- Chi ha una partita IVA forfettaria deve presentare entro il 2 dicembre 2024 la propria dichiarazione dei redditi, tenendo presente che va compilato anche il Quadro RS con i costi sostenuti durante l’anno.
- Il Quadro RS del Modello Redditi PF fa riferimento alle spese sostenute per la propria attività e per i propri collaboratori, incluse quelle per il trasporto, servizi telefonici, per il carburante e così via.
- Anche se vanno indicate, queste spese non influiscono sul versamento delle tasse in quanto i forfettari non possono scaricarle con la dichiarazione dei redditi.
Chi ha una partita IVA con regime fiscale forfettario deve procedere entro i termini stabiliti dalla legge alla dichiarazione dei redditi, come accade anche con il regime ordinario. Possono sorgere però diversi dubbi sulla corretta compilazione del Quadro RS relativo ai costi che il contribuente sostiene durante l’anno.
In questo Quadro della dichiarazione il lavoratore va a specificare quali sono state durante l’anno di imposta precedente le spese sostenute per l’attività, in termini di beni strumentali o di erogazioni a favore dei collaboratori. Le partite IVA forfettarie infatti devono rispettare precisi limiti su queste spese e hanno l’obbligo di informare il fisco.
Va ricordato inoltre che l’Agenzia delle Entrate aveva inviato diversi avvisi di regolarizzazione a tutti coloro che non avevano indicato questi dati in dichiarazione nel 2022, con riferimento all’anno di imposta 2021. Attualmente è ancora possibile rimediare in modo spontaneo entro il 2 dicembre 2024 senza applicazione di sanzioni o interessi.
Indice
Partite IVA forfettarie: il Quadro RS
Ad oggi sono molti i professionisti autonomi che scelgono di lavorare utilizzando una partita IVA associata al regime fiscale forfettario. Questa possibilità è vantaggiosa per risparmiare sulle tasse, dato che al posto dell’Irpef il professionista, o lavoratore autonomo, paga solamente una imposta sostitutiva al 15%, oppure al 5% per i primi 5 anni.
Anche chi aderisce a questo regime fiscale vantaggioso tuttavia deve provvedere alla dichiarazione dei propri redditi al fisco annualmente, tenