- Il decreto correttivo della riforma del lavoro sportivo in Italia sta per introdurre importanti novità per le associazioni sportive.
- Un credito di imposta per i contributi previdenziali versati dalle associazioni e l’esenzione della ritenuta fiscale per i premi inferiori a 300 euro sono due delle principali modifiche contenute nel decreto correttivo.
- Queste misure mirano a fornire un sollievo finanziario alle associazioni e a semplificare le procedure fiscali, garantendo al contempo una transizione più agevole al nuovo quadro normativo.
Importantissime novità per il comparto dello sport in Italia. Entro fine luglio, un decreto correttivo della riforma del lavoro sportivo – in vigore dal 1 luglio° – introdurrà nuove, significative modifiche al sistema, questa volta però volte ad agevolare collaboratori e datori di lavoro.
Si parla infatti di un credito di imposta per i contributi previdenziali versati dalle associazioni sportive e l’esenzione della ritenuta fiscale per i premi di importo inferiore a 300 euro. Vediamo nel dettaglio quali sono le implicazioni.
Indice
La lunga riforma del lavoro sportivo
Negli ultimi anni, il comparto dello sport è andato incontro a profondi cambiamenti: la riforma del lavoro sportivo è stata approvata nel 2019, durante il Ministero guidato da Vincenzo Spadafora, ed è passata attraverso tre governi e tre diversi ministri.
Obiettivo principale, quello di introdurre un quadro normativo più chiaro e moderno per il settore, affrontando questioni come la regolamentazione del lavoro sportivo e la tutela dei diritti degli atleti e degli operatori del settore, argomenti decisamente nebulosi prima dell’intervento strutturale.
Il 1° luglio 2021, la riforma è entrata in vigore, ma la sua versione definitiva sarà completata con l’approvazione finale del decreto correttivo, atteso a breve. Esso modificherà tutti i decreti legislativi attuativi della riforma dello sport, apportando ulteriori miglioramenti e regolamentazioni al sistema.
Chi sono i lavoratori sportivi e nuove regole
Con la riforma viene anche data una chiara definizione di chi sono i lavoratori sportivi. Rientrano in questo contesto le seguenti figure:
- atleti;
- allenatori;
- istruttori;
- direttore tecnico;
- direttore sportivo;
- preparatore atletico;
- direttore di gara.
Rientrano tra i lavoratori sportivi anche coloro che sono tesserati e svolgono le mansioni previste dai regolamenti tecnici, e sono escluse in questo contesto le figure che svolgono mansioni di tipo amministrativo e gestionale. Risulta possibile applicare il lavoro occasionale, con limite orario settimanale di 24 ore, e con tutela assicurativa obbligatoria.
Per ciò che riguarda i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, le nuove regole specificano che possono svolgere attività presso società e associazioni sportive dilettantistiche e similari, come volontari, purché fuori dall’orario di lavoro e previa comunicazione all’amministrazione. In questi casi i lavoratori hanno diritto ad un rimborso spesa specifico.
Credito di imposta per i compensi dalle associazioni sportive
Una delle principali novità introdotte dal decreto correttivo è l’istituzione di un credito di imposta per i contributi previdenziali versati dalle associazioni sportive dilettantistiche.
Una decisione presa in seguito ai rilevamenti e alle istanze avanzate dagli attori del comparto sportivo, che lamentano oggi costi del lavoro significativamente maggiori, data l’introduzione di un nuovo sistema che stabilisce nuove fasce di reddito per i compensi sportivi:
- sotto i 5.000€ annui permane l’esenzione totale;
- tra 5.000 e 15.000€ è obbligatorio versare solo la previdenza;
- sopra i 15.000€ entra in vigore la tassazione ordinaria.
Il decreto correttivo cerca di mitigare questo impatto finanziario introducendo un credito di imposta che sarà commisurato ai contributi previdenziali dovuti dalle associazioni. Questa misura aiuterà in particolare le associazioni più piccole a fronteggiare i nuovi oneri finanziari imposti dalla riforma.
Tuttavia, l’entità e la portata potrebbero essere soggetti a modifiche durante il processo di approvazione finale del decreto correttivo. Circolano inoltre ipotesi riguardo ad aliquote agevolate anche per compensi annui superiori a 15.000 euro, il che potrebbe ampliare il beneficio anche ad associazioni sportive di maggiori dimensioni.
Esenzione fiscale per i premi inferiori a 300 euro
Un’altra misura significativa contenuta nel decreto correttivo riguarda l’esenzione fiscale per i premi di importo inferiore a 300 euro.
L’esenzione dalla ritenuta fiscale per i premi di piccola entità o quelli in natura fino a un valore di 300 euro contribuirà a semplificare le procedure fiscali per le associazioni sportive e garantirà maggiore flessibilità nella gestione dei premi e degli incentivi.
Questa disposizione mira a ridurre gli oneri burocratici e ad agevolare la contabilità delle associazioni, specialmente per quelle di minori dimensioni che spesso si trovano a operare con risorse finanziarie limitate.
Gli aiuti per mitigare gli effetti della riforma
È previsto che una parte degli aiuti per mitigare gli effetti finanziari dell’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo venga erogata a breve. Tuttavia, la parte restante degli aiuti sarà inclusa nella prossima legge di bilancio, che sarà discussa e approvata in un secondo momento.
Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha dichiarato che la manovra autunnale includerà contributi, crediti di imposta e agevolazioni fiscali specificamente finalizzate a sostenere il settore sportivo nella transizione verso un quadro normativo più definito.
Con l’approvazione del Decreto correttivo bis la soglia di esenzione fiscale per i premi al di sotto dei 300 euro è stata eliminata.
Riforma del lavoro sportivo – Domande frequenti
La riforma dello sport prevede un quadro normativo più chiaro e moderno per il settore sportivo italiano. Essa affronta questioni come la regolamentazione del lavoro sportivo e la tutela dei diritti degli atleti e degli operatori del settore.
La riforma dello Sport 2023, la cui versione definitiva sarà completata con l’approvazione del decreto correttivo, introduce alcune modifiche al sistema. Tra le principali novità vi sono un credito di imposta per i contributi previdenziali versati dalle associazioni sportive e l’esenzione della ritenuta fiscale per i premi inferiori a 300 euro.
Nel 2023, le associazioni sportive (ASD) vedranno cambiamenti a seguito della riforma. Saranno introdotti obblighi contributivi anche per gli sport dilettanti, aumentando il costo del lavoro per le ASD. Tuttavia, il decreto correttivo prevede un credito di imposta per i contributi previdenziali dovuti dalle ASD, che potrebbe fornire un sollievo finanziario alle associazioni.
Salve,
potrebbe gentilmente indicarmi dove trovare all’interno del decreto correttivo bis il riferimento all’esenzione della ritenuta d’imposta sotto i 300 euro per i premi?
Grazie
Buongiorno,
la soglia di esenzione fiscale per il premi fino a 300 euro, con il correttivo bis, è stata eliminata.
Grazie per averci scritto
Buongiorno,
Volevo chiarimenti sull’esenzione della ritenuta fiscale per i premi inferiori a 300 euro (mese /anno?) – Si vocifera prevista nel decreto correttivo della nuova riforma ? E’ già stata pubblicata sulla GU?
Grazie!
Distinti saluti.
Buongiorno,
è stata già pubblicata la riforma (decreto correttivo bis) e prevede l’esenzione fino a 300 euro per i premi. Da verificare attentamente a cosa si riferisce.
Grazie per averci scritto