- Con la riforma fiscale vengono presi in considerazione interventi anche sul sistema di riscossione, premiando maggiormente i contribuenti che collaborano con il fisco.
- Vengono proposti meccanismi di collaborazione con il contribuente per evitare l’applicazione di multe e sanzioni.
- La riforma prevede una prevenzione maggiore sull’eventuale rischio fiscale, incentivando un confronto che limita l’applicazione di sanzioni.
La riforma fiscale del governo Meloni contiene diversi interventi sul quadro del fisco italiano, in particolare volti al taglio di alcune imposte a carico di lavoratori e imprese. Un aspetto da non sottovalutare tuttavia è anche l’intervento sul sistema di riscossione, con alcuni provvedimenti mirati a semplificare i rapporti tra fisco e cittadini.
La trasparenza tra i contribuenti e il fisco è uno degli obiettivi degli ultimi interventi degli ultimi governi, per cui recentemente si è messo in modo un procedimento di digitalizzazione per consentire ai cittadini di accedere in modo più semplice alle operazioni con il fisco. Per incentivare la trasparenza fiscale, la riforma voluta dal governo Meloni interverrà anche su quello che riguarda la riscossione.
In particolare, si predilige la comunicazione spontanea del contribuente e la prevenzione in caso di rischio fiscale, favorendo il dialogo con il fisco, in modo da evitare l’applicazione di sanzioni, con successive procedure. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Indice
Riforma fiscale e collaborazione con i contribuenti
Uno degli aspetti importanti dell’intervento della riforma del fisco riguarda il sistema di riscossione, e in particolare la collaborazione con i contribuenti. Recentemente è stata approvata la delega fiscale, per cui all’interno della riforma verranno inseriti anche interventi importanti per ciò che riguarda il sistema di controllo e applicazione delle sanzioni da parte del fisco.
L’obiettivo è quello di promuovere una maggiore collaborazione con i contribuenti, al fine di evitare di applicare sanzioni. Verranno quindi considerati sia un aspetto preventivo che uno successivo rispetto all’evento.
Ricordiamo che a questo proposito, i governi sono intervenuti negli ultimi anni con diverse misure in tema di evasione fiscale e gestione delle cartelle esattoriali, con l’obiettivo di recuperare i debiti contratti dai cittadini.
Queste misure invece andranno ad agire in modo preventivo, ovvero consentendo ai contribuenti di indicare chiaramente al fisco possibili situazioni di rischio collegate ad una specifica attività.
Fisco e prevenzione del rischio
Con la riforma fiscale viene data una maggiore importanza alla prevenzione di situazioni di evasione, errori e potenziali rischi. In questo senso saranno resi chiari e comunicati preventivamente i casi di rischio fiscale collegati alle attività, in modo da semplificare le operazioni.
A proposito del controllo preventivo di tali situazioni di rischio, potrebbe quindi essere introdotta una vera e propria certificazione da parte di professionisti qualificati con sistemi di rilevazione appositi. In questo senso potrebbero essere escluse tutte le sanzioni di tipo amministrativo che non sono legate a condotte fraudolente.
Anche per ciò che riguarda i termini di decadenza per l’accertamento, questi potrebbero essere ridotti a due anni, se verrà individuata la situazione di rischio fiscale.
Con questi interventi, i contribuenti che risultano essere meritevoli in quanto a collaborazione con il fisco, potranno essere premiati con delle riduzioni delle sanzioni, e quindi delle conseguenze legate ad una situazione preventivamente definita come a rischio.
Ulteriori novità con la riforma fiscale
In tema di riscossione vanno tenute presenti anche alcune novità interessanti con la riforma fiscale. Da un lato si tratta della connessione maggiore tra eventi di tipo penale e amministrativo, soprattutto se il caso non sussiste.
Inoltre, con la riforma viene anche trattato il tema dei crediti di imposta non spettanti, e relativa sanatoria con scadenza al 30 novembre 2023.
Un altro aspetto di cui si è discusso nelle ultime settimane riguarda anche le azioni di recupero dei crediti. Con la riforma infatti in un primo momento si era ipotizzata la possibilità di procedere in modo automatizzato con pignoramenti dei conti correnti, per situazioni di debito più volte notificate e non saldate.
Tuttavia questa modalità è stata accantonata, ovvero sostituita da una più generale adozione dei mezzi informatici per le operazioni, con semplificazione e gestione più efficiente dei vari passaggi. Si parla quindi di un intervento che non consentirà i prelievi forzosi automatici dai conti di chi ha un debito con il fisco, ma solamente di interventi di ottimizzazione informatica delle procedure.
Riforma fiscale, collaborazione del contribuente
Con la riforma fiscale verrà data maggiore importanza alla collaborazione del contribuente, in tema di riscossione, per limitare l’applicazione delle sanzioni.
Con la riforma fiscale si prevedono alcune modifiche alle tasse che i cittadini versano allo stato, con tagli, riduzioni delle aliquote Irpef e accorpamenti di imposte minori. Ecco cosa cambierà a tema riscossione.
Il 4 agosto è stata approvata la delega fiscale per la nuova riforma del fisco, i cui provvedimenti diventeranno operativi a partire dal 2024.
Valeria Oggero
Giornalista