contribuenti frontalieri, che fino ad oggi hanno lavorato in smart working? A dare una risposta a questa domanda ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, che fornito le indicazioni del caso ad un contribuente, che svolge la propria attività professionale in un cantone svizzero di frontiera.

Il contribuente in questione ha la possibilità di svolgere il 25% del proprio lavoro direttamente da casa, in Italia. Purtroppo, il problema che si è generato in questo caso, è che viene meno l’accordo siglato in via amichevole tra Italia e Svizzera. La convenzione era stata sottoscritta nel giugno del 2020, proprio all’apice della pandemia, e finisce il 31 gennaio 2023.

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che conclusasi questa fase straordinaria e derogatoria, tornano in vigore le misure e le regole previste degli accordi per evitare la doppia imposizione.

Smart working e frontalieri: la risposta dell’Agenzia delle Entrate

Questo significa, in estrema sintesi, che i lavoratori frontalieri non potranno più lavorare in smart working con i vantaggi presenti precedentemente.

L’Agenzia delle Entrate, nella risposta al contribuente, ha spiegato che devono essere riconosciuti come lavoratori frontalieri solo ed esclusivamente quei lavoratori dipendenti, che, pur essendo residenti in Italia, si recano all’estero ogni giorno, in zone di frontiera o in paesi limitrofi, per svolgere la propria prestazione professionale.

Per questo motivo, la condizione necessaria ed indispensabile, secondo la prassi e l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, è che, per essere considerato un lavoratore frontaliero, lo stesso si rechi quotidianamente in Svizzera, dove svolgerà la propria attività lavorativa

Nel caso specifico, il dipendente si dovrà recare nella Confederazione elvetica tutti i giorni lavorativi. In estrema sintesi, questo significa che, terminata la fase emergenziale, vi è uno stop indiretto allo smart working per i frontalieri.

Regole frontalieri tasse

Smart working e frontalieri: la tassazione

Andando ad analizzare nel dettaglio il caso specifico sollevato dal contribuente, che ha richiesto l’interpello, la porzione di reddito maturata in Svizzera, che è pari a tre quarti di quello complessivo, dovrebbe essere assoggettata a transazione concorrente tra Svizzera ed Italia.

In questo caso la doppia imposizione potrebbe essere eliminata nel nostro paese. La rimante quota, pari ad un quarto del reddito, percepita a fronte di un’attività, che viene svolta direttamente in Italia, viene sottoposta ad un’imposizione esclusiva nel nostro paese. Comunque vada, tutto il reddito dovrà essere inserito all’interno della dichiarazione dei redditi italiana.

A fine gennaio, Toni Ricciardi, deputato Pd eletto in Europa, in collaborazione con i colleghi Laus, Gribaudo, Braga e Quartapelle ha presentato un’interrogazione urgente al Ministero degli Affari Esteri, per chiedere come voglia tutelare i lavoratori frontalieri con la Svizzera, che da questo mese non possono più beneficiare dello smart working:

Abbiamo chiesto come intenda intervenire per consentire un’ulteriore proroga almeno fino al prossimo giugno 2023 in attesa dei nuovi regolamenti, previsti dalla UE, finalizzati ad accordi bilaterali, in maniera da tutelare adeguatamente la peculiare condizione di questi lavoratori, risolvendo anche i profili di criticità previdenziale e fiscale.

Il governo ha preso in considerazione l’idea di prorogare questa misura includendola nel nuovo Accordo tra Italia e Confederazione Svizzera, accordo che tuttavia tarda ad arrivare.

Novità in arrivo per i frontalieri

Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, ha anticipato che sono previste importanti novità per i lavoratori frontalieri in Svizzera.

A breve dovrebbe arrivare un emendamento al testo del nuovo accordo approvato ad inizio febbraio al Senato. Grazie a questo nuovo documento si potrà utilizzare fin da subito lo smart working a regime, evitando la doppia imposizione.

Il 23 dicembre 2020 Italia e Confederazione elvetica hanno già sottoscritto un accordo. Il Ministro ha messo in evidenza come nel protocollo aggiuntivo dell’accordo sia stata inserita anche la possibilità di sviluppare ulteriormente il telelavoro per i frontalieri.

Smart Working e frontalieri – Domande frequenti

Cosa è cambiato per i frontalieri in smart working dal 1° febbraio 2023?

I lavoratori, che svolgono la propria attività da casa, sono soggetti alla doppia tassazione, in Italia e in Svizzera. Tutti i dettagli nell’articolo.

Cosa devono fare i lavoratori frontalieri per evitare la doppia imposizione fiscale?

Per evitare la doppia imposizione fiscale, devono recarsi in Svizzera tutti i giorni per lavorare.

La normativa su smart working e frontalieri è destinata a cambiare?

Alcune aperture in questo senso sono arrivate dal ministro Giorgetti. Risulta necessario, però, aspettare che diventino operative.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

2 commenti su “Smart working e frontalieri: arriva lo stop”

  1. ma se un frontaliere si reca la mattina sul posto di lavoro e dopo 4 ore torna a casa, può lavorare in smart working per le restanti 4 ore senza subire la doppia tassazione?

    Rispondi
    • Buonasera,
      è una norma recentemente modificata e in continua evoluzione. Le consigliamo di seguire l’argomento ed aggiornarsi nei prossimi mesi, per novità o affidarsi a un commercialista esperto su questo argomento specifico.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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