Sanzioni per mancata chiusura giornaliera registratore telematico: quali sono e come rimediare

In caso di omessa comunicazione giornaliera dei corrispettivi telematici, gli esercenti incorrono in sanzioni in denaro: ecco quali e come rimediare.

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  • Effettuare la chiusura di cassa giornaliera è obbligatorio per tutti i venditori al dettaglio, per cui in assenza di questo adempimento si può andare incontro a sanzioni in denaro.
  • Avere un registratore di cassa ormai è indispensabile per chi vende prodotti al pubblico, per comunicare correttamente al fisco tutte le transazioni e versare le tasse.
  • Le sanzioni in caso di omessa chiusura giornaliera del registratore telematico sono di 300 euro minimi o del 70% dell’imposta non versata per mancata trasmissione dei dati, secondo la recente riforma. Ci sono tuttavia 12 giorni di tempo per rimediare prima di incorrere nelle multe.

Comunicare i dati giornalieri tramite un registratore di cassa è obbligatorio per tutti gli esercenti che hanno un negozio che propone prodotti al pubblico. Questo adempimento va effettuato per inviare correttamente i dati della giornata, con relativi scontrini fiscali, all’Agenzia delle Entrate, per versare così le dovute imposte.

Vengono corrisposte pesanti sanzioni in denaro a chi non provvede a questo adempimento, tenendo presente che il fisco prende in considerazione un periodo di 12 giorni massimi di ritardo da cui la comunicazione si considera omessa.

Il rischio maggiore qui è proprio quello di evasione fiscale, per cui nel momento in cui il titolare non invia la comunicazione, ma provvede al versamento corretto delle tasse, le sanzioni saranno di importo inferiore. Inoltre è possibile procedere successivamente in modo spontaneo abbassando le sanzioni tramite ravvedimento operoso.

Mancata chiusura di cassa giornaliera: le sanzioni

Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le conseguenze di una mancata chiusura di cassa giornaliera, con relative omesse comunicazioni sugli scontrini. Le regole intorno alle sanzioni sono state stabilite recentemente per effetto del decreto legislativo 14 giugno 2024, n.871, ovvero dalla riforma delle sanzioni.

In linea generale questo intervento ha ridotto le sanzioni applicate in caso di omissioni e dichiarazioni infedeli, andando a coinvolgere anche le omesse comunicazioni giornaliere di cassa. A questo proposito, la sanzione passa dal precedente 90% (calcolato sull’importo dell’imposta non versata) al 70% dal 1 settembre 2024.

Anche l’importo minimo della sanzione cambia, dai precedenti 500 euro per operazione a 300 euro. A questo si deve aggiungere la sanzione di 100 euro fissa nel caso di omessa trasmissione a cui però concorre il corretto versamento delle imposte, con limite massimo di 1.000 euro per ogni trimestre di riferimento.

Nei casi peggiori si rischia la chiusura dell’attività commerciale per un periodo variabile da tre giorni ad un mese se nell’arco di 5 anni sono state omesse le trasmissioni almeno quattro volte. Ricordiamo che entro la fine dell’anno gli esercenti devono aggiornare i registratori telematici, ma non è più disponibile il bonus.

Mancata trasmissione corrispettivi telematici: come rimediare

Cosa fare se ci si accorge di non aver inviato correttamente i dati al fisco tramite registratore di cassa? In questi casi si può rimediare entro 12 giorni accedendo direttamente al portale dell’Agenzia delle Entrate tramite una credenziale digitale come lo SPID.

Da qui è possibile inserire tutti i dati che riguardano le transazioni sui corrispettivi telematici tardivi, come la descrizione dei prodotti venduti, la somma, l’IVA, gli sconti applicati e il metodo di pagamento utilizzato dal cliente. Se si procede entro questi 12 giorni non si incorre in sanzioni.

Corrispettivi telematici errati: cosa fare

Esiste infine la possibilità di invio dei corrispettivi in modo errato: se intendi correggere la situazione puoi accedere, sempre al portale dell’Agenzia delle Entrate, e integrare i dati mancanti. Devi entrare nell’area “Fatture e corrispettivi” nella sezione dedicata al monitoraggio delle ricevute e cercare la trasmissione errata.

A questo punto puoi rimediare cliccando su “trasmissione anomala” e indicare nello specifico qual è l’errore in cui ti sei imbattuto. In questi casi si consiglia di farsi supportare da un consulente del lavoro o da un commercialista esperto.

Bisogna considerare che il governo attuale prevede per i prossimi anni di intervenire con l’obbligo di associare il POS con un collegamento diretto ai registratori di cassa: questa scelta viene fatta da un lato per diminuire le possibilità di errori e omissioni e dall’altro per contrastare l’evasione fiscale.

Ravvedimento operoso corrispettivi telematici

Oltre 12 giorni di ritardo scattano quindi le sanzioni che abbiamo visto sopra, ma bisogna ancora tenere conto che, se non vengono effettuati controlli ma ci si accorge spontaneamente dell’errore, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso per abbassare le multe da pagare.

Per capire quali sono le riduzioni applicate sulle sanzioni, bisogna tenere a mente questo schema2:

Riduzione sanzioniMomento in cui viene regolarizzata l’omissione
1/10Entro 30 giorni dalla scadenza
1/9Entro 90 giorni dalla scadenza
1/8Entro 1 anno dalla scadenza
1/7Entro 2 anni dalla scadenza
1/6Oltre 2 anni dalla scadenza
1/5Se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione da parte del fisco

Sanzioni per mancato funzionamento del registratore telematico

Molti si chiedono cosa succede nel caso in cui l’omissione sia da ricondurre ad un mancato funzionamento del registratore telematico: le sanzioni si applicano anche in questa circostanza? La risposta dell’Agenzia delle Entrate è affermativa.

In caso di malfunzionamenti bisogna infatti intervenire tempestivamente con una richiesta di intervento di riparazione o manutenzione. In mancanza di questo i corrispettivi si considerano omessi.

Mancata trasmissione in caso di ferie

Può accadere che l’esercente si assenti per un certo periodo di tempo chiudendo di fatto il negozio e non inviando corrispettivi telematici per diversi giorni. In questi casi è fortemente consigliato procedere con la comunicazione delle ferie tramite registratore telematico, in modo che il fisco sia a conoscenza della sospensione momentanea dell’attività.

In caso contrario, superati i 12 giorni senza invii di dati, il fisco potrebbe condurre dei controlli e applicare erroneamente delle sanzioni per mancata comunicazione.

  1. Decreto Legislativo 14 giugno 2024, n. 87, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
  2. Come regolarizzare, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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