- Per calcolare quanto guadagna un’impresa di traslochi bisogna considerare diversi fattori: oltre alle dimensioni, anche la clientela di riferimento, i servizi offerti e i prezzi applicati.
- Generalmente una ditta di traslochi di medie dimensioni può conseguire un fatturato annuale compreso tra decine di migliaia di euro e fino a centinaia di migliaia di euro.
- Un traslocatore, che rappresenta una voce di costo per la ditta, guadagna uno stipendio variabile in base al livello di inquadramento contrattuale.
Aumentano gli italiani che decidono di cambiare la propria abitazione, mentre diminuisce il numero di traslochi in Italia: sono questi i dati allarmanti che ha rilanciato Aiti1, l’associazione che riunisce circa 80 traslocatori italiani. Dal 2011 ad oggi, infatti, la categoria ha subito una perdita di circa 400 milioni di euro con importanti conseguenze anche sul numero di addetti, scesi da 67mila a 53mila unità.
Nonostante questo, aprire una ditta di traslochi può essere una possibilità redditizia da non sottovalutare, all’interno di un mercato che non è ancora saturo: ciò che fa la differenza, a livello di fatturato e performance, sono i servizi offerti e i prezzi competitivi rispetto alla concorrenza.
Ma quanto guadagna un’impresa di traslochi? Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione che possono spingere il fatturato di un’azienda al rialzo o al ribasso, a partire da migliaia di euro all’anno e fino a centinaia di migliaia di euro l’anno.
Indice
Quanto guadagna un’impresa di traslochi in Italia
Definire chiaramente quanto guadagna un’impresa di traslochi è estremamente complesso, in quanto i fattori da prendere in considerazione sono numerosi e variabili: in linea di massima possiamo parlare di un minimo di 10.000 euro all’anno e di un massimo di 100.000 euro (o persino superiore) se la ditta possiede una buona organizzazione aziendale e un bacino ampio di clienti di riferimento.
A fare la differenza, anche in questo caso, non sono solo le dimensioni della ditta, ma anche e soprattutto la qualità ed efficienza dei servizi offerti, il prezzo competitivo e la località di riferimento per i traslochi.
Altri fattori importanti che possono incidere sul fatturato di queste aziende sono: il numero di traslochi effettuati ogni mese, il target di clientela di riferimento (residenziale o commerciale), la distanza dei traslochi e la presenza di contratti a lungo termine con aziende o organizzazioni.
Un piccola impresa, che non possiede la strumentazione adeguata per effettuare un grande trasloco, non potrà raggiungere un livello di fatturato troppo elevato, ma nella sua nicchia di clienti residenziali e affiliati potrà conseguire comunque un ottimo risultato.
Una grande ditta di traslochi, invece, contando su diversi mezzi e lavoratori a disposizione dislocati in diverse sedi in tutta Italia, ha tutte le carte in regola per raggiungere un fatturato soddisfacente.
Quali sono i costi per una ditta di traslochi
Per valutare quanto guadagna una ditta di traslochi bisogna considerare anche le sue spese e i costi che deve sostenere periodicamente: oltre al pagamento dei propri dipendenti specializzati in questo settore, incidono anche i contributi, le tasse, oltre alle spese di traporto e allestimento della sede lavorativa, gli altri adempimenti obbligatori per avviare l’attività e gli investimenti necessari in macchinari e attrezzature.
Per svolgere questa attività, infatti, occorre aprire la partita Iva e iscriversi alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese: conseguentemente ci saranno da pagare i contributi alla Gestione Separata INPS e i premi all’INAIL. In base al regime fiscale scelto, andranno poi versate le tasse:
- dal 23% al 43% per il regime ordinario;
- al 5% per i primi 5 anni dall’apertura della partita Iva e successivamente al 15%, in caso di regime forfettario.
