- Il Governo ha valutato inizialmente l’introduzione di una nuova sanatoria, la rottamazione quinquies, che riguarderebbe le cartelle esattoriali emesse dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Questa opzione però è stata sospesa dal decreto fiscale 2025.
- La nuova sanatoria avrebbe compreso diverse tipologie di debiti, non pagati nel suddetto periodo, come multe stradali, bollo auto, tributi locali (come IMU, Tari) e altre entrate patrimoniali.
- Con l’ultimo decreto viene dato uno stop alla proposta della rottamazione quinquies, anche se al suo posto arriverà comunque una nuova misura per sanare i debiti, più blanda.
Si è tornato a parlare di pace fiscale e in particolare della possibile introduzione di una nuova rottamazione, la quinta, delle cartelle esattoriali per i contribuenti in debito con il Fisco. Non si tratta di voci di corridoio, ma di uno specifico emendamento al DL fiscale con firma di Claudio Lotito, che ha previsto una nuova sanatoria per le cartelle emesse dal 1° luglio 2022, cioè nel periodo successivo a quello già coperto dalla precedente rottamazione quater.
In questo modo l’intenzione era quella di annullare le sanzioni e gli interessi sui debiti dei contribuenti che risultavano esclusi dalla precedente definizione agevolata, consentendo a coloro che sono decaduti dalla rottamazione quater di rientrare nelle agevolazioni.
Secondo il recente decreto fiscale 2025 però questa possibilità non vedrà la luce, perché è stata sospesa. Al suo posto arriverà con molta probabilità un’altra misura più leggera, di cui ancora non si conoscono i dettagli.
Indice
Rottamazione quinquies stop: le ultime novitÃ
Insieme alla Legge di Bilancio 2025 si discute di introdurre una nuova sanatoria per i contribuenti che hanno maturato dei debiti con il Fisco e che non sono stati inclusi nella rottamazione precedente, oppure per coloro che sono andati a decadere dai benefici. Un’occasione importante per saldare i propri debiti, anche a rate, ed evitare il pignoramento dei beni.
Si è parlato in primis di una nuova rottamazione quinquies che permetterebbe a diverse tipologie di contribuenti di azzerare gli interessi, la mora, l’aggio e le sanzioni sui propri debiti e di pagare solo l’importo effettivo della cartella esattoriale insoluta. Non sarebbe quindi di una cancellazione del debito, ma piuttosto di una agevolazione al pagamento, che verrebbe ridotto al solo importo debitorio.
Al contempo consentirebbe a coloro che hanno perso i benefici della definizione agevolata precedente di rientrarvi per pagare a rate i propri debiti secondo un piano definito dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Nella sanatoria, inoltre, sarebbero state incluse le cartelle esattoriali che non sono state comprese nella precedente rottamazione, cioè quelle emesse dopo il 30 giugno 2022, per dare la possibilità al maggior numero di contribuenti di mettersi in regola con il Fisco. Tuttavia questo intervento non ha avuto un seguito.
Al suo posto secondo le recenti discussioni in merito al decreto fiscale, potrebbe arrivare una nuova proroga della rottamazione quater o una misura differente. Al momento questo ancora non è stato deciso. Le motivazioni dello stop sono da ricondurre al peso in termini di costi per lo Stato di un intervento maggiore.
Rottamazione quinquies: ipotesi di funzionamento
Come sarebbe stata la nuova rottamazione, se fosse stata approvata? Grazie alla definizione agevolata si intendeva risolvere il problema del mancato gettito dalla precedente definizione che, secondo alcune stime, non ha raggiunto gli obiettivi prefissati dal Governo. Molti degli aderenti alla precedente sanatoria sono andati a decadere per mancato rispetto delle scadenze per il pagamento delle rate.
Con la nuova rottamazione quinquies, quindi, il Governo si sarebbe rivolto a tutti coloro che risultano in debito con il Fisco e in particolare:
- da un lato a coloro che hanno aderito alla rottamazione quater ma sono decaduti dai benefici per mancato rispetto delle scadenze oppure coloro che non hanno avuto la possibilità di aderirvi;
- dall’altro lato a coloro che hanno cumulato cartelle emesse dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, sulle quali si andrebbe ad azzerare le sanzioni, l’aggio, gli interessi e la mora.
In questo modo, al contribuente sarebbero rimasti solo gli importi effettivi del debito da saldare a rate fino a un massimo di 18 mesi (con scadenze fisse al 31 luglio e al 30 novembre di ogni anno), oppure in un’unica soluzione al 31 luglio 2025.
Multe, bolli e tributi locali: cosa rientra nella rottamazione quinquies
La sanatoria allo studio del Governo, come previsto per la precedente definizione agevolata, avrebbe dato la possibilità ai contribuenti debitori di saldare le cartelle relative a multe stradali, bolli auto, Irpef, Iva, imposta di registro e altri tributi locali annullando sanzioni, interessi, somme aggiuntive ai crediti previdenziali e l’aggio della riscossione.
Per quanto riguarda le multe, sarebbero state incluse nella definizione agevolata quelle emesse dalla polizia locale (se il Comune si è affidato all’ADER per il recupero), dai carabinieri ecc. Non è previsto alcuno stralcio del debito, quindi la multa sarebbe comunque da pagare, senza farsi carico di interessi o sanzioni.
Le stesse regole si applicano anche per il bollo auto: sarebbero state incluse le cartelle afferenti il periodo dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.
Infine, per quanto riguarda i tributi locali, come previsto dalla precedente rottamazione, i Comuni sarebbero liberi di decidere se includere nella sanatoria anche le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi.
Quando arriva la rottamazione quinquies
La conferma sulla rottamazione quinquies non è arrivata, perché l’emendamento non è stato approvato con decreto fiscale, mentre al contrario è confermata la riapertura dei termini per il concordato preventivo biennale per le partite IVA.
Nei 382 emendamenti di modifica presentati al decreto fiscale sono inclusi e confermati anche l’aumento dei contributi per il Piano Transizione 5.0 e il canone Rai a 90 euro annui.
Rottamazione quater sesta rata: scadenza e modalità di pagamento
Se per la rottamazione quinquies vi è uno stop ufficiale, mentre invece è in scadenza la sesta rata della rottamazione quater, fissata al 30 novembre 2024. Considerando che, anche in questo caso, esiste una tolleranza di 5 giorni per l’effettuazione del pagamento (escludendo le giornate festive), la scadenza ultima slitterebbe al 9 dicembre 2024.
I metodi di pagamento che il contribuente può sfruttare sono parecchi:
- tramite il servizio Paga online dell’Agenzia Entrate-Riscossione;
- utilizzando i canali telematici di Poste Italiane;
- tramite i servizi online delle banche;
- sfruttando altri prestatori di servizi di pagamento aderenti a pagoPA.
Il contribuente che non effettuerà il versamento entro il termine ultimo del 9 dicembre, andrà a perdere i benefici della definizione agevolata: in altre parole, dovrà pagare i propri debiti gravati da interessi di mora, aggio di riscossione e sanzioni (che il piano agevolato invece esclude).
In caso di decadenza, comunque, i pagamenti effettuati nei mesi precedenti vengono comunque considerati come un acconto sul debito complessivo, senza però ulteriori agevolazioni o sconti.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor