Possedere un conto corrente business non è requisito obbligatorio per tutti i titolari di partita IVA, ma solo per alcuni. La legge non obbliga un professionista o una ditta individuale ad aprire un conto aziendale insieme all’avvio della propria attività.
Questo vale anche se la partita IVA opera in regime forfettario.
Tuttavia, l’obbligo scatta quando sussiste una di queste casistiche:
- l’azienda è una società di capitali di qualunque forma (SRLS, SRL, SAPA, SPA);
- la società (qualunque essa sia) registra un fatturato annuo superiore a 400.000 euro, e quindi d’obbligo passa nel regime ordinario.
Anche se non obbligatorio, avere un conto corrente per la gestione degli affari professionali o aziendali è fortemente consigliato.
Infatti una partita IVA deve gestire i pagamenti dei modelli F24 direttamente tramite home banking, per l’invio di pagamenti all’Agenzia delle Entrate, alla cassa professionale o all’INPS.
Inoltre un conto corrente aziendale permette una più chiara separazione tra le transazioni di business e quelle personali o familiari, facilitando la gestione finanziaria e la contabilità.
Può anche offrire vantaggi in termini di efficienza e trasparenza nelle operazioni finanziarie, rendendo più semplice il monitoraggio delle entrate e delle uscite legate all’attività professionale o imprenditoriale.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista