- I lavoratori autonomi titolari di partita IVA che aderiscono al regime forfettario possono non pagare i contributi INPS a parità di alcune condizioni.
- I contribuenti iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti possono richiedere l’esonero contributivo o la riduzione dei contributi INPS.
- I lavoratori autonomi senza Albo professionale possono non pagare i contributi INPS solo se hanno conseguito un reddito pari a zero nell’anno di riferimento.
Aprire una partita IVA e aderire al regime forfettario comporta numerosi vantaggi a livello fiscale: per esempio, l’esenzione dall’applicazione dell’IVA e il pagamento di un’imposta sostitutiva unica (agevolata per i primi anni di attività). Non tutti sanno che il regime forfettario consente di ottenere anche delle agevolazioni sui contributi previdenziali, come l’esonero o la riduzione dei contributi IVS a particolari condizioni.
Se sei un professionista iscritto alla Gestione Separata non hai diritto a nessuna agevolazione, ma se consegui un reddito pari a zero in un anno di imposta non dovrai pagare nessun contributo all’INPS. Al contrario, se sei iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS potresti risparmiare dei soldi sui contributi previdenziali.
Scopriamo quando è possibile non pagare i contributi INPS in regime forfettario e chi può ottenere delle agevolazioni previdenziali per la propria attività.
Indice
Regime forfettario: come non pagare l’INPS
Tutte le partite IVA che aderiscono al regime forfettario o a quello ordinario devono obbligatoriamente pagare i contributi INPS alla propria cassa di riferimento secondo modalità e termini fissati dalla legge. In alcuni casi e a parità di alcune condizioni, è possibile non pagare i contributi INPS con la partita IVA.
Queste agevolazioni, però, vengono concesse solo ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. In particolare, ci sono due casi in cui i lavoratori autonomi possono non pagare i contributi all’INPS:
- se sei lavoratore dipendente full time e hai aperto la partita IVA come artigiano o commerciante;
- se sei un professionista senza Albo e non hai conseguito alcun reddito.
Oltre alla possibile richiesta di esonero contributivo, a parità di alcune condizioni, i forfettari possono ottenere anche la riduzione del 35% dei contributi IVS rispettando precisi requisiti e condizioni.
I professionisti iscritti alla Gestione Separata e coloro che sono iscritti a casse private, invece, non godono delle medesime agevolazioni previste per artigiani e commercianti.
Contributi INPS forfettario: cosa succede se non fatturo nulla
Se sei un lavoratore autonomo iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS pagherai i contributi in relazione al reddito conseguito nel corso dell’anno. Tuttavia, se in un determinato periodo non hai venduto o fatturato nulla e il tuo reddito è pari a zero, devi comunque pagare il contributo minimo.
Ogni anno l’INPS fissa un importo di contributi minimi da versare a prescindere dal reddito conseguito e una parte di contributi IVS variabile calcolata in base al reddito prodotto. Mentre i primi li devono pagare tutti gli iscritti (anche se non hanno conseguito redditi nel periodo di riferimento), i secondi si versano (a percentuale sul minimale) in relazione al reddito conseguito nell’anno di imposta.
Per l’INPS il reddito minimale per il 2024 su cui si pagano i contributi è 18.415 euro quindi, anche se hai guadagnato meno o niente, il calcolo dei contributi parte da questo valore.
Tutto questo non avviene, invece, per i professionisti senza Albo che sono iscritti alla Gestione Separata: in questi casi, a fronte di un reddito pari a zero non sono previsti contributi da versare.
Riduzione dei contributi INPS per forfettari 2024
Chi non rientra tra i beneficiari dell’esonero contributivo, ma aderisce al regime forfettario, può richiedere la riduzione dei contributi INPS 2024 tramite apposita domanda all’Istituto. Sebbene questo metodo consenta di pagare meno contributi previdenziali, è bene sapere che il minor valore versato si riflette sull’accredito contributivo.
I titolari di partita IVA che sono iscritti alla Gestione artigiani e commercianti e che aderiscono al regime forfettario possono richiedere la riduzione del 35% dei contributi IVS.
Se hai appena aperto al partita IVA dovrai inviare tempestivamente la domanda all’INPS, mentre se la tua attività è già avviata potrai richiedere la riduzione entro il 28 febbraio di ogni anno.
Non pagare l’INPS con partita IVA: cosa succede
I titolari di partita IVA che non pagano i contributi obbligatori entro i termini e le modalità previste dalla legge potrebbero andare incontro a pesanti sanzioni.
Nel caso di omesso o tardivo pagamento rispetto alle scadenze fissate, per ogni giorno di ritardo è dovuta la sanzione civile nella misura pari al Tasso Ufficiale di Riferimento maggiorato di 5,5 punti. La sanzione, però, non può superare il 40% dell’importo dei contributi dovuti.
Nel caso di evasione dei contributi, cioè qualora il contribuente ometta volontariamente il pagamento, per ogni giorno di ritardo è dovuta la sanzione civile nella misura pari al 30% dell’importo dei contributi addebitati. In questo caso la sanzione non può superare il 60% dell’importo dei contributi dovuti.
Al raggiungimento del tetto massimo della sanzione, per ogni giorno di ulteriore ritardo nel pagamento sono previsti gli interessi di mora secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate. Nei casi più gravi e per importi più alti, potrebbero essere applicate anche delle sanzioni amministrative o penali.
Sanatoria contributi INPS non versati
Al momento non vi sono sanatorie specifiche per il mancato versamento dei contributi INPS, ma i governi possono introdurre periodicamente misure di pace fiscale che potrebbero includere queste somme. Negli ultimi anni i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate sono stati ad esempio soggetti alla rottamazione quater.
Recentemente però l’INPS ha messo a disposizione anche lo strumento del ravvedimento operoso per i contributi non versati in tempo, in linea con la riforma delle sanzioni.
Quando è possibile non pagare INPS forfettario – Domande frequenti
Se hai una partita IVA e hai conseguito dei redditi nel corso dell’anno non puoi non pagare l’INPS. Potresti essere esentato dal pagamento dei contributi se sei al contempo un lavoratore dipendente full time, oppure se sei un professionista senza Ordine Professionale che non ha conseguito alcun reddito.
Se sei un lavoratore autonomo che opera nel regime forfettario e sei iscritto alla Gestione Separata INPS devi calcolare i contributi da versare in base al tuo reddito conseguito. La percentuale varia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% del tuo imponibile.
Nel caso in cui il lavoratore autonomo o libero professionista non provvede al versamento dei contributi, sono previste delle sanzioni. L’INPS, una volta accertata l’omissione contributiva, può richiedere il versamento delle somme omesse, con l’aggiunta delle sanzioni e di eventuali interessi.
I contributi vanno versati anche dalle partite IVA forfettarie a fini pensionistici. Il pagamento dipende dal tipo di attività autonoma svolta e dalla cassa previdenziale scelta: in alcuni casi in misura fissa in altri tramite quotazione variabile, ma si tratta sempre di un obbligo di legge.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor