Riforma dello sport, nuove specifiche con il decreto correttivo bis

La riforma dello sport è prevista con entrata in vigore al 1 luglio 2023, tuttavia arriva un decreto correttivo: ecco cosa tratta e cosa cambierà per i lavoratori nello sport.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Riforma sport decreto correttivo
  • La riforma dello sport è in vigore dal 1 luglio 2023, e un primo correttivo è stato avviato a partire dal 31 maggio 2023. Intanto arriva un secondo correttivo, di agosto, in Gazzetta Ufficiale.
  • Uno dei punti centrali della nuova riforma è l’adeguamento dello statuto delle associazioni sportive dilettantistiche, entro la fine del 2023.
  • Una novità riguarda la possibilità per le attività con finalità istituzionali di essere compatibili con le destinazioni d’uso dell’immobile in cui sono svolte.

La riforma dello sport annunciata già da diversi mesi è arrivata a luglio 2023, tuttavia in questo periodo vi sono diversi correttivi specifici avviati per intervenire su alcuni punti della riforma. Uno degli obiettivi centrali dell’intervento su questo settore è quello di dare maggiori garanzie ai lavoratori, tramite alcuni interventi importanti per i collaboratori sportivi.

Sulla riforma dello sport, a fine maggio 2023 sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri alcuni correttivi sulla bozza del testo. Inoltre nel mese di agosto è arrivato un correttivo bis, con decreto legislativo n.120 del 2023. Alcune delle ultime novità riguardano importi e durata delle prestazioni, e le modalità di impiego dei lavoratori della PA.

Tra i principali interventi sulla bozza del decreto, spiccano la possibilità di adeguare lo statuto secondo le regole del D.Lgs. 36/2021 entro la fine dell’anno 2023, oltre all’estensione di ciò che riguarda le destinazioni d’uso degli immobili.

Riforma dello sport, tutti i correttivi

Il primo decreto correttivo della riforma dello sport è stato annunciato a fine maggio dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. L’obiettivo di questo intervento è un’ulteriore semplificazione, per il mondo sportivo, come spiega il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul proprio sito ufficiale:

“Tutele, semplificazione e trasparenza sono le parole chiave che identificano il correttivo proposto ai decreti attuativi della delega contenuta nella Legge 86/2019 con l’obiettivo di portare migliorie ed innovazioni normative nel mondo dello sport.”

La riforma dello sport è comunque attiva a partire dal 1 luglio 2023, nonostante gli ultimi correttivi, incluso l’ultimo del mese di agosto.

Tra le diverse correzioni alla riforma, si è proposta una ulteriore semplificazione di quelli che sono gli adempimenti a carico del settore dello sport, con le norme specifiche per dipendenti pubblici, sui contratti di lavoro e collaborazione, e sull’Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo.

Riforma sport lavoratori

La riforma dello sport nel testo originale già prevedeva alcuni interventi per la semplificazione, come l’esenzione dagli adempimenti per collaboratori con guadagno inferiore a 5.000 euro, e il potenziamento del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.

Questa riforma viene rivolta a tutti coloro che ruotano intorno al settore sportivo, a partire dagli atleti, fino agli allenatori, i custodi, e il personale come receptionist e giardinieri.

Primo decreto correttivo: le modifiche alla riforma dello sport

In base ad un comunicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’8 giugno 2023, il testo della riforma dello sport contiene numerose novità, come:

  • ulteriore semplificazione degli adempimenti a carico del settore dello sport, a partire dalle comunicazioni dei centri dell’impiego fino alla tenuta del libro unico del lavoro, tramite registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche;
  • Il registro viene potenziato con ulteriori funzioni. Tramite questo registro, tutte le informazioni relative ai collaboratori sportivi possono essere inserite dalle associazioni e dalle società sportive, con un’apposita piattaforma web;
  • per i giudici di gara sono stabilite norme specifiche secondo cui il rapporto di lavoro può essere attivato con un’apposita convocazione dell’organismo sportivo;
  • arrivano norme specifiche che riguardano i dipendenti pubblici, per ciò che concerne le autorizzazioni per lo svolgimento di attività sportiva retribuita. Per le attività non retribuite invece non è necessaria un’autorizzazione, ma una semplice comunicazione al datore di lavoro;
  • sul lavoro sportivo dilettantistico si è deciso l’innalzamento a 24 ore settimanali di limite allo svolgimento nella forma autonoma;
  • sostegno specifico alla sfera sportiva paraolimpica, con la possibilità per i lavoratori di partecipare agli allenamenti o alle gare con un permesso retribuito, senza dover ricorrere alle ferie, e conservando il posto di lavoro. Si prevede un rimborso specifico per le spese sostenute dal datore di lavoro in questi casi;
  • apprendistato per l’istruzione secondaria: si è proposto un abbassamento dell’età minima a 14 anni sia nel mondo del professionismo che nel dilettantismo;
  • Irap: esclusa su una base imponibile inferiore a 85.000 euro nel mondo del dilettantismo;
  • istituzione dell’Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo, con compiti di monitoraggio;
  • viene cancellata l’esenzione dalle ritenute fiscali per i premi sportivi fino a 300 euro.

Sostanzialmente queste sono le modifiche alla bozza del testo della riforma dello sport, secondo il primo correttivo. Tuttavia il testo contiene altri tipi di interventi importanti, che vanno ad inserirsi in una riforma ampia e che prende in considerazione l’intero mondo sportivo.

Tra questi, si prevede anche un credito di imposta rivolto a Asd/Ssd con ricavi fino a 100mila euro nel 2022. Per aderire è necessaria l’iscrizione al Registro attività sportive, e il deposito dei relativi bilanci.

Decreto correttivo bis della riforma dello sport

L’ultima novità in merito alla riforma dello sport riguarda il decreto correttivo bis, di agosto 2023, ovvero decreto legislativo n.120 del 2023. Secondo il decreto, diversi soggetti operanti nell’ambito sportivo possono richiedere prestatori di lavoro occasionale, ovvero:

  • Federazioni Sportive Nazionali;
  • Discipline Sportive Associate;
  • Enti di Promozione Sportiva;
  • CONI, CIP e Sport e Salute S.p.a..

Per questi lavoratori è attiva l’esenzione INAIL perché già coperti da obbligo assicurativo. Il decreto bis va a spiegare inoltre che chi fornisce prestazioni secondo una professione con abilitazione esterna all’ordinamento sportivo con appositi albi, non rientra nella definizione di lavoratore sportivo.

Il decreto correttivo bis va anche a precisare quali sono le disposizioni per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, che prestano attività verso realtà sportive come volontari. Questo è possibile al di fuori dell’orario normale di lavoro, purché avvenga la comunicazione specifica alla PA.

Questi soggetti percepiscono qualche indennità da questa attività? Il decreto specifica che si tratta di un rimborso per le spese documentate, che riguardano strettamente vitto e alloggio, viaggio e trasporto. Le attività tuttavia devono essere svolte al di fuori del Comune in cui il lavoratore risiede. I rimborsi non formano reddito per il lavoratore.

Viene previsto un corrispettivo per l’attività solamente a seguito di una autorizzazione dalla PA specifica, entro 30 giorni dalla richiesta. Questa richiesta è accettata in ogni caso se entro 30 giorni la PA non procede con autorizzazione o rigetto della domanda.

Per i Direttori di gara si prevede semplicemente l’autorizzazione della Federazione sportiva nazionale, o dell’ente competente. I rimborsi in questo caso sono consentiti per le spese documentate (mai in modo forfetario), e sono possibili anche nel Comune di residenza senza superare 300 euro al mese.

Sono comunque necessarie le comunicazioni al centro dell’impiego, anche se questi importi non formano reddito e sono inferiori a 5.000 euro annui. La questione dei rimborsi coinvolge anche i volontari, per cui vanno documentate le spese e non devono superare 150 euro al mese.

Enti sportivi dilettantistici, novità sullo statuto

Una parte importante della riforma prende in considerazione lo statuto degli enti sportivi dilettantistici, e il il d.lgs. 36/21 ha introdotto alcune novità. Una di queste riguarda l’oggetto sociale nello statuto, che deve contenere il riferimento all’esercizio stabile e principale nell’organizzazione (e nella gestione) di attività sportive dilettantistiche.

Gli statuti quindi dovranno contenere le indicazioni sullo svolgimento in via prevalente delle attività sportive, per cui si prevede la necessità, per molti enti e società, di cambiare i propri statuti. Su questo punto i correttivi intervengono per garantire più tempo per il cambiamento degli statuti, ovvero fino al 31 dicembre 2023.

Va tenuto in considerazione che se gli statuti non verranno adeguati, l’associazione o la società verranno cancellate dal registro, perdendo la propria definizione di attività sportiva, sia in relazione ai rapporti di lavoro che verso il fisco, e non potranno essere iscritte al RAS.

Lavoratori e volontari sport

Inoltre con la riforma sarà ammesso lo svolgimento di attività secondarie strumentali, che siano differenti dalle attività sportive principali, solamente se queste vengono espressamente indicate negli statuti. Tra queste attività possono rientrare tutte quelle collaterali come le sponsorizzazioni e le pubblicità, e le indennità eventuali inerenti alla formazione degli atleti.

Per cambiare gli statuti uniformandoli alle nuove regole, viene dato tempo fino al 31 dicembre 2023 alle associazioni e società sportive interessate. Il passaggio tuttavia non potrà avvenire, secondo una recente proposta, con assemblea ordinaria e senza imposta di registro. Viene infine annullato l’obbligo di comunicazione del modello EAS.

Riforma dello sport e lavoratori

Per ciò che riguarda il lavoro nel mondo sportivo, le ultime correzioni prevedono un limite di tempo esteso al 31 ottobre 2023 per gli adempimenti sui contratti da luglio a settembre, ovvero per il tempo necessario all’introduzione dei cambiamenti per il nuovo registro delle attività sportive.

Viene anche prevista l’estensione, come accade per gli enti del terzo settore, per quelli sportivi, della possibilità che le attività che seguono finalità istituzionali di essere compatibili con le destinazioni d’uso dell’immobile in cui esse si svolgono.

Sempre a proposito del lavoro nello sport, si escludono con la riforma dalla categoria dei lavoratori sportivi coloro che sono iscritti ad un Albo riconosciuto, che sono impiegati nell’attività in ambito sportivo.

Verrà fatta una precisa distinzione secondo la riforma tra lavoratori sportivi e volontari, e questi ultimi potranno essere rimborsati fino al massimo di 150 euro al mese, se non è presente documentazione.

Sarà anche applicato il silenzio assenso ai dipendenti pubblici che vogliono lavorare nello sport dilettantistico a titolo oneroso.

Come anticipato, il limite massimo settimanale per il lavoro sportivo autonomo viene portato da 18 a 24 ore, e i contratti possono essere applicati anche verso:

  • FSN: Federazioni Sportive Nazionali;
  • DSA: Discipline Sportive Associate;
  • EPS: Enti di Promozione Sportiva.

Arrivano novità anche sugli obblighi assicurativi, per cui anche i lavoratori sportivi con guadagno inferiore a 5.000 euro dovranno provvedere ad assicurarsi al pari dei volontari.

La riforma dello sport è arrivata a luglio 2023, tuttavia alle associazioni e alle società sportive viene dato più tempo per intervenire sulle modifiche allo statuto, fino alla fine dell’anno. In questi mesi sono operativi diversi correttivi alla riforma. Non viene prevista una proroga alla riforma, per il momento, né uno slittamento delle date decise dai correttivi.

Riforma dello sport, decreto correttivo – Domande frequenti

Come interviene il decreto correttivo sulla riforma dello sport?

L’ultimo decreto correttivo della riforma dello sport interviene con ulteriori semplificazioni sugli adempimenti per questo settore, come abbiamo indicato in questa guida.

Da quando entrerà in vigore la riforma dello sport?

La riforma dello sport è arrivata a partire dal 1 luglio 2023, tuttavia a fine maggio e ad agosto sono stati presentati alcuni correttivi alla bozza del testo.

Come cambieranno i contratti con la riforma dello sport?

Con la riforma dello sport si prevede una netta distinzione tra lavoratori impiegati nel settore e volontari: scopri tutte le novità nell’articolo.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 15 Giugno 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

47 commenti su “Riforma dello sport, nuove specifiche con il decreto correttivo bis”

    • Buongiorno,
      se la società è sportiva dilettantistica per azioni, potrebbe essere interessata dalla riforma. Da verificare in modo approfondito con un commercialista, rapporto di lavoro e status società.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  1. Buongiorno,
    con la nuova riforma per le asd che vogliono richiedere la personalità giuridica quali sono gli adempimenti e le condizioni ?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      la nuova riforma rende possibile l’attribuzione della personalità giuridica con la semplice iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Per i dettagli si consiglia di consultare un commercialista, in quanto la normativa è molto complessa.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Buona sera,
    con la nuova riforma i tesserati dovranno necessariamente diventare soci o continuerà ad esserci distinzione?
    Grazie

    Rispondi
  3. Buonasera,
    se ho capito bene un dipendente PA che nel fine settimana fa l’ufficiale di campo di pallacanestro (anche in campionati di massima serie) percependo un “gettone” di poche decine di euro, ora non solo continuerà a dover chiedere l’autorizzazione della propria amministrazione (come del resto sempre avvenuto) ma dovrà anche iscriversi alla gestione separata INPS (pur sapendo che non arriverà mai nemmeno in vista del tetto dei 5.000 euro annui). È così o mi sbaglio? Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’iscrizione alla gestione separata inps non scatta al di sotto dei 5.000 euro, in linea di principio.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buon giorno sono un laureato in scienze motorie . Volevo chiedere per continuare la mia professione in personal trainer devo per forza prendere dei corsi riconosciuti dal CONI , oppure anche la Laurea è riconosciuto ?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il “personal trainer” non è una professione protetta e regolamentata. Può continuare a svolgere questa attività liberamente, a patto che non vi sia un esercizio di attività professionali non autorizzate.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  5. Buongiorno
    Relativamente ai lavoratori volontari che percepiscono un rimborso spese non documentato sotto i 150 euro, è obbligatoria l assicurazione?
    Inoltre la figura del lavoratore volontario (sotto i 150 euro mensili) può talora coincidere con un atleta tesserato?
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il volontario andrebbe assicurato. Un soggetto è volontario se non percepisce un corrispettivo per la sua prestazione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  6. Buongiorno,
    sono un tecnico di scherma quindi assolutamente in regola con tutto quanto richiesto dalla nostra Federazione, ma non trovo risposta alla domanda: senza fare il contratto cococo e lavorando come p iva, cosa si deve fare? che codice ateco utilizzare? Per rimanere nei benefici fiscal del Lavoro sportivo?
    La riforma prevede le P iva ma nessuno spiega come e cosa dobbiamo fare, provo anche con voi…
    grazie
    cordiali saluti

    Rispondi
    • Buongiorno,
      potrebbe aprire partita iva in regime forfettario con codice ateco 93.19.99. Fino a 5.000 euro verso ASD vi è l’esenzione tipica del lavoro sportivo, per l’eccedenza funziona come il regime forfettario generale. Da un punto di vista operativo molti meccanismi sono da comprendere e rodare, in quanto la normativa è molto recente e in via di evoluzione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
      • grazie della risposta, sicuramente più esaustiva di molte altre.
        Ho già una forfettaria per altra attività dovrei aggiungere il codice ateco.
        Quello che si evidenzia è che per le p iva molto sia ancora incerto (tipico in Italia…).
        Quindi al momento meglio usare la co co co in attesa di certezze.
        Gentilissimi
        Cordiali saluti
        Massimiliano

        Rispondi
  7. Buongiorno,
    in merito al lavoro sportivo un atleta che fa l’istruttore per i corsi di avviamento allo sport ma che non è tesserato come istruttore è tesserato come atleta, possiamo stipulare un contratto di lavoro sportivo oppure per forza dobbiamo fare un contratto co.co.co trattendento la ritenute del 20%?

    Grazie.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      secondo quanto scrive riscontriamo un’incongruenza nella richiesta. In questo caso sarebbe opportuno approfondire con l’ufficio di consulenza della società sportiva affiliante per definire al meglio le posizioni di lavoro all’interno della ASD.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  8. Buongiorno,
    sono un dipendente pubblico e collaboro con due differenti associazioni sportive quale tecnico. Con la riforma devo presentare alla mia amministrazione la comunicazione di Volontario per entrambe le associazioni. Ma a questo punto il limite dei 150 euro di autocertificazione mensile vale per entrambe le associazioni o c’è il cumulo a livello mensile? Il decreto non lo specifica.
    In pratica, posso fare una autocertificazione per settembre (ad esempio) di 150 euro quale volontario dell’associazione sportiva A ed uno quale volontario dell’associazione sportiva B ogni mese?
    Grazie per l’eventuale consulto.

    Rispondi
    • Buonasera,
      in linea di principio riteniamo che l’importo sia valido per ogni associazione, da utilizzare con molta cautela ed evitando eccessi.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Salve,
    la mia situazione a partire da Settembre prevede: atleta(giocatore di calcio) e allenatore nella scuola calcio di una asd appartenete alla figc; -preparatore atletico per il settore giovanile per un’altra società di calcio sempre figc.
    in entrambi andrei a percepire uno “stipendio” superiore alle 150 €. Posso avere due co.co.co uno con un una e uno con l’altra?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      non sembrerebbero esserci ostacoli a un co.co.co. con entrambe le società dalla riforma dello sport. La situazione è, comunque, da approfondire.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  10. Salve ho un ASD sportiva l’allenatore della Società dovrebbe percepire € 400 devo fare un contratto co.co.co oppure va bene l autocertificazione per volontariato ( se non erro avevano innalzato la soglia a € 400) inoltre nel caso di volontariato va bene l assicurazione del tesseramento figc?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      bisognerebbe definire meglio l’attività se di volontariato o verso corrispettivo. Nel primo caso è indispensabile l’assicurazione specifica RC contro terzi, nel secondo caso si dovrebbe attivare un contratto di lavoro sportivo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  11. Buongiorno,
    l’atleta professionista residente in Italia ma con l’attivo un contratto estero come dovrebbe comportarsi? Può utilizzare solo partita iva?

    grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      può utilizzare la partita iva se ha la residenza fiscale in Italia. Dovrebbe verificare in modo approfondito le norme sulla residenza italiana di soggetti che lavorano all’estero.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  12. Buongiorno,
    lavoro presso una società sportiva dilettantistica con la mansione di Receptionist che, se non erro, non potrà più essere inquadrata come lavorato sportivo; presso questo impianto effettuo turni per circa 40 ore mensili.
    Ho già un lavoro full time con un contratto a tempo determinato in un altro ambito (commercio).
    Volevo chiedervi come mi dovranno inquadrare adesso avendo la mansione di receptionist? Il reddito che percepirò dalla SSD farà cumulo con il mio reddito da lavoro dipendente o vi è sempre la soglia dei € 5.000,00?
    Vi ringrazio in anticipo del supporto.
    Claudio

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrà essere modificato l’inquadramento lavorativo rispetto a quello precedente. Le consigliamo di valutare le opzioni con la SSD e, in caso di dubbio, confrontarsi con un professionista.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  13. Buongiorno,
    per un dipendente pubblico che presta attività per una società sportiva professionistica sarà ancora possibile percepire rimborsi eccedenti la soglia di 150€?
    solo grazie a spese documentate (per esempio rimborso sulla base dei km effettuati)?

    Grazie

    Rispondi
  14. Buongiorno, quando si parla di assicurazione per coloro che restano sotto la soglia dei 5.000 e’ sufficiente quella del tesseramento con eventuale integrativa? In caso contrario chi deve provvedere?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’ASD deve stipulare una associazione per i rischi di danni causati a terzi.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  15. Buongiorno, sono un appartenente delle forze dell’ordine (polizia), alleno in una squadra del settore giovanile, come dovrò comportarmi con il mio datore di lavoro?? Dovrò chiedere l’autorizzazione come collaboratore (essendo un “lavoro” potrò farlo da normativa ) oppure fare un semplice comunicazione come volontario?
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe fare una comunicazione in caso di attività svolta come volontario o farsi autorizzare in caso di lavoro svolto dietro corrispettivo (sempre che il codice militare lo consenta).

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  16. Salve, il massimo di 24 ore settimanali è valido per ogni società o cumulato in caso di collaborazione per più società?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      non è stato precisato nulla in tal senso ma si ritiene che sia un limite per collaboratore non per società. Tuttavia sono parecchie le questioni da valutare anche sulla distribuzione nell’anno delle 24 ore settimanale e nella eventuale condivisione delle attività in più ASD. Ogni caso andrebbe analizzato in modo specifico.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
        • Buongiorno,
          “nell’area del dilettantismo il rapporto si presume oggetto di contratto di lavoro autonomo, nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, quando ricorrono i seguenti requisiti nei confronti del medesimo committente: · La durata delle prestazioni oggetto del contratto, pur avendo carattere continuativo, non supera le 24 ore settimanali, senza considerare il tempo dedicato alla partecipazione a manifestazioni sportive; · le prestazioni oggetto del contratto risultano coordinate sotto il profilo tecnico – sportivo, in osservanza dei regolamenti delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione Sportiva.

          La norma dispone per singolo committente, tuttavia, è bene approfondire il caso concreto per evitare spiacevoli conseguenze per il committente (più che per lo sportivo)

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
  17. Buongiorno, io ho iniziato un lavoro (sportivo) il 3 luglio e questo durerà fino a fine mese. Al momento sto lavorando senza contratto e quando ho chiesto spiegazioni al mio datore di lavoro, lui mi ha risposto che ha tempo fino ad ottobre per regolarizzarsi e quindi farmelo. E’ corretto?

    Rispondi
    • Buonasera,
      in linea di principio l’avvio di un rapporto di collaborazione è sancito da un contratto scritto per inquadrare il modello contrattuale adottato.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  18. buonasera,
    il decreto ha distinto lavoro sportivo da premi agli sportivi per risultati acquisiti tassandoli dal 1′ luglio 2023 con ritenuta alla fonte del 20%, compresi premi federali e in natura.
    di questi poco si parla , verranno prorogati o rivisti ?
    grazie mille

    Rispondi
  19. Buongiorno,
    si possono ipotizzare delle tempistiche per l’approvazione definitiva dei correttivi e loro pubblicazione in gazzetta?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buonasera,
      a nostro avviso fino a ottobre potrebbe esserci ulteriori correttivi e novità, man mano che si avvicinano le prime scadenze operative. Solo un punto di vista, senza alcuna informazione concreta.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  20. Buonasera, vorrei chiedervi se resta l’esenzione per i compensi fino a 10.000 euro, come recita art. 36 comma 7 dlgs 36/2021 ?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buongiorno,
      la riforma dello sport ha modificato soglie e parametri, compresa la soglia dei 10.000 euro cui fa riferimento. Si consiglia di approfondire con un commercialista.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  21. Buon pomeriggio,
    in merito a questo assunto che emerge nell’introduzione del presente articolo: “Una novità della bozza riguarda la possibilità per le attività con finalità istituzionali di essere compatibili con le destinazioni d’uso dell’immobile in cui sono svolte”, vi chiedo da quale fonte normativa deriva tale possibilità, indubbiamente vantaggiosa, efficace ed auspicata.
    Grazie.
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Buongiorno,
      si parla di bozza, quindi una proposta di legge, un disegno di legge o un emendamento. Attendiamo di avere il quadro completo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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