- Lo smart working e la settimana corta sono al centro della lotta europea per ridurre le emissioni di CO2.
- Il governo Meloni ha predisposto un piano per centrare gli obiettivi ambientali europei.
- L’obiettivo principale è quello di ridurre la mobilità, almeno laddove sia possibile.
Lo smart working e la settimana corta diventeranno due strumenti basilari per ridurre le emissioni di CO2 in Italia. Attraverso il piano Pniec, Piano Nazionale per l’Energia ed il Clima, il governo Meloni ha intenzione di cambiare le abitudini delle famiglie e dei lavoratori.
L’esecutivo ha, infatti, inviato un piano dettagliato all’Europa nel quale vengono elencate le mosse future per accelerare la transizione verde del nostro paese. Grazie allo smart working e alla settimana corta, il nostro paese tenterà di centrare gli obiettivi fissati dal regolamento Ue 2023/857 (Effort Sharing o ESR), il quale prevede l’abbassamento delle emissioni di CO2 del 43,7% rispetto ai livelli del 2005.
La riduzione delle emissioni dovrà coinvolgere indistintamente trasporti, residenziale, terziario ed una parte dell’industria. Come ha spiegato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per farlo:
“Sarà necessario avviare da subito una significativa riduzione delle emissioni pari a oltre il 30% rispetto ai livelli del 2021, da conseguirsi prevalentemente nei settori trasporti, civile e agricoltura”.
Indice
Settimana corta e smart working: le iniziative del governo
Il documento predisposto dal governo Meloni mette in evidenza le possibili mosse da intraprendere per ridurre le emissioni di CO2. La settimana corta e lo smart working diventeranno due nuclei fondamentali intorno ai quali ruoteranno i cambiamenti nelle modalità di lavoro.
Il governo, infatti, ha sottolineato come sia importante incentivare le misure tese a far trasferire gli spostamenti dei privati verso i mezzi di trasporto pubblico. Ma non solo, l’intenzione è anche quella di attivare delle politiche per favorire lo smart working e ridurre le giornate lavorative a parità di ore lavorate.
Per centrare l’obiettivo che porta alla riduzione delle emissioni, il governo ha anche intenzione di puntare alla digitalizzazione del Paese e alla conseguente riduzione della necessità di effettuare degli spostamenti fisici. Verrà, inoltre, incentivata la mobilità dolce e gli strumenti per la pianificazione della mobilità.
Smart working per ridurre la mobilità
Per riuscire a centrare gli obiettivi sul clima concordati direttamente con l’Europa, il Pniec dovrà passare attraverso un incremento della mobilità pubblica ed elettrica. Per riuscire a ridurre nettamente la produzione di gas di scarico è necessario riuscire, comunque, a limitare a monte gli spostamenti. Almeno quelli che possono essere limitati.
Per riuscire a ridurre gli spostamenti sarà necessario introdurre delle politiche a favore dello smart working. Ma soprattutto si deve valutare la possibilità di ridurre le giornate lavorative a parità di ore lavorate.
Quella che abbiamo davanti sarebbe, comunque, una vera e propria rivoluzione per il mondo del lavoro, che andrebbero in contrasto con le decisioni prese dallo stesso governo lavoro proprio sullo smart working, che, come molti ben ricorderanno, è stato prorogato per i soggetti fragili nel pubblico e nel privato, mentre non c’è stato nulla da fare per i genitori di figli con meno di quattordici anni nel settore pubblico.
Sostanzialmente l’Esecutivo dovrà mettere nuovamente mano alle regole dello smart working e trovare, in qualche modo, una soluzione che permetta di rispettare i parametri europei che sono stati fissati attraverso il regolamento Ue 2023/857. L’Italia dovrà ridurre le emissioni di CO2 del 43,7% rispetto ai livelli del 2005: ad essere coinvolti direttamente sono i seguenti settori:
- trasporti;
- residenziale;
- terziario;
- una parte dell’industria;
- rifiuti;
- agricoltura.
Secondo Gilberto Pichetto Fratin per riuscire a centrare questi obiettivi sarà necessario avviare fin da subito un’importante e significativa riduzione delle emissioni, che dovrà andare oltre il 30% rispetto ai livelli del 2021. Questo obiettivo deve essere centrato principalmente nei settori dell’agricoltura, dei trasporti e civile.
Riduzione dei consumi energetici: gli obiettivi del governo
La riduzione delle emissioni di CO2 passa anche attraverso un piano di efficientamento del parco immobiliare. Ma non solo: diventerà importante ridurre i consumi energetici all’interno della pubblica amministrazione. Il programma dovrà essere condiviso con gli enti regionali e locali.
Il Pniec, inoltre, prevede un vero e proprio aggiornamento delle misure esistenti per promuovere l’efficienza energetica negli edifici del settore non residenziale privato. In questo caso vi è un potenziale di risparmio che non è ancora stato adeguatamente sfruttato.
All’interno della nuova versione del Pniec inviato all’Unione europea, inoltre, è previsto un incremento del tasso di ristrutturazione degli edifici. Si punterà sull’elettrificazione dei consumi, a dei sistemi di automazione e controllo e ad una massiva diffusione degli interventi di isolamento termico.
Dal Governo scrivono che:
Per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici sarà fondamentale sfruttare a pieno il potenziale di riduzione dei consumi offerto dalle pompe di calore come sistema principale di riscaldamento da installare sia in corrispondenza di riqualificazioni profonde degli edifici che ad integrazione dei sistemi di distribuzione del calore vigenti.
Smart working e settimana corta – Domande frequenti
Nel caso in cui venissero adottati, almeno laddove sia possibile, permettono di ridurre lo spostamento dei lavoratori, riducendo l’inquinamento.
Per il momento siamo solo in fase progettuale. Sulla carta le tempistiche potrebbero essere lunghe. Scopri qui le intenzioni del governo italiano e le proposte europee.
I dipendenti, a parità di ore lavorate, potranno recarsi meno giorni in ufficio, o potranno svolgere le proprie attività in smart working.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista