Quanto devo fatturare per guadagnare 2.000 euro al mese

Per guadagnare 2.000 euro al mese i titolari di partita IVA devono tenere conto delle imposte e dei contributi previdenziali da sottrarre al fatturato. Scopri qui il calcolo.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Per guadagnare 2.000 euro al mese un freelance deve fatturare una cifra superiore, a cui dovrà sottrarre i costi di gestione della partita IVA e i contributi.
  • Il calcolo da fare per guadagnare 2.000 euro al mese varia in base al regime contabile adottato e, per i forfettari, al codice Ateco dell’attività.
  • Il regime forfettario prevede una tassazione inferiore (soprattutto per le startup) rispetto al regime ordinario.

Per un lavoratore freelance o un libero professionista c’è una grossa differenza tra fatturato e guadagno. Infatti, per arrivare al reale guadagno bisogna sottrarre dal totale del fatturato tutte le spese, tasse, contributi e costi vari relativi all’attività.

Ma allora quanto devo fatturare per guadagnare 2.000 euro al mese? Vediamo quali calcoli occorre fare per conoscere il totale da fatturare per riuscire a guadagnare 2.000 euro al mese, sia per chi è in regime forfettario e sia per chi aderisce al regime ordinario.

Come guadagnare 2.000 euro con il regime forfettario

Il regime forfettario, o regime agevolato, è un regime contabile caratterizzato da imposte ridotte e nello specifico si tratta del 15% sulla base imponibile. L’imposta sostitutiva, inoltre, è ancora più bassa per i primi cinque anni di attività e arriva al 5% sulla base imponibile. Il regime ordinario invece applica le attuali aliquote IRPEF, la cui tassazione varia dal 23% al 43%.

Ricordiamo che il regime forfettario è previsto per i professionisti e i lavoratori autonomi che fatturano meno di 85.000 euro l’anno. Superata questa soglia bisogna passare al regime fiscale ordinario. Ma cosa determina la base imponibile? Quello che viene chiamato il coefficiente di redditività. Ma andiamo per ordine.

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Infatti, per capire quanto bisogna fatturare per guadagnare 2.000 euro al mese con il regime forfettario bisogna considerare:

  • l’imposta sostitutiva;
  • il coefficiente di redditività;
  • i contributi previdenziali;
  • gli altri costi.

Vediamoli nel dettaglio.

1. L’imposta sostitutiva

Il regime forfettario presenta un’imposta sostitutiva che va, appunto, a sostituire le tasse previste nel regime ordinario, tra cui l’IRPEF, l’IVA, l’IRAP, le addizionali comunali e regionali e così via.

L’imposta sostitutiva è pari a:

  • 5% del reddito imponibile per i primi cinque anni di attività (se si rispettano i requisiti di legge);
  • 15% del reddito imponibile dal sesto anno in poi.

Il reddito imponibile varia in base al coefficiente di redditività.

2. Il coefficiente di redditività

Il coefficiente di redditività è la percentuale di fatturato su cui si applicano le imposte e i contributi. Questo è determinato in base al codice Ateco indicato al momento dell’apertura della partita IVA e, di conseguenza, varia in base al tipo di attività svolta.

Ad esempio, il copywriter che apre la partita IVA con il codice Ateco 74.90.99: “Altre attività professionali NCA”, avrà un coefficiente di redditività pari al 78%. Ciò significa che il fisco considera che il 22% di quanto ha guadagnato serve a coprire i costi, per cui non applica le imposte. Sul restante 78% dell’intero fatturato andrà applicata l’imposta.

3. I contributi previdenziali

I titolari di partita IVA devono aderire ad un regime previdenziale e nel caso dei lavoratori freelance nella maggior parte dei casi si tratta della Gestione Separata dell’INPS. In questo caso i contributi previdenziali ammontano al 26,23% del reddito imponibile.

Pur essendo denaro che l’INPS restituirà un giorno sottoforma di pensione, durante gli anni di attività i contributi rappresentano un costo. Di conseguenza, andranno sottratti al calcolo per raggiungere il guadagno netto. Chi è iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti può ottenere una riduzione dei contributi al 35%.

4. Altri costi

Tra gli altri costi da considerare ci sono diverse spese specifiche per l’attività svolta dal lavoratore autonomo: pensiamo ad esempio alle spese per le forniture, per il commercialista oppure al costo per il materiale, spese di trasporto o di contabilità.

Si tratta di costi variabili tra diversi professionisti o imprenditori, che possono essere differenti in base al settore, ma anche al periodo specifico o all’ambito in cui ci si muove.

Quanto fatturare per guadagnare 2.000 euro con regime forfettario

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Arriviamo quindi alla questione più spinosa: il calcolo per capire quanto bisogna fatturare per ottenere un guadagno effettivo di 2.000 euro al mese.

Ritornando all’esempio del copywriter, per tirare le somme i dati da ricordare sono:

  • Imposta sostitutiva: 15%;
  • Coefficiente di redditività: 78%;
  • Contributi previdenziali: 26,23%.

Di conseguenza, il calcolo per conoscere qual è la percentuale di imposte e contributi da sottrarre al totale del fatturato è il seguente:

(15 x 78 / 100) + (26,23 x 78 / 100) = 32,15%

La percentuale ottenuta sarà quella da sottrarre al totale del fatturato. Quindi, il 67,85% del totale fatturato deve essere pari a 2.000 euro.

Per risolvere il calcolo e capire, finalmente, quanto bisogna fatturare per guadagnare 2.000 euro in un mese bisogna ricorrere ad una semplice proporzione:

2.000 : 67,85 = X : 100

X = 2.000 x 100 / 67,85

X = 2.947

Perciò, il copywriter che vuole guadagnare 2.000 euro al mese (netti) dovrà fatturare almeno 2.947 euro al mese.

Come guadagnare 2.000 euro con il regime ordinario

Diversa è, invece, la situazione dei titolari di partita IVA con regime ordinario. Infatti, in questo caso bisognerà tenere in considerazione i seguenti aspetti:

  • imposte sul reddito;
  • detrazione delle spese;
  • contributi previdenziali;
  • altre spese.

Infatti, la caratteristica di questo regime sta nella presenza di un sistema di tassazione differente rispetto al regime forfettario e alla possibilità di detrarre alcune spese.

1. Imposte sul reddito

Il regime ordinario prevede il pagamento di imposte sul reddito e, nel caso dei lavoratori freelance, si tratta dell’IRPEF, Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Sono previsti quest’anno scaglioni con aliquote che vanno dal 23% al 43%.

Gli scaglioni di reddito e le rispettive aliquote previste dalla legge sono i seguenti:

  • reddito annuo fino a 15.000 euro: aliquota al 23%;
  • reddito annuo tra i 15.000 euro e i 28.000 euro: aliquota al 25%;
  • reddito annuo tra i 28.000 euro e i 50.000 euro: aliquota al 35%;
  • reddito annuo che supera i 50.000 euro: aliquota al 43%.

2. Detrazione delle spese

Il regime ordinario permette di portare in detrazione alcune spese relative all’attività. In questo modo si riduce la base imponibile su cui si applicano le imposte. Le partite Iva con questo regime fiscale possono scaricare dalle tasse costi come: l’affitto del locale per l’attività, l’acquisto di strumentazione, utenze, spese di rappresentanza e così via.

3. Contributi previdenziali

I contributi previdenziali nel regime ordinario rispettano le medesime condizioni e aliquote previste dal regime forfettario.

Tuttavia, l’unica eccezione è data dal fatto che nel regime ordinario i titolari di partita IVA iscritti alla Gestione Commercianti e Artigiani non possono richiedere la riduzione dei contributi. Nel caso della Gestione Separata INPS rimane l’aliquota del 26,23% sulla base imponibile.

Invece, per gli Artigiani e Commercianti la struttura contributiva è bifasica. Infatti, i commercianti devono pagare contributi fissi pari a 4.292,42€ e gli artigiani pari a 4.208,40€, indipendentemente dal fatturato.

A questi si aggiungono i contributi variabili calcolati su una base imponibile che corrisponde all’eccedenza su 17.504€ di reddito imponibile. I contributi variabili aggiuntivi ammontano al 24,48%, per i commercianti e al 24% per gli artigiani.

4. Altri costi

Anche con una partita Iva ordinaria ci sono diversi costi da sostenere, che possono essere maggiori rispetto a chi aderisce al regime forfettario. Parliamo ad esempio delle spese per l’affitto o il mutuo per l’immobile in cui viene svolta l’attività, oppure le spese per utenze, forniture e strumentazione, oltre ai costi del commercialista e dei possibili dipendenti.

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Quanto fatturare per guadagnare 2.000 euro con regime ordinario

Per capire quanto occorre fatturare per guadagnare 2.000 euro al mese in questo caso bisogna sapere in quale scaglione reddituale si rientra. Infatti, calcolando solamente un fatturato di 2.000 euro al mese non è possibile rientrare nel primo scaglione.

Considerando anche che l’aliquota applicata è superiore a quella prevista nel regime ordinario, appare chiaro che occorrerà fatturare molto più di 3.000 euro. Di conseguenza, sarà più probabile che il freelance dovrà rientrare in uno scaglione alto per guadagnare almeno 2.000 euro al mese.

Bisogna, quindi, considerare che:

  • nel primo scaglione, l’aliquota IRPEF è del 23% e l’aliquota dei contributi è del 26,23% = 49,23%;
  • nel secondo scaglione, l’aliquota IRPEF è del 25% e l’aliquota dei contributi è del 26,23% = 51,23%;
  • nel terzo scaglione, l’aliquota IRPEF è del 35% e l’aliquota dei contributi è del 26,23% = 61,23%;
  • nel quarto scaglione, l’aliquota IRPEF è del 43% e l’aliquota dei contributi è del 26,23% = 69,23%.

Di conseguenza, rientrando nel terzo scaglione occorre effettuare il seguente calcolo:

2.000 : 61,23 = X : 100

X = 2.000 x 100 / 61,23 = 3.266 euro da fatturare

Di conseguenza, il titolare di partita IVA in regime ordinario dovrà fatturare almeno 3.266 euro al mese per poter guadagnare almeno 2.000 euro al mese.

Quanto devo fatturare per guadagnare 2.000 euro – Domande frequenti

Quanto fatturare per guadagnare 2000 €?

I titolari di partita IVA in regime forfettario, per guadagnare 2.000 euro al mese devono fatturare almeno 2.947 euro mensili. Invece, per il regime ordinario, il fatturato minimo necessario è di 3.266 euro al mese.

Quanto devo fatturare per guadagnare 1500 euro al mese?

Per guadagnare 1.500 euro al mese con regime forfettario occorre fatturare almeno 1.983 euro al mese.

Quali costi devo sottrarre dal fatturato per arrivare al guadagno netto?

I costi da sottrarre al fatturato totale sono quelli relativi alle imposte (imposta sostitutiva o IRPEF in base al regime contabile), i contributi previdenziali e le eventuali altre spese.

Come si fa a calcolare il guadagno netto mensile di un freelance?

Per calcolare il guadagno netto bisogna sottrarre dal totale dei ricavi tutte le spese sostenute per l’attività, i contributi versati e le tasse corrisposte allo stato. Scopri qui il calcolo.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 16 Novembre 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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