- La RITA è una misura attraverso la quale chi ha smesso di lavorare, prima di raggiungere i requisiti pensionistici, può ottenere un supporto al reddito, con l’erogazione frazionata di tutto o parte del capitale della pensione integrativa accumulata.
- Possono richiedere la RITA tutti i lavoratori pubblici e privati, dipendenti o autonomi (liberi professionisti, imprenditori, partite IVA) che rientrano nei requisiti contributivi e temporali.
- La RITA è soggetta a tassazione agevolata, con un importo del 15%, percentuale che va a diminuire in base al numero di anni di versamento contributivo.
La RITA (acronimo di rendita integrativa temporanea anticipata) è una delle misure previdenziali che permettono di supportare il lavoratore verso la pensione. È un sistema nato per dare un sostegno al reddito a chi si trova senza lavoro, o non riesce più a lavorare, prima di aver conseguito i requisiti minimi previsti per rientrare nella pensione di vecchiaia o di quella anticipata.
Con il RITA si utilizzeranno i capitali versati in un fondo pensionistico integrativo, in modo da venire incontro alle esigenze del lavoratore. È una misura che prevede diversi vantaggi economici e fiscali oltre ad essere un’opzione da considerare rispetto ad altre forme di prepensionamento.
Tuttavia, per rientrarvi sono previsti specifici requisiti oggettivi e soggettivi, cui si aggiunge la necessità di possedere un fondo pensione integrativo. In questa guida avrai le informazioni utili per valutare cos’è la RITA, come funziona, chi può richiederla e quali sono i vantaggi.
Indice
RITA pensione integrativa: cos’è
La RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) è uno strumento previdenziale, riservato sia ai lavoratori pubblici che a quelli privati, regolarmente iscritti a una forma previdenziale, attraverso la quale è possibile ottenere un sostegno al reddito nel caso di cessazione anticipata dell’attività lavorativa, prima dell’età pensionabile stabilita dall’Inps.
Con questa misura si ha l’erogazione frazionata dei capitali accantonati in un fondo pensionistico integrativo, che prenderà la forma di una rendita su base mensile, bimestrale o trimestrale, al fine di supportare il reddito del lavoratore fino al conseguimento dell’età pensionabile.
È stata istituita dalla legge di stabilità del 2017, inizialmente come forma sperimentale ,dal 1° maggio al 31 dicembre del 2017, per poi essere integrata tra gli strumenti previdenziali nella Legge di Bilancio 2018 e regolata dalla circolare n.888 del 8 febbraio della COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).
Quali sono i requisiti per richiedere la RITA
Per richiedere la RITA è necessario che il soggetto rientri in una serie di requisiti contributivi e lavorativi. Ecco quali sono le condizioni illustrate all’interno dalla circolare 888 del COVIP:
- almeno 20 anni di contributi versati;
- essere iscritto a una previdenza complementare da almeno 5 anni;
- trovarsi a 5 anni dal conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata;
Inoltre, la rendita integrativa temporanea anticipata è prevista in caso in cui:
- vi è la cessazione di un’attività lavorativa;
- si è inoccupati da almeno 24 mesi, con la possibilità di richiederla anche entro 10 anni dal conseguimento dei requisiti pensionistici.
Come funziona la RITA
La RITA ha le seguenti caratteristiche:
- temporaneità: in quanto viene erogata solo per il periodo di tempo che permette di raggiungere l’età pensionabile;
- anticipata: dato che prevede la possibilità di utilizzare l’importo versato in un fondo pensionistico integrativo, prima del verificarsi della pensione;
- integrativa: il denaro utilizzato viene preso dal proprio fondo pensione complementare.
La RITA permette di ottenere una pensione anticipata a partire dai 58 anni, in presenza di più di 41 anni di contributi, quindi 5 anni prima dell’età anagrafica richiesta. In alternativa, qualora il contribuente abbia maturatato minimo di 20 anni di contributi versati, sarà possibile andare in pensione già all’età di 61.
Con questa misura riceverai un assegno sostitutivo, con un importo variabile, fino al conseguimento dei requisiti previdenziali previsti dalla normativa vigente.
A titolo semplificativo, considerando quanto illustratro, il contribuente potrà andare in pensione anche nel 2023, se nel 2028 rientrerà nei parametri richiesti dall’INPS. Dal punto di vista pratico, è utile prendere come riferimento la circolare COVIP numero 888 dell’8 febbraio 2018, che ha stabilito quali sono le modalità di richiesta della RITA. Sarà possibile scegliere liberamente l’importo dei contributi pensionistici integrativi erogabile. La misura potrà essere usufruita in due modalità:
- richiesta del’intero capitale accumulato;
- conversione solo di parte del capitale suddividendolo in rate con cadenza mensile, bimestrale o trimestrale.
Uno dei vantaggi della RITA è quella di poterla revocare in ogni momento. In aggiunta, sarà comunque possibile continuare a contribuire ad integrare il fondo pensione integrativo, aggiungendo nuovo capitale alla parte residua e non utilizzata, che continuerà ad essere investita fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici previsti per legge.
Come si calcola la RITA
È il singolo contribuente che stabilirà l’importo della RITA sulla base delle singole esigenze. A seconda della percentuale che sarà impiegata distinguiamo tra:
- RITA totale: pari al 100% del capitale;
- RITA parziale: utilizzerai solo parte del capitale con una percentuale variabile da te stabilita.
L’importo in percentuale scelto dal contribuente sarà calcolato al netto delle tasse. Il totale calcolato verrà suddiviso in base al numero di mesi necessari per il raggiungimento dei requisiti di legge previsti per la pensione. Nel caso in cui il contribuente opti per il pagamento in un’unica soluzione, otterà l’intero importo del capitale fino a quel momento versato nel piano complementare pensionistico.
Simulazione RITA
Per comprendere meglio il funzionamento è utile fare un esempio. Immaginiamo di avere versato un capitale per una pensione integrativa che ad oggi ammonta a 200.000 euro, e di rientrare nei requisiti previsti dalla RITA, con soli 3 anni per raggiungere la pensione di vecchiaia INPS.
Se viene richiesta la RITA con pagamento trimestrale, al 50%, sarà possibile ottenere un importo annuale lordo di 33.333€, ovvero 100.000€/3, con una rata ogni tre mesi di 8.300€.
Rimanendo sul medesimo esempio, immaginiamo di voler utilizzare, invece, l’intero capitale. In questo caso l’importo annuale è pari a 66.667€ che verrà suddiviso in rate trimestrali da 16.667€.
Come richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata
La RITA non è una misura che si attiva in automatico, ma devrà richiederla alla banca, alla società o all’assicurazione che gestisce il fondo pensione integrativo. Nella maggior parte dei casi per ottenere la RITA sarà necessario compilare un apposito modulo nel quale indicare:
- condizioni che permettono di attivare la misura;
- importo da convertire nella rendita integrativa temporanea anticipata;
- tipologia di somministrazione della RITA, salvo precise indicazioni contrattuali;
- modalità di erogazione della misura.
La tempistica per l’erogazione delle somme richieste sono illustrate all’interno del contratto. Inoltre, anche nei casi di richiesta dell’intero importo del capitale, il pagamento sarà mai erogato in un’unica soluzione, ma dilazionato in più trance.
Infine, devi considerare che la richiesta della RITA può prevedere un costo, una tantum, per la sua attivazione o per l’estensione. Anche questo è sempre indicato nel contratto e che varierà in base all’importo che è oggetto della rendita erogata.
RITA e tassazione
La RITA, in quanto forma di rendita, è soggetta a tassazione. Come nel caso della pensione integrativa si applicherà un’aliquota fiscale agevolata pari al 15%. Tuttavia, questo valore può subire variazioni in base agli anni di versamenti contributivi integrativi effettuati.
Infatti, l’aliquota tassativa si riduce dello 0,30% per ogni anno superiore ai 15 di versamenti effettuati, fino a un massimo di 6 punti. Per versamenti superiori ai 35 anni, l’aliquota scenderà ad percentuale fissa del 9%.
Nel caso in cui richiedi una RITA parziale, la tassazione farà riferimento solo alla quota che verrà trasformata in rendita.
Conviene ricorrere alla RITA?
La rendita integrativa temporanea anticipata può essere una valida alternativa ad altre forme di misure previdenziali per anticipare la pensione e smettere di lavorare. Infatti, ti permette di attingere al denaro che hai versato nel sistema previdenziale integrativo durante gli anni, e gestirlo in modo da rispondere alle tue esigenze. Ecco quali sono alcuni dei vantaggi:
- tassazione anticipata;
- passaggio agli eredi;
- può coesistere con altri redditi;
- possibilità di revoca;
- impignorabilità;
- velocità dell’esecuzione.
Non c’è dubbio che la RITA prevede una vantaggio fiscale con l’applicazione di una tassazione agevolata. Inoltre, in caso di decesso del soggetto destinatario, il capitale delle pensione integrativa verrà trasferito agli eredi.
Altro aspetto è la possibilità di coesistere con altre forme di redditi, come la Naspi e l’isopensione, ma anche con eventuali redditi da lavoro che possono subentrare successivamente alla richiesta.
In ogni momento puoi revocarla, e sarà possibile continuare ad effettuare i versamenti sul fondo pensione per la parte di capitale rimanente. Inoltre, la RITA prevede i medesimi limiti per la pensione, nei casi di pignorabilità.
Infine, è bene considerare che è una misura con tempi di erogazione abbastanza veloci.
RITA pensione integrativa: domande frequenti
La RITA è l’acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, una misura grazie alla quale puoi andare in pensione prima anche se non si sono raggiunti i requisiti di legge per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata.
Come funziona la RITA?
La RITA è una misura di supporto al reddito per chi smette di lavorare, ma non ha i requisiti contributivi richiesti per legge. Si avrà una rendita generata utilizzando tutto o parte il capitale versato nella pensione integrativa.
La rendita anticipata prevede un costo una tantum per l’attivazione e la revoca, variabile in base alla tipologia di contratto per la sottoscrizione di un fondo previdenziale integrativo.
Per richiedere la RITA si deve rientrare in specifici requisiti contributivi e temporali.
Buongiorno,
chiedo un informazione,
mi sono licenziato dal mio vecchio lavoro a fine Ottobre 2023,ho versato oltre 40 anni di contributi,(data di nascita 16/03/1960) sono titolare di un fondo pensione, ora ho aperto una partita Iva e sono consulente finanziario, posso richiedere la R.I.T.A.
Grazie
Buongiorno,
è consigliabile rivolgersi ad un consulente del lavoro per verificare la sussistenza dei requisiti, nello specifico.
Grazie per averci scritto