Non sono da escludere anche i costi periodici relativi al pagamento di bollo, assicurazione e carburante per i mezzi aziendali, le eventuali spese di affitto del locale adibito a sede aziendale, le utenze e le altre spese connesse. Spese extra che possono incombere riguardano le campagne pubblicitarie di promozione della propria attività.
Quanto guadagna un lavoratore di un’impresa di traslochi
Livello di inquadramento | Minimi | Stipendio tabellare |
Livello Q | 2.246,67 euro | 2.286,67 euro |
Livello 1 | 2.109,81 euro | 2.149,81 euro |
Livello 2 | 1.938,23 euro | 1,978,23 euro |
Livello 3S | 1.750,38 euro | 1.797,38 euro |
Livello 3 | 1.702,52 euro | 1.742,52 euro |
Livello 4 | 1.620,25 euro | 1.660,25 euro |
Livello 4J | 1.577,94 euro | 1.617,14 euro |
Livello 5 | 1.544,98 euro | 1.584,98 euro |
Livello 6 | 1.443,74 euro | 1.483,74 euro |
Livello 6J | 1.328,18 euro | 1.368,18 euro |
Un altro costo da sottrarre al guadagno lordo di un’impresa di traslochi riguarda il pagamento dello stipendio ai propri dipendenti che, in base a quanto previsto dal CCNL Logistica, Trasporto merci e spedizione2, prevede diversi livelli di inquadramento ai quali corrispondono diversi importi retributivi.
La classificazione del personale di una ditta di traslochi prevede 11 livelli di inquadramento (dal livello Q per i quadri al livello 6J per gli operai) oltre a dei parametri retribuitivi che vanno da 100 a 169. Previo accordo di rinnovo, inoltre, è stata aggiunta anche l’area professionale C composta da 3 qualifiche professionali e specifica per gli operai specializzati.
Quanto costa un trasloco in Italia
Dall’altro lato della medaglia ci sono da considerare anche i prezzi per un trasloco in Italia: valutando che sempre più cittadini decidono di spostarsi da un capo all’altro dell’Italia negli ultimi anni, è interessante capire anche quali sono i costi connessi a questa decisione.
A concorrere nella determinazione delle tariffe sono diversi aspetti quali la zona geografica di residenza, il periodo dell’anno, il volume dei mobili o degli oggetti da spostare (o eventualmente la metratura dell’immobile), l’accessibilità all’immobile ed eventuali servizi extra che vengono richiesti.
Considerando questi fattori, possiamo affermare che il costo medio per un trasloco in Italia oscilla fra i 350 euro e i 1.700 euro, ma si tratta di un intervallo di prezzo puramente indicativo in quanto i fattori da considerare sono numerosi ed estremamente variabili.
Bisogna tenere presente anche, per esempio, la tariffa oraria applicata dal trasportatore, i costi di smontaggio e imballaggio, gli eventuali ponteggi necessari e le spese relative ai mezzi per l’effettuazione del trasloco.
Quanto guadagna un’impresa di traslochi – Domande frequenti
Il guadagno di un’impresa di traslochi è estremamente variabile in base a diversi fattori: oltre alla dimensione e ai servizi offerti dalla ditta, contano molto anche la clientela di riferimento (residenziale, commerciale o industriale), la posizione geografica e la zona di attività.
Il costo medio di un trasloco in Italia varia in relazione alla distanza tra i due punti e in base alla ditta a cui si fa riferimento: mediamente il prezzo è compreso tra i 350 e i 1.700 euro. Il budget può aumentare in relazione alle distanze e in base all’eventuale noleggio di una strutture particolari (piattaforme aeree, montacarichi, ecc).
Lo stipendio di un addetto ai traslochi varia in relazione al livello di inquadramento: gli importi sono definiti dalle tabelle allegate al CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizioni.
- Aumentano i traslochi, si riducono i traslocatori, Associazione imprese traslocatori italiani, associazionetraslocatori.it ↩︎
- CCNL Logistica, trasporto merci e spedizione, confederazionecnl.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor