Quanto costa un infortunio al datore di lavoro? Dati INAIL e patente a punti

Prevenire gli infortuni sul lavoro non è solo una questione di salute e benessere per i dipendenti, ma rappresenta anche una strategia di risparmio a lungo termine per le aziende.

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quanto costa un infortunio al datore di lavoro
  • Nel 2023, l’INAIL ha ricevuto 585.356 denunce di infortunio, di cui 1041 mortali.
  • Formare un dipendente sulla sicurezza costa circa 4.000 euro, significativamente meno rispetto alla spesa legata agli infortuni.
  • Dal 1 ottobre 2024 entra in vigore la patente a punti per la sicurezza nei cantieri edilizi, che penalizza le imprese con decurtazioni per incidenti gravi.

Nel 2023, l’INAIL ha ricevuto oltre mezzo milione di denunce di infortunio1, 585.356 per la precisione. Di queste, 1041 trattano di incidenti mortali. Se rispetto al 2022 si è riscontrato un calo sostanziale, questo sarebbe quasi esclusivamente attribuibile al minor peso dei casi da COVID-19 e non a un maggiore sforzo da parte di aziende e dipendenti di concentrarsi sulla sicurezza.

Al di là dell’impatto diretto sulla salute e sul benessere dei lavoratori, gli infortuni sul lavoro rappresentano però anche un notevole onere per le finanze pubbliche e i bilanci aziendali.

Di questa e altre questioni in materia di sicurezza sul lavoro si è discusso all’Italian Summit HSE, organizzato da Conflavoro PMI, che per l’occasione ha anche presentato il Vademecum Aziende Sicure, una guida divulgativa che mira a supportare le aziende nell’implementazione di strategie volte a migliorare il benessere e la sicurezza dei dipendenti sul lavoro.

Quanto costa un infortunio al datore di lavoro

I dati presentati da Conflavoro durante il Summit2 sono eloquenti: l’impatto economico di un infortunio grava pesantemente sia sul datore di lavoro che sulle finanze pubbliche.

In media, un lavoratore infortunato deve sospendere le proprie attività per circa 15 giorni, con un costo per il datore di lavoro che si aggira intorno ai 7.500 euro. Cifra che aumenta drasticamente quando si considerano i costi sostenuti dallo Stato, ben 64.000 euro per ogni incidente.

In primo luogo, il datore di lavoro è infatti responsabile del pagamento della retribuzione al dipendente infortunato per i primi giorni di assenza, che generalmente variano da tre a cinque giorni, a seconda dei contratti collettivi di lavoro.

Successivamente, l’INAIL subentra nel pagamento delle indennità giornaliere, coprendo una percentuale della retribuzione persa dal lavoratore. Tuttavia, l’azienda deve comunque continuare a sostenere i costi relativi ai contributi previdenziali e assistenziali durante tutto il periodo di assenza del dipendente.

Vi sono però poi anche i costi indiretti. È molto probabile che l’azienda sia costretta a sopperire l’assenza di un lavoratore assumendo personale temporaneo o redistribuendo le mansioni tra gli altri dipendenti, il che può comportare costi dal punto di vista degli straordinari e di calo della produttività.

Ulteriori conseguenze degli infortuni sul lavoro

Il datore di lavoro potrebbe anche subire un aumento dei premi assicurativi, a seconda della gravità e della frequenza degli incidenti. Senza contare che, in alcuni casi, l’azienda potrebbe essere soggetta a sanzioni amministrative o procedimenti penali se viene riscontrato che l’incidente è stato causato da negligenza o violazione delle norme di sicurezza sul lavoro.

Ma l’impatto di un infortunio sul lavoro si estende ben oltre i costi operativi aziendali: pensiamo al danno reputazionale, specialmente in quei casi dove l’incidente ha ampia copertura nazionale da parte dei media e al conseguente danno sulla fiducia dei clienti e dei partner commerciali.

Formare i propri dipendenti su salute e sicurezza sul lavoro comporta invece un onere notevolmente inferiore, circa 4.000 euro, nel caso di un neoassunto nel settore edilizio, uno di quelli con la più alta incidenza di infortuni sul lavoro.

Patente a punti nei cantieri dal 1 ottobre 2024

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Per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro nel settore edilizio, il governo ha introdotto con il decreto PNRR 19 del 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2024, la patente a punti per la sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili, che però entrerà in vigore solo a partire dal 1 ottobre di quest’anno.

Si tratta di un sistema di controllo e gestione della sicurezza sul lavoro, mirato a garantire che tutte le imprese e i lavoratori autonomi operino in conformità con le normative vigenti. La patente sarà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, previa iscrizione alla Camera di Commercio e il possesso dei seguenti requisiti:

  • Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc);
  • Documento di Valutazione dei Rischi;
  • Documento Unico di Regolarità Fiscale;
  • completamento del percorso formativo obbligatorio sia per il datore di lavoro che per i lavoratori.

Se tutti i requisiti sono soddisfatti, l’impresa o il lavoratore autonomo inizia con il massimo di 30 punti sulla patente. Per poter operare nei cantieri, è necessario mantenere almeno 15 punti. Se il punteggio scende sotto questo limite, l’attività verrà sospesa. Inoltre, se un’impresa o un lavoratore autonomo viene trovato sprovvisto di patente, può essere soggetto a sanzioni amministrative che variano da 6.000 a 12.000 euro.

In caso di incidenti sul cantiere, il punteggio verrà decurtato in base alla gravità. Le riduzioni di punti previste sono le seguenti:

  • 20 punti in meno per un incidente mortale;
  • 15 punti in meno per un incidente che comporta un’inabilità permanente al lavoro (assoluta o parziale);
  • 10 punti in meno per un’inabilità temporanea assoluta con astensione dal lavoro per più di quaranta giorni.

Nei casi più gravi, come quelli che comportano la morte o un’inabilità permanente, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro può sospendere cautelativamente la patente per un periodo massimo di dodici mesi. I criteri, le procedure e i termini di sospensione saranno definiti dall’Ispettorato stesso.

  1. Infortuni sul lavoro, nel nuovo numero di Dati Inail il primo bilancio del 2023, INAIL ↩︎
  2. ‘Aziende Sicure’, Conflavoro: “Un infortunio costa il doppio della prevenzione”, comunicato stampa ANMIL ↩︎
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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