- Si avvicina la scadenza per il saldo Iva per l’anno 2022: la data da rispettare è il 16 marzo 2023.
- Il saldo Iva è un pagamento a carico di tutti i soggetti che sono soggetti a questa tassa, come professionisti autonomi, Partite Iva e imprese.
- Il saldo Iva si riferisce alla somma derivata dal calcolo in base alla dichiarazione Iva annuale 2023.
Si avvicinano le scadenze dei termini per provvedere al corretto versamento del saldo Iva in riferimento a questa tassa per il 2022. L’importo da pagare, a carico di soggetti come Partite Iva e imprese, emerge dalla dichiarazione Iva 2023.
Il saldo Iva è da versare a condizione che questa tassa da pagare superi la cifra di 10,33 euro, sulla base dei redditi percepiti l’anno scorso. Il saldo Iva ha scadenza al 16 marzo 2023, e si può provvedere al pagamento sia tramite unico versamento, sia in modo rateizzato.
Si tratta di una delle prime scadenze fiscali per rilevanza del 2023, a cui professionisti, imprese e Partite Iva devono prestare attenzione. Vediamo tutti i dettagli.
Indice
Saldo Iva 2023: a cosa si riferisce
Tra le diverse scadenze fiscali di marzo a cui un professionista con Partita Iva o un’impresa deve prestare attenzione è il saldo Iva: si tratta di uno dei primi versamenti dell’anno, in riferimento alle somme percepite l’anno precedente, in questo caso il 2022.
Il saldo Iva è relativo alla presentazione della dichiarazione Iva 2023, da comunicare entro il 30 aprile 2023, ovvero un obbligo di legge per molti soggetti, mentre in alcuni casi sono presenti degli esoneri.
Ricordiamo infatti che questa tassa non riguarda coloro che svolgono operazioni esenti Iva, e coloro che lavorano con un particolare regime fiscale agevolativo, come il regime fiscale forfettario.
Data l’obbligatorietà del pagamento per i soggetti Iva, è importante quindi presentare per tempo una dichiarazione Iva apposita su questa tassa, che coinvolge i redditi dell’anno precedente.
Premesso che questo saldo è da versare solamente se supera 10,33 euro di importo, il suo pagamento è obbligatorio per i soggetti Iva e la cifra è calcolata sulla base della dichiarazione.
Per quest’anno la scadenza entro cui è necessario procedere al versamento del saldo Iva è fissata per il 16 marzo 2023. Anche se questa è la principale data da tenere in considerazione, le tempistiche possono anche differire di molto, in base alla modalità con cui si decide di procedere al pagamento, e al tipo di versamento Iva, che in questo caso è quella annuale.
In alcuni casi invece il versamento fa riferimento a pagamenti mensili o trimestrali, sulla base delle caratteristiche dell’attività.
Saldo Iva: come funziona il versamento
Per versare correttamente il saldo Iva, in riferimento al 2022, si può scegliere se optare per un unico pagamento, oppure scegliere la rateizzazione. Il fisco infatti prevede la possibilità di dilazionare le somme da corrispondere in rate uguali, per un certo periodo di tempo e in base a specifiche scadenze.
Il pagamento del saldo Iva può quindi avvenire in due modi:
- unica soluzione entro il 16 marzo 2023;
- a rate, per cui la prima ha scadenza il 16 marzo 2023, e le successive hanno scadenza il 16 di ogni mese. Il limite massimo per il pagamento è fissato al 16 novembre.
Va tenuto in considerazione che nel caso in cui si scelga di procedere con il pagamento a rate, viene applicato un interesse in aggiunta all’importo stabilito per ogni rata, successivamente alla prima. L’interesse per la rateizzazione è pari allo 0,33% che viene maggiorato sulle somme dovute.
Questo vuol dire che ogni mese successivo al primo si deve aggiungere un ulteriore 0,33% di interessi, in modo cumulativo mese per mese.
Nel caso in cui si scelga di versare il saldo Iva in un unico importo, ma non si rispetti la scadenza di marzo, in relazione anche alla presentazione della dichiarazione dei redditi, vengono applicati degli aumenti dello 0,40% per ogni mese, o parte di mese, successivi a marzo, tenendo in considerazione le date del 30 giugno e del 30 luglio.
L’Agenzia delle Entrate spiega che è anche possibile rateizzare dalla data di pagamento delle somme, in base al modello Redditi, con maggiorazione dello 0,40% e successivamente aggiungendo lo 0,33% di importo per l’interesse per ogni mese ulteriore.
Come pagare il saldo Iva
Per provvedere al pagamento, in base alla modalità scelta, si utilizza il modello F24 esclusivamente tramite la modalità telematica, scegliendo il seguente codice tributo:
- Codice tributo 6099: Iva annuale a saldo.
Non va confuso il versamento del saldo Iva, che fa riferimento ad un periodo di un anno, in questo caso al 2022, rispetto alle cifre ancora da versare, con il pagamento mensile o trimestrale, per cui il fisco prevede diversi codici tributo, di cui qui riportiamo qualche esempio:
- codice tributo 6001: versamento dell’IVA mensile di gennaio (scadenza 16 febbraio);
- codice tributo 6031: versamento dell’IVA trimestrale relativo al periodo gen-feb-mar;
- codice tributo 6035: acconto IVA sul trimestrale relativo al periodo ott-nov-dic.
Nel caso in cui dalla dichiarazione Iva annuale emerga poi la presenza di un credito a favore del professionista, o dell’impresa, è possibile ottenere una compensazione fiscale, al di sotto dei 5.000 euro.
Per importi superiori infatti il fisco procede con l’applicazione di alcuni controlli per verificare la conformità e la sussistenza di questo credito.
Saldo Iva – Domande frequenti
Il saldo Iva fa riferimento a questa imposta calcolata sui redditi dell’anno precedente di professionisti con Partita Iva e imprese. Ecco come funziona.
Il saldo Iva va versato entro il 16 marzo di ogni anno, tuttavia le scadenze possono variare se si sceglie di pagare a rate o con maggiorazioni dovute al ritardo nel versamento.
Per provvedere al pagamento del saldo Iva va utilizzato il codice tributo 6099.
Valeria Oggero
Giornalista