- Con la riforma fiscale in lavorazione da parte del Governo, ci saranno anche importanti novità per il ruolo del commercialista.
- L’Associazione Nazionale Commercialisti ha avanzato alcune proposte al Governo sulle modifiche al sistema del Fisco.
- È stato organizzato un appuntamento da parte dell’Associazione Nazionale Commercialisti presso la Camera dei deputati per discutere delle proposte alla riforma.
La riforma fiscale in arrivo prevede importanti novità per i lavoratori, oltre che per imprese e professionisti. I commercialisti, anello di congiunzione tra contribuenti e Fisco, sono stati i protagonisti dell’evento organizzato dall’Associazione Nazionale Commercialisti per avanzare nuove proposte volte a migliorare il sistema fiscale.
Durante l’evento, che si è tenuto il 31 maggio 2023, è stato discusso non solo il ruolo del commercialista, ma anche quelle che sono le migliorie che la categoria di professionisti vorrebbe apportare al sistema fiscale mediante la riforma.
L’appuntamento è stato organizzato proprio dall’Associazione Nazionale Commercialisti presso la sala stampa della Camera dei deputati.
Dopo la chiusura della fase di presentazione degli emendamenti al testo della legge delega, che è stato approvato dal Governo alla fine di marzo, deputati e professionisti hanno ragionato sulle ulteriori misure da tenere in considerazione. Ecco di cosa si è parlato e quali sono le novità in arrivo per la riforma fiscale.
Indice
Riforma fiscale: il ruolo del commercialista
Il governo Meloni ha deciso di collaborare con le associazioni di categoria per apportare le giuste modifiche al sistema fiscale italiano mediante la riforma fiscale prevista per il 2024 che tutt’ora è in lavorazione.
All’appello hanno prontamente risposto le associazioni dei commercialisti che hanno organizzato un evento con alcuni dei deputati della Camera, con l’obiettivo di discutere e individuare misure e proposte per migliorare il sistema del Fisco.
L’evento “Riforma fiscale e tutela dei diritti dei contribuenti. Il ruolo del commercialista”, tenuto nella sala stampa della Camera dei deputati, è stato promosso dall’ANC, l’Associazione Nazionale Commercialisti.
Questo è stato un momento in cui i professionisti e il mondo politico si sono confrontati per avanzare nuove proposte da attuane nella riforma fiscale. Nel mese di marzo il Governo ha approvato il disegno di legge delega, per cui sono state gettate le basi dell’intervento sul sistema fiscale e tributario.
Anche se il 26 maggio 2023 è scaduto il tempo per la presentazione degli emendamenti al testo originario, l’iter che porterà alla conclusione della riforma fiscale potrebbe richiedere anche più di 2 anni.
D conseguenza, sull’impianto originario si aggiungeranno i decreti legislativi che andranno praticamente a modificare il sistema fiscale, e da qui arrivano le diverse proposte dei commercialisti per la riforma fiscale.
Ad intervenire durante l’evento sono stati i parlamentari:
- Luciano D’Alfonso;
- Andrea De Bertoldi;
- Emiliano Fenu;
- Federico Gianassi;
- Alberto Gusmeroli;
- Luana Zanella.
Invece, per le associazioni di categoria hanno fatto il loro intervento:
- Maria Pia Nucera, presidente di ADC;
- Andrea Ferrari, presidente di AIDC;
- Marco Cuchel, presidente di ANC;
- Mario Michelino, presidente di ANDOC;
- Fabiana Di Lauro, presidente di FIDDOC.
Ma vediamo quali sono state le proposte avanzate dai professionisti.
Riforma fiscale: il confronto tra politica e professionisti
Nel corso del dibattito sono venuti fuori numerosi spunti di riflessione e proposte, a cominciare da quella di Marco Cuchel, presidente di ANC.
Il discorso di denuncia sulla mancanza di tutele per professionisti e contribuenti ha evidenziato la necessità di sostenere i commercialisti e venire incontro ai cittadini. La difficile interlocuzione tra Pubbliche Amministrazioni e cittadini, anche tramite i commercialisti, è al centro dell’attenzione.
Un esempio presentato in questa sede è stato quello della difficile interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate per la sospensione dei termini da Covid per l’IRAP e con INPS.
Il presidente ha, inoltre, spiegato l’importanza in questo senso di migliorare il rapporto tra professionisti e pubblica amministrazione, anche nel tradurre norme e regolamenti.
Per raggiungere questo obiettivo è stata proposta l’introduzione di un attività di formazione per il personale dell’Agenzia delle Entrate proprio da parte dei commercialisti.
Si è proseguito con la proposta di rendere più semplice l’accesso allo strumento dell’interpello, e elevare a norma costituzionale lo Statuto del Contribuente. L’interoperabilità dei dati, sia da parte dell’amministrazione finanziaria che per gli stessi contribuenti, è un altro elemento centrale in questo senso, come ha proposto Luciano D’Alfonso.
È stato, poi, il turno di De Bertoldi, che ha evidenziato quelle che sono le difficoltà a mettere in campo una riforma fiscale incisiva, partendo proprio dal tema del versamento dell’IRPEF.
Infatti, il dato allarmante sottolinea che in Italia un cittadino su due non paga le imposte, mentre il 40 per cento di chi dichiara versa il 90 per cento dell’IRPEF. Infine, è stato segnalato come, a seguito di un’analisi sulle tasse pagate in Italia, sia necessario un intervento sostanziale contro l’evasione fiscale: un italiano su due non pagherebbe alcuna tassa.
De Bertoldi ha, inoltre, fatto notare che la riforma non presenta misure che prevedano tassazione sulla casa. Tra le altre proposte di modifica del Fisco c’è stata anche quella sull’abbassamento della tassazione per le casse private.
Riforma fiscale: obiettivo semplificazione
Emiliano Fenu ha trattato l’argomento della semplificazione. Il deputato ha, infatti, presentato l’esempio della remissione in bonis per i crediti d’imposta energia.
Tra i punti centrali della riforma c’è quello di impedire alla pubblica amministrazione di richiedere informazioni già in suo possesso, in modo da semplificare l’intero sistema.
Queste informazioni, infatti, potrebbero facilitare le procedure delle agevolazioni a domanda. Tali agevolazioni potrebbero essere attribuite senza che contribuenti e professionisti inviino specifiche istanze. Si punta, quindi all’automatismo nell’erogazione delle agevolazioni fiscali.
Federico Gianassi ha proposto, invece, il riconoscimento di una maggiore autorevolezza della categoria dei commercialisti oltre all’adozione di modelli di semplificazione anche senza dover intervenire sul piano normativo.
Gli strumenti per la semplificazione di certo non mancano, come sottolinea Alberto Gusmeroli, che ha espresso la necessità di favorire la semplificazione degli adempimenti anche ricorrendo a strumenti già in uso come, ad esempio, nella fattura elettronica.
Tra le altre proposte per venire incontro ai professionisti si è discusso anche dell’eliminazione delle scadenze fiscali durante il mese di agosto, oltre alla proposta di rateizzazione dell’acconto di novembre.
Tra le misure previste nella riforma fiscale è anche pianificata una mini-flat tax fino a 85.000 euro per gli studi associati società di persone e stp, fino ad un massimo di 3 associati, per giovani fino a 35 anni.
Durante l’incontro è stato ribadito che il mondo politico ha il dovere di essere al servizio di un ordine, tenendo conto delle propose che nascono dal confronto con le categorie professionali.
Infine, il presidente dell’Associazione Italiana Dottori Commercialisti, Andrea Ferrari, ha evidenziato la necessità di concretizzare lo Statuto del Contribuente.
Ulteriori proposte dei commercialisti
Quelle discusse alla Camera dei deputati sono state solamente alcune delle misure promosse dai commercialisti.
Le associazioni di categoria hanno, infatti, chiesto una semplificazione del sistema fiscale italiano mediante l’adozione di misure come l’adozione di un regime opzionale per la determinazione per cassa del reddito delle società tra professionisti, costituite in forma di società di capitali.
È stata, inoltre, proposta l’estensione del regime forfettario anche alle associazioni professionali e alle società tra persone, oltre alla piena equiparazione tra professionisti e imprese per l’accesso alle agevolazioni fiscali.
Tra le altre proposte avanzate dalla categoria dei commercialisti ci sono state anche:
- l’armonizzazione delle scadenze fiscali;
- una riforma dello Statuto del contribuente in modo da ristabilire la certezza del diritto;
- la revisione del sistema delle sanzioni;
- l’estensione della cedolare secca anche su immobili diversi dalle abitazioni principali;
- la rimodulazione dell’Ires (Imposta sul reddito delle società);
- l’eliminazione progressiva dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive).
Per quanto riguarda, invece, l’IVA, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha proposto una revisione della disciplina sanzionatoria, e l’introduzione di una sanzione fissa per gli errori in fattura.
È anche stata fatta richiesta di un allungamento delle tempistiche per l’emissione delle note di variazione e per le richieste di rimborso delle imposte non dovute.
Riforma fiscale – Domande frequenti
L’Associazione Nazionale dei Commercialisti ha avanzato diverse proposte, tra cui l’adozione di misure per promuovere la semplificazione del sistema fiscale e il miglioramento dei rapporti tra professionisti e pubblica amministrazione.
Il Governo sta lavorando alla realizzazione di una nuova riforma fiscale. I primi testi dovrebbero essere pronti entro i primi mesi del 2024. Oggi il Governo sta avviando un dialogo con le associazioni di categoria, tra cui l’Associazione Nazionale dei Commercialisti.
I commercialisti hanno proposto una revisione della disciplina sanzionatoria insieme all’introduzione di una sanzione fissa per gli errori in fattura. Scopri di più in questo articolo.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale