Ricongiunzione dei contributi: come funziona per i liberi professionisti

Cos'è la ricongiunzione dei contributi, come funziona e quanto costa per i liberi professionisti con Partita Iva.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Ricongiunzione contributi liberi professionisti
  • Per avere un’unica pensione, è possibile per i lavoratori dipendenti e gli autonomi con Partita Iva chiedere la ricongiunzione dei contributi, se sono stati versati a differenti gestioni previdenziali.
  • Tramite ricongiunzione dei contributi, vengono trasferite tutte le somme versate nelle diverse gestioni previdenziali, ad un’unica gestione.
  • Nel caso in cui si richieda la ricongiunzione, vanno sostenuti dei particolari oneri, per cui quest’anno sono cambiati gli interessi in percentuale.

La ricongiunzione dei contributi previdenziali è un’operazione possibile per riunire in un’unica gestione previdenziale le somme versate a gestioni differenti. Questa operazione la possono svolgere sia lavoratori dipendenti, nel pubblico e nel privato, che lavoratori autonomi con Partita Iva.

L’obiettivo di questa ricongiunzione è quello di ottenere un’unica pensione, anche se nel tempo si è svolto un lavoro che ha consentito il versamento di contributi in gestioni differenti. La legge 45/1990 garantisce questa possibilità a tutti i lavoratori.

In ogni caso è necessario sostenere degli oneri per provvedere alla ricongiunzione, e con la recente circolare n.15 del 7 febbraio 2023 l’INPS ha comunicato le recenti variazioni dei tassi di interesse, che vedremo in questo articolo.

Ricongiunzione dei contributi: cos’è e come funziona

La ricongiunzione dei contributi è un’operazione che va richiesta all’ente previdenziale INPS o alla propria cassa, con l’obiettivo di unire tutte le somme versate in diverse gestioni previdenziali in un’unica gestione. A poter richiedere questo strumento sono:

  • lavoratori dipendenti nel settore pubblico;
  • lavoratori dipendenti nel settore privato;
  • lavoratori autonomi, come liberi professionisti.

Possono richiedere questo strumento i lavoratori oppure i superstiti, dietro pagamento di un onere. Per ciò che riguarda i liberi professionisti, possono presentarsi diverse situazioni: è possibile infatti che i contributi versati da ricongiungere arrivino da gestioni separate, o dalle casse professionali specifiche.

La ricongiunzione dei contributi può essere chiesta all’INPS dal diretto interessato in qualunque momento, tuttavia non è possibile il trasferimento parziale. La ricongiunzione è sempre complessiva, ovvero comprende tutte le somme versate.

Un caso particolare, come vedremo tra poco, riguarda la Gestione Separata INPS, per cui i contributi non possono essere ricongiunti, ma si può chiedere la somma gratuita tramite cumulo e totalizzazione.

Ricongiunzione contributi INPS

Requisiti per chiedere la ricongiunzione dei contributi

Per poter richiedere la ricongiunzione dei contributi, è necessario rispettare alcuni importanti requisiti, che cambiano in base alla casistica specifica in cui ci si trova.

Per tutti i liberi professionisti che vogliono ricongiungere le somme versate verso un fondo differente da quello in cui risultano iscritti, è necessario aver versato almeno 5 anni di contributi nel periodo precedente alla presentazione della domanda. Risulta possibile anche far valere questi 5 anni in due o più gestioni diverse.

Se il soggetto chiede di ricongiungere i contributi nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti INPS, con contributi versati nelle gestioni dedicate ai lavoratori autonomi, come Artigiani e Commercianti, oppure coltivatori diretti, deve aver versato almeno 5 anni di contributi precedentemente alla domanda, oppure 5 anni come lavoratore dipendente in due o più gestioni diverse.

Nella ricongiunzione verso differenti fondi previdenziali, è possibile procedere solamente alla gestione in cui si è iscritti al momento in cui si presenta la richiesta, oppure dove sono presenti almeno 8 anni di contributi versati.

Va ricordato che non è sempre possibile effettuare questa ricongiunzione: si può procedere infatti in questo modo solamente una volta, oppure bisogna attendere che siano trascorsi dieci anni se sono coinvolte gestioni differenti.

Bisogna quindi scegliere con attenzione se e quando chiedere un intervento di questo tipo. Inoltre, non è mai un’operazione automatica, ma viene effettuata solamente dopo una domanda specifica dell’interessato.

Altri strumenti per sommare i contributi

L’INPS non mette a disposizione solamente la ricongiunzione dei contributi, ma anche altre operazioni che si possono effettuare sulle somme versate. Nel dettaglio, si tratta di:

  • computo: i lavoratori iscritti al Fondo ex IPOST e i dipendenti dello stato iscritti alla CTPS possono richiederlo gratuitamente, per valorizzare ai fini della pensione i periodi di lavoro resi allo stato, oppure verso enti e istituti di diritto pubblico;
  • totalizzazione: è un’operazione gratuita per unire i periodi e l’erogazione di una pensione come somma dei trattamenti di ogni ente previdenziale. Questo strumento può essere utile per raggiungere la pensione, tuttavia a differenza della ricongiunzione, le somme versate rimangono fisicamente ai singoli enti previdenziali. Può essere richiesta anche dai dipendenti pubblici o in paesi UE e extra UE convenzionati.
  • costituzione della posizione assicurativa: i lavoratori iscritti ai fondi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti cessati dal servizio entro il 30 luglio 2010 senza aver raggiunto il diritto alla pensione, possono provvedere presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell’INPS con il trasferimento gratuito, delle corrispondenti posizioni contributive.

Per essere sicuri della propria scelta, è consigliato valutare attentamente quali sono i contributi versati, e chiedere un approfondimento all’ente previdenziale.

Quanto costa la ricongiunzione dei contributi

Effettuare una ricongiunzione dei contributi, a differenza di altre operazioni, comporta una spesa. Tuttavia per i lavoratori dipendenti le somme vengono abbattute del 50%. Per i liberi professionisti invece l’onere può essere più elevato, proprio perché non è prevista questa sorta di agevolazione.

Per chi proviene o indirizza la ricongiunzione ad una cassa professionale specifica, per esempio collegata ad un Albo, è anche opportuno verificare se ci sono modifiche o agevolazioni specifiche nel proprio caso.

Con la circolare n.15 del 7 febbraio 2023, l’INPS ha comunicato le nuove variazioni del conteggio degli oneri per le richieste da presentare nel 2023:

“Ricongiunzione dei periodi assicurativi ai fini previdenziali per i liberi professionisti ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 45. Rateizzazione oneri di ricongiunzione relativi alle domande presentate nel 2023.”

Nello specifico, a causa dell’inflazione il ricalcolo comporta un maggiore costo per i liberi professionisti per questa operazione. Il tasso di interesse per il 2023 quindi varia in base ai cambiamenti dell’indice dei prezzi al consumo, comunicati dall’ISTAT, del +8,1%.

Ricongiunzione dei contributi – Domande frequenti

Cos’è la ricongiunzione dei contributi?

La ricongiunzione dei contributi è un’operazione che i lavoratori possono richiedere all’ente previdenziale per unire i contributi versati in gestioni previdenziali diverse al fine di ottenere un’unica pensione.

Chi può chiedere la ricongiunzione dei contributi?

Possono richiederla i lavoratori dipendenti, del settore privato e del pubblico, ma anche i liberi professionisti con Partita Iva. Ecco come funziona.

Quanto costa la ricongiunzione dei contributi per i liberi professionisti?

Il costo è maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, perché non viene applicata l’agevolazione al 50%. Inoltre nel 2023 a causa dell’inflazione sono aumentati i tassi di interesse.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 15 Novembre 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

8 commenti su “Ricongiunzione dei contributi: come funziona per i liberi professionisti”

  1. Io ho lavorato come dipendente dal 1988 al 2003, dopodiché ho lavorato come ditta individuale e poi solo PIVA fino al 2020, dal 2020 sono di nuovo lavoratore dipendente
    A chi dovrei rivolgermi per capire come e quando fare un’eventuale ricongiungimento?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      le consigliamo di rivolgersi a un ente di patronato che la potrà assistere gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Dopo circa venti anni da dipendente nel privato ho esercitato libera professione di biologo dal 2001 al 2007 pagando i contributi al ENPAB. Dal 2008 sono dipendente pubblico come insegnante.
    Chiedevo quale è la migliore o unica opzione per riunire tutti i contributi versati perché andro’ in pensione di vecchiaia a primo settembre 2024.
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buongiorno,
      non è dato sapere a priori se sia possibile ricevere due pensioni, una dall’INPS e l’altra dall’ENPAB, di solito nelle ricongiunzioni si perde qualche cosa. Tuttavia la posizione dovrebbe essere analizzata nello specifico con un professionista del settore e valutare le due differenti opzioni Ricongiunzione o pensione separata (se possibile).

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. ho chiesto la ricongiunzione dei contributi presso la mia cassa professionale Enpapi, posso fare domanda di pensione anche se il trasferimento non è ancora perfezionato? quali sono i tempi Inps approssimativamente? dai conteggi risulterei pensionabile dal primo settembre 23, se attendo il trasferimento rischierei di perdere alcune mensilità di pensione?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il suo quesito è molto complesso ed andrebbe approfondito con l’enpapi. Ogni cassa di previdenza professionale ha dei delegati territoriali ai quali si può rivolgere gratuitamente per avere assistenza nei casi come il suo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Ho fatto la libera professione versando i contributi dal 2006 al 2018, contemporaneamente assunto come dipendente in un ente pubblico, posso chidere la ricongiungizione.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in linea di massima dovrebbe essere possibile, da approfondire il caso concreto e la cassa professionale di appartenenza, soprattutto per la avvenuta maturazione dei requisiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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