Ravvedimento operoso INPS: cosa cambia per le partite IVA

La riforma delle sanzioni introduce una novità per le partite IVA, ovvero il ravvedimento operoso sui contributi previdenziali. Ecco come funziona e i requisiti di accesso.

Adv

ravvedimento operoso inps
  • Il ravvedimento operoso, strumento che consente di sanare in modo spontaneo illeciti fiscali, ora coinvolge anche i contributi previdenziali.
  • La riforma delle sanzioni messa in campo dal governo da settembre 2024 raggiunge le imprese nel versamento dei contributi INPS, permettendo la regolarizzazione.
  • Le partite IVA possono sanare le omissioni agendo entro 120 giorni dalla scadenza che non è stata rispettata.

Il governo ha messo in campo diverse novità che riguardano il fisco italiano, il sistema di riscossione e una vera e propria riforma delle sanzioni che coinvolge contribuenti e partite IVA. Tra gli interventi troviamo anche un nuovo ravvedimento operoso INPS, ovvero uno strumento che si può applicare sugli omessi versamenti dei contributi previdenziali.

Questa novità permette alle imprese di regolarizzare il mancato versamento agendo tramite un adempimento spontaneo, da perseguire prima che il fisco agisca con richieste di saldo di vario tipo. Vediamo nel dettaglio come funziona questa novità, chi può accedere a questo tipo di ravvedimento e quali requisiti rispettare.

Cos’è il ravvedimento operoso INPS

Quest’anno il governo Meloni ha messo in pratica diversi interventi per modificare il sistema di riscossione, principalmente a favore di uno snellimento generale dei processi. Per le imprese e le partite IVA sono state introdotte diverse forme di condono e agevolazioni per consentire il versamento spontaneo dei debiti che sono stati cumulati verso il fisco, per cui si parla di una stagione ricca di sanatorie e possibilità di condono.

Queste misure per lo più hanno riguardato le tasse, ovvero le quote che periodicamente i contribuenti devono allo Stato in relazione a diversi tipi di redditi cumulati. Arriva adesso la conferma che anche sui contributi previdenziali, che consistono in una grossa fetta delle uscite economiche obbligatorie per le imprese, viene adottata una misura per permettere l’adempimento spontaneo alle partite IVA.

Si tratta del ravvedimento operoso INPS, che si può applicare su tutti i ritardi nei versamenti dei contributi. La legge n. 56/2024 che segue le disposizioni del PNRR garantisce ai contribuenti la possibilità di sanare gli omessi versamenti entro un termine di 120 giorni dal momento in cui questi avevano naturale scadenza. Come vedremo tra poco, si parla di una possibilità molto simile a quella presente sulle tasse, con specifiche caratteristiche.

A chi si rivolge il ravvedimento operoso INPS

ravvedimento operoso contributi

Questa misura è garantita alle imprese, ai lavoratori autonomi e in generale alle partite IVA in caso di violazioni sul versamento dei contributi effettuate dal 1 settembre 2024. Con una recente circolare l’INPS1 ha chiarito l’ambito di applicazione della novità, ricordando che se non avviene il pagamento dei contributi o questo è in ritardo, normalmente si applica una sanzione del 9,15% con tasso di interesse del 3,65% con maggiorazione di 5,5 punti.

Con la nuova modalità, le imprese e gli autonomi potranno invece sanare la situazione con una sanzione più bassa, nel momento in cui si accorgono dell’omissione e provvedono a rimediare entro 120 giorni dalla scadenza originaria.

La novità quindi si rivolge a tutti coloro che per legge devono versare in autonomia i contributi INPS: pensiamo alle aziende che li versano periodicamente, ma anche ai freelance con partita IVA ordinaria o forfettaria.

Requisiti per il ravvedimento operoso INPS

Per poter accedere al ravvedimento speciale sui contributi, gli interessati devono comunque rispettare alcuni requisiti di legge. Prima di tutto non è possibile ricorrere a questo strumento se il fisco o l’ente previdenziale hanno già notificato la mancanza all’interessato o hanno agito per il recupero.

L’adempimento deve essere quindi del tutto spontaneo e non la conseguenza di un’azione da parte degli enti preposti. Inoltre non è consentito il pagamento a rate per la regolarizzazione, ma è necessario versare quanto dovuto in un’unica soluzione.

Bisogna quindi rispettare il termine visto prima di 120 giorni: superata questa soglia si applicano le normali regole sulle sanzioni.

Come funziona il ravvedimento operoso INPS: le sanzioni

Andando a vedere nel dettaglio cosa cambia con questa novità, si parla di un risparmio notevole sulle sanzioni. Viene meno la maggiorazione dei 5,5 punti prevista normalmente, inoltre la sanzione non può essere superiore al 40% della somma totale dei contributi da versare.

La multa quindi da settembre 2024 si applica in base al tasso BCE, che al momento è del 3,65%, senza sommare la maggiorazione del 5,5%. Al portale INPS è anche possibile effettuare una simulazione specifica sulle sanzioni da pagare in base al caso in cui ci si trova.

Bisogna fare attenzione a non confondere i casi di omissione, ovvero di pagamento in ritardo, con quelli di evasione: nel caso in cui non si agisca spontaneamente a sanare la situazione, si applicheranno le normali sanzioni previste dalla legge.

Si tratta di una sanzione civile del 30% sulle somme da versare, che può arrivare ad un massimo del 60% sui contributi non pagati all’INPS.

  1. Circolare numero 89 del 16-09-2024, INPS, inps.it ↩︎
Autore
Foto dell'autore

Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.