- La disoccupazione è un’indennità a sostituzione dello stipendio per i lavoratori dipendenti licenziati.
- Per ottenerla, il lavoratore dovrà comprovare almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la cessazione.
- L’importo dell’indennizzo si attesta al 75% della retribuzione media percepita e sarà possibile riceverlo per la metà della contribuzione versata.
Quando un lavoratore dipendente si trova malauguratamente ad essere licenziato, lo stato offre una misura di sostegno conosciuta come “disoccupazione”, il cui termine esatto è però Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, abbreviata per convenzione in NASPI.
La NASPI funge da cuscinetto nel periodo tra la perdita del lavoro e l’acquisizione di un nuovo impiego, dunque un’indennità mensile a sostituzione dello stipendio che viene erogata dall’INPS. Secondo i dati del rapporto annuale INPS presentato a settembre, sono circa 2 milioni le persone che hanno beneficiato di prestazioni di disoccupazione nel 2023, dato in aumento del 4,3% rispetto al 2022.
C’è però molta confusione sui requisiti e le modalità in cui questa indennità viene erogata: chiariamo dunque quali sono le condizioni da rispettare per avere diritto alla disoccupazione, ma soprattutto dopo quanti mesi di lavoro è possibile ottenerla.
Indice
Come faccio a sapere se ho diritto alla disoccupazione?
L’indennità di disoccupazione non spetta a tutti indiscriminatamente, ma si tratta di una prestazione destinata solo a coloro che hanno maturato un determinato numero di contributi nell’ambito di:
- un rapporto di lavoro dipendente: anche gli apprendisti e i dipendenti a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni possono riceverla;
- un contratto di collaborazione coordinata e continuativa registrato presso la Gestione Separata INPS;
- un rapporto di lavoro subordinato come personale artistico.
La NASPI si rivolge solo a coloro che hanno perso il lavoro in modo involontario. In caso di dimissioni volontarie, salvo alcuni specifici casi tra cui dimissioni per giusta causa o durante il periodo di maternità, non ne si ha diritto.
Quanti mesi si deve lavorare per avere la disoccupazione
Oltre ai requisiti contrattuali, la NASPI si acquisisce solo se si soddisfano determinati requisiti temporali. Sarà quindi necessario aver accumulato almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.
Detta in parole più semplici, il lavoratore dovrà aver operato almeno per almeno tre mesi complessivi, anche se non consecutivi, nello specifico periodo di riferimento. Il requisito delle 30 giornate lavorative nei 12 mesi precedenti è stato eliminato nel 2024.
Normalmente, l’indennità decade nel caso in cui il beneficiario perde lo stato di disoccupazione, ma viene solo sospesa se il contratto di lavoro subordinato non dura più di sei mesi.
Quanto dura la disoccupazione e quanto si prende
La durata dell’indennità corrisponde alla metà delle settimane di contributi accreditati. Ad esempio, se si hanno 52 settimane di contributi, la NASpI sarà erogata per 26 settimane. L’importo sarà pari al 75% della retribuzione media mensile percepita dal lavoratore, ma solo per salari fino a una determinata soglia stabilita ogni anno.
Se la retribuzione supera questa soglia, l’importo della NASpI sarà aumentato del 25% per la parte eccedente, anche qui, solo fino a un tetto massimo.
Inoltre, l’ammontare del contributo si riduce al 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del sesto mese in cui si beneficia dell’indennizzo, fino ad arrivare al tetto di 24 mesi in cui il beneficio decade. Ecco una tabella esemplificativa che prende in considerazione un mese standard di quattro settimane.
Periodo contributi versati | Durata NASPI |
Meno di 13 settimane | Non applicabile |
3 mesi (13 settimane) | 1,5 mesi |
6 mesi (24 settimane) | 3 mesi |
1 anno (48 settimane) | 6 mesi |
2 anni (96 settimane) | 12 mesi |
3 anni (144 settimane) | 18 mesi |
4 anni o più | 24 mesi |
Quanta disoccupazione spetta con 3 mesi di lavoro?
Facciamo l’esempio del requisito temporale minimo. Il lavoratore che comprova un rapporto di lavoro della durata di almeno tre mesi ha effettivamente diritto alla NASPI, ma la durata dell’indennità dipende sempre dai contributi versati. Per i primi tre mesi di lavoro, la durata sarà dunque pari al numero di settimane lavorate e quindi si avrà diritto a circa 3 settimane di NASPI.
Anche qui, la regola di base non cambia: l’importo corrisponde al 75% della retribuzione media mensile fino a un importo massimo.
Come fare domanda per la disoccupazione
La domanda di disoccupazione dovrà essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, esclusivamente in via telematica attraverso il sito dell’INPS, a cui sarà possibile accedere con:
- identità digitale SPID;
- carta di identità elettronica CIE;
- carta nazionale dei servizi CNS.
Il modello a cui fare riferimento è l’SR156, disponibile sul sito dell’INPS, ma sarà necessario anche disporre del CUD o di altra documentazione attestante il reddito percepito negli ultimi mesi di lavoro. L’accredito sarà effettuato sull’IBAN indicato in sede di compilazione. Un consiglio pratico: per avere accesso al proprio estratto contributivo, l’INPS mette a disposizione una sezione specifica nell’area personale MyINPS.
Per chi non fosse a suo agio con gli strumenti digitali, sarà possibile rivolgersi a un patronato o a un CAF per assistenza nella compilazione della richiesta. Una volta inviata la domanda e accertata la presenza dei requisiti stabiliti, l’indennità verrà erogata in un tempo più o meno lungo in base a quando è stata presentata la domanda.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it