- Per accedere al regime forfettario occorre rispettare un requisito soggettivo e tre requisiti oggettivi.
- Il regime forfettario prevede un limite di ricavi e compensi pari a 85.000 euro annui, oltre a un limite di 20.000 euro di spese sostenute per personale dipendente e un limite di redditi da lavoro dipendente e assimilati pari a 30.000 euro.
- L’adesione al regime forfettario consente di accedere a un’aliquota unica e fissa pari al 15% sul reddito imponibile, che scende a 5% per chi avvia una nuova attività.
Il regime forfettario è stato introdotto in Italia a partire dal 2015, con la legge n. 190/2014 e prevede una serie di semplificazioni fiscali e contabili per tutti i titolari di partita IVA che soddisfano determinati requisiti. La sua entrata in vigore ha segnato l’abrogazione di tutti i regimi fiscali precedenti (regime delle nuove iniziative produttive, regime di vantaggio o dei nuovi minimi, regime contabile agevolato per gli “ex minimi”).
L’adesione al regime forfettario è particolarmente conveniente per tutte quelle attività che conseguono ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro, poiché garantisce la totale esenzione dall’applicazione dell’IVA e l’accesso a un’imposta sostitutiva unica dell’IRPEF, ideale per chi avvia una nuova attività.
Scopriamo quali sono i requisiti per accedere al regime forfettario, quali sono i limiti reddituali e le cause di esclusione.
Indice
Regime forfettario 2024: quali sono i requisiti
Per accedere al regime forfettario e godere di numerose agevolazioni a livello fiscale occorre soddisfare alcuni requisiti soggettivi e oggettivi, che abbiamo riassunto nella seguente tabella.
Requisiti | Descrizione |
---|---|
Requisito soggettivo | Essere una persona fisica che esercita un’attività d’impresa, di arte o professione |
Limite di ricavi o compensi | 85.000 euro annui |
Spese per personale dipendente o per collaboratori | 20.000 euro annui |
Costo complessivo dei beni strumentali | Nessun limite |
Requisiti soggettivi per accedere al Regime Forfettario
Possono aderire al regime forfettario tutte le persone fisiche che esercitano attività di impresa, arte o professione (incluse le imprese familiari); mentre sono escluse le società di persone e di capitali, oltre alle associazioni professionali.
In altre parole, per accedere a questo regime fiscale semplificato devi essere un libero professionista o una ditta individuale.
Requisiti oggettivi per accedere al Regime Forfettario
I requisiti oggettivi da soddisfare per accedere al regime forfettario sono tre:
- conseguire ricavi e compensi annuali non superiori a 85.000 euro;
- le spese sostenute per personale dipendente o lavoro accessorio non devono superare i 20.000 euro annui;
- i redditi da lavoro dipendente o assimilati non devono essere superiori a 30.000 euro annui.
Se solo uno di questi requisiti non viene rispettato (per esempio se si sfora il limite reddituale annuale), il professionista deve aderire al regime ordinario.
1. Limite di ricavi e compensi
La Legge di Bilancio 2024 ha innalzato il limite di ricavi e compensi che consente di accedere al regime forfettario e di godere di agevolazioni a livello fiscale: la nuova soglia è stata innalzata a 85.000 euro annui (precedentemente era fino a 65.000 euro annui). Qualora un professionista o una ditta individuale superi tale limite, a partire dall’anno successivo deve aderire al regime ordinario.
La soglia degli 85.000 euro, inoltre, deve essere ragguagliata ad anno in caso di inizio di attività. Se, per esempio, un professionista inizia la propria attività a partire dal 1° luglio 2024 aderendo al regime forfetario, considerando che i giorni di effettiva attività sono 184, il limite di compensi che non deve superare sarà pari a: (85.000/365)*184, ovvero 42.849,31 euro.
2. Spese sostenute per personale dipendente
Con la Legge di Bilancio 2020, invece, è stata innalzata la soglia massima di spese sostenute per personale dipendente che un professionista o un’impresa può effettuare per rimanere nel regime forfettario: il limite è stato innalzato da 5.000 euro a 20.000 euro.
Rientrano in questo limite anche e seguenti spese:
- spese sostenute per compensi erogati ai collaboratori;
- utili di partecipazione erogati agli associati in partecipazione con apporto costituito da solo lavoro;
- somme corrisposte per le prestazioni di lavoro effettuate dall’imprenditore o dai suoi familiari.
3. Redditi da lavoro dipendente
Per accedere al regime forfettario è opportuno rispettare anche la soglia massima di redditi da lavoro dipendente o assimilati (compresa la pensione) fissata fino al 2018, ovvero 30.000 euro annui. Questa limitazione non è prevista qualora il rapporto di lavoro sia cessato nel corso dell’anno precedente a quello di applicazione del regime.
Cause di esclusione regime forfettario
Al di là dei requisiti da soddisfare per aderire al regime forfettario, esistono anche delle condizioni che non devono assolutamente verificarsi pena l’esclusione dalle agevolazioni fiscali e contabili previste per questo regime.
Le cause di esclusione dal regime forfettario sono state recentemente modificate (nel 2019 e nel 2020), mentre con la Legge di Bilancio 2023 sono state introdotte nuove modalità di fuoriuscita dal regime agevolato in base a quanto è stato superato il limite dei ricavi e compensi annuali.
1. Superamento del limite di ricavi e compensi
La legge di Bilancio 2023 prevede due diverse situazioni in seguito al superamento del limite di ricavi e compensi, attualmente fissato a 85.000 euro:
- se un professionista o una ditta individuale sfora il limite di 85.000 euro annui ma non supera i 100.000 euro, può rimanere nel regime forfettario nell’anno corrente, ma dovrà passare al regime ordinario per l’anno successivo;
- se un professionista o una ditta individuale supera la soglia dei 100.000 euro annui, invece, deve uscire immediatamente dal regime forfettario e iniziare ad applicare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) a partire dalle fatture successive.
Infine, se un professionista o una ditta individuale torna a rispettare i limiti di ricavi e compensi previsti per il regime forfettario, può tornare ad aderirvi dopo due anni.
2. I regimi speciali IVA
I professionisti e le ditte individuali che si avvalgono di regimi speciali IVA o di regimi forfettari di determinazione del reddito non possono accedere al regime forfettario.
In questa categoria sono comprese le attività riportate nella circolare numero 10/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate, ovvero:
- agricoltura e attività connesse e pesca;
- vendita sali e tabacchi;
- commercio dei fiammiferi;
- editoria;
- gestione di servizi di telefonia pubblica;
- rivendita documenti di trasporto pubblico;
- intrattenimenti, giochi e altre attività;
- agenzie di viaggi e turismo;
- agriturismo;
- vendite a domicilio;
- rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione, agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione, vendita di rottami o cascami.
3. Altre cause di esclusione
Sono anche esclusi dal regime forfettario i seguenti soggetti:
- coloro che non risiedono in Italia, eccetto coloro che risiedono in un Paese membro Ue o in uno Stato che aderisca all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo e producono redditi in Italia per almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
- i soggetti che in via esclusiva o prevalente effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, partecipano a società di persone, ad associazioni professionali o a imprese familiari o controllano società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione che esercitano attività economiche di impresa, arte o professione;
- le persone fisiche che operano per datori di lavoro con cui sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta.
Requisiti per accedere al Regime Forfettario – Domande frequenti
Puoi accedere al regime forfettario se sei una persona fisica ed eserciti un’attività d’impresa, di arte o professione (incluse le imprese familiari) e soddisfi i requisiti richiesti: ovvero, nell’anno precedente hai conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 85.000 euro, se le spese sostenute per il personale dipendente non superano i 20.000 euro e se i redditi da lavoro dipendente o assimilati non superano i 30.000 euro.
Il passaggio da regime semplificato a forfettario è possibile se hai i requisiti per accedere al forfettario, ovvero: incassi annui inferiori a 85.000 euro, considerando che tale limite deve essere riproporzionato se apri la partita IVA durante l’anno.
Una volta determinato il reddito imponibile, il contribuente forfettario applica un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’IRAP.
I costi della ditta individuale forfettaria sono i seguenti: oltre al diritto camerale annuale di 120 euro e alle imposte di bollo, bisogna versare contributi calcolati in base alle aliquote previste dalla cassa di appartenenza.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor