Scontrini e fatture: sono obbligatori se si vende con e-commerce? I chiarimenti

Quando è obbligatorio emettere lo scontrino o la fattura elettronica per le vendite online? Scopriamo la normativa, le regole e gli obblighi fiscali per le piattaforme di e-commerce.

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  • Le vendite online con e-commerce si possono rivolgere sia a clienti privati sia a operatori economici: l’emissione di scontrini e fatture non è sempre obbligatoria.
  • Le transazioni effettuate verso clienti privati (B2C) non richiedono l’emissione di fattura o scontrino elettronico, salvo espressa richiesta da parte del cliente, ma devono essere annotate nel registro dei corrispettivi.
  • Le operazioni effettuate tra aziende o operatori economici (B2B), invece, richiedono la fatturazione elettronica, senza applicazione dell’IVA.

In Italia per chi vende online esistono precise regole da rispettare, per cui l’Agenzia delle Entrate ha chiarito in diverse occasioni gli aspetti normativi e gli obblighi fiscali che si applicano agli e-commerce, compresa l’emissione di scontrini e fatture elettroniche o la tenuta dei registri contabili.

Le regole si differenziano se il commercio elettronico è diretto o indiretto e se ci si rivolge a clienti finali o ad altre attività di impresa. In linea generale non è necessario emettere fattura elettronica se si vende ai clienti finali, con qualche eccezione.

Se ci si rivolge ad altre imprese invece è obbligatoria la fatturazione. Analizziamo la normativa vigente in Italia e le regole da rispettare negli e-commerce B2B e B2C per non incorrere in sanzioni.

Vendita online con e-commerce: scontrino o fattura?

Nel nostro Paese le piattaforme di e-commerce per la vendita di prodotti e servizi online sono in costante crescita negli ultimi anni e ci sono diverse norme da considerare quando si avvia un’attività di questo genere.

Trattandosi di attività economiche, a prescindere dal fatturato conseguito e dalle vendite effettuate, anche i proprietari di e-commerce devono aprire la partita IVA (codice ateco 47.91.10) e regolarizzare la propria posizione fiscale e contabile.

Sulla vendita di prodotti o servizi online, tramite e-commerce, è obbligatorio emettere scontrini e fatture? La risposta varia in relazione alla tipologia di cliente che ci si trova di fronte e al tipo di commercio elettronico a cui si fa riferimento.

Tipologia di e-commerceCliente privato (B2C)Operatore economico (B2B)
Commercio elettronico direttoFattura o documento commercialeFattura elettronica
Commercio elettronico indirettoFattura o documento commerciale solo se richiesto dal clienteFattura elettronica

Vendite con e-commmerce: la normativa fiscale

Secondo l’articolo 1 del decreto ministeriale del 27 ottobre 20151, viene stabilito quanto segue:

“Esonero dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi per le prestazioni di servizi di telecomunicazione, di servizi di teleradiodiffusione e di servizi elettronici rese a committenti che agiscono al di fuori dell’esercizio d’impresa, arte o professione.”

Ciò significa che, per le vendite online effettuate verso clienti privati (e-commerce B2C), non è obbligatorio emettere scontrini o fatture, salvo espressa richiesta da parte del cliente stesso e non oltre il momento di effettuazione dell’operazione (che solitamente coincide con il pagamento).

Rimangono invece obbligatorie, per coloro che effettuano vendite con e-commerce B2C, le annotazioni del totale delle operazioni effettuate nell’arco della giornata sul registro dei corrispettivi.

Nelle vendite online effettuate tra soggetti che possiedono la partita IVA (e-commerce B2B), per esempio tra due aziende, è obbligatorio emettere la fattura elettronica sia per il commercio di beni fisici sia per la vendita di beni immateriali.

Fatturazione e-commerce: come funziona

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La fatturazione per gli e-commerce non è sempre obbligatoria: come abbiamo visto, quando si vendono beni o servizi online a clienti privati, salvo espressa richiesta, non è necessario emettere scontrini o fatture2; mentre per le vendite online tra aziende è necessario emettere la fattura elettronica.

Per comprendere la normativa sulla fatturazione con e-commerce, quindi, dobbiamo distinguere due tipologie di commercio online:

  • il commercio elettronico indiretto, cioè quello che ha come oggetto un bene materiale che viene consegnato fisicamente al cliente;
  • il commercio elettronico diretto, cioè quello che in cui si vendono beni immateriali o virtuali.

Per ciascuna di queste è possibile distinguere due categorie di clienti:

  • consumatori finali (B2C o business to consumer);
  • aziende o titolari di partita IVA (B2B o business to business).

1. Fatturazione nel commercio elettronico indiretto

Per le vendite di beni materiali e tangibili effettuate online verso clienti privati, non è obbligatorio emettere la fattura in quanto queste transazioni vengono trattate come delle cessioni di beni. Nell’e-commerce B2C, quindi, non è mai obbligatorio emettere fattura elettronica.

Diverso è il caso di vendita di beni o prodotti materiali ad altre aziende o titolari di partita IVA: in queste situazioni, anche se si tratta di commercio elettronico indiretto, è necessario emettere una fattura elettronica.

2. Fatturazione commercio elettronico diretto

Le vendite di beni immateriali o virtuali, invece, prevedono una transazione e una consegna interamente digitali: per questo motivo, queste operazioni ai fini IVA sono considerate delle prestazioni di servizio. Può trattarsi di fornitura di:

  • hosting di siti web;
  • vendita di software;
  • fornitura di immagini, testi o musica;
  • download di e-book;
  • lezioni a distanza.

In tutti questi casi e in generale per il commercio elettronico diretto, le vendite di beni digitali sono soggette all’obbligo di fatturazione elettronica sia per i clienti privati sia per gli operatori economici.

La normativa che regola le vendite online con commercio elettronico diretto è stata recentemente modificata (nel luglio 2021) e la Commissione UE ha stabilito che tali transazioni sono territorialmente rilevanti nel Paese UE di destinazione, ovvero nel paese dove risiede l’acquirente.

Scontrino elettronico e-commerce: quando va emesso

Come specificato dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello numero 198 del 19 giugno 20193, gli e-commerce continuano ad essere esonerati dall’obbligo di invio telematico degli scontrini elettronici al fisco.

Esaminando il caso concreto di una società che opera nella grande distribuzione, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che se l’operazione di vendita si configura come commercio elettronico indiretto, è assimilabile alle vendite per corrispondenza e quindi esonerata da qualunque obbligo di certificazione, salvo quello di emissione della fattura se richiesta dal cliente.

Corrispettivi e-commerce: aspetti contabili e fiscali

Per le vendite online verso clienti privati, considerando che non vige l’obbligo di fatturazione elettronica, è necessario comunque annotare la somma di tutte le transazioni effettuate nell’arco della giornata sul registro dei corrispettivi, specificando per quali transazioni è stata emessa fattura (su richiesta del cliente).

L’annotazione deve essere effettuata entro il giorno lavorativo successivo a quello dell’operazione. Queste direttive oggi sono importanti, e talvolta poco conosciute, per tutti gli operatori che vendono online. Il commercio via web in particolare ha registrato un’espansione notevole negli ultimi anni.

Basti pensare che, come descritto dall’Osservatorio e-commerce B2C Netcomm, School of Management del Politecnico di Milano4, nel 2024 gli acquisti online degli italiani sono saliti a 58,8 miliardi di euro (+6% rispetto al 2023).

Vendita con e-commerce a clienti esteri

Il commercio online verso clienti esteri richiede alcuni accorgimenti. La situazione si complica nel momento in cui il cliente, residente all’interno di uno Stato UE, non richiede la fattura. In questo caso si può procedere in due modi:

  • nel commercio indiretto, l’operazione viene trattata come se la vendita fosse stata fatta ad un cliente italiano;
  • nel commercio diretto per le vendite inferiori a 10.000 euro si può trattare come nel caso precedente, mentre oltre tale soglia entrano in gioco due meccanismi alternativi. Si può aprire una posizione IVA specifica, oppure effettuare l’iscrizione al portale OSS e pagare l’IVA tramite una singola comunicazione.

Scontrini e fatture con e-commerce – Domande frequenti

Chi vende online deve emettere lo scontrino fiscale?

Non ci sono obblighi per quanto riguarda l’emissione di scontrini e fatture per le vendite online, salvo espressa richiesta da parte del cliente. Il commercio con e-commerce può essere ricondotto alle vendite di corrispondenza, se B2C.

Quali sono gli adempimenti fiscali per negozi di e-commerce?

Il commercio online tra privati non richiede l’emissione di alcuna fattura o scontrino. Tra gli adempimenti fiscali da rispettare, invece, c’è l’annotazione del totale delle operazioni effettuate giornalmente nell’apposito registro dei corrispettivi. Non è necessario però inviare i dati giornalieri al fisco.

Che partita IVA serve per vendere con e-commerce?

Chi decide di aprire un negozio di e-commerce, a prescindere dalle vendite effettuate e dal fatturato conseguito, deve necessariamente regolarizzare la propria posizione fiscale aprendo la partita IVA. Il codice ateco di riferimento per le vendite online è 47.91.10

  1. Decreto 27 ottobre 2015, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
  2. Scontrino fiscale: come funziona, obblighi e sanzioni, Confcommercio, confcommercio.it ↩︎
  3. Risposta a interpello n. 198, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
  4. Nel 2024 gli acquisti online in Italia superano i 58,8 miliardi di euro (+6% rispetto al 2023), Osservatorio del Politecnico di Milano, osservatori.net ↩︎
Autore
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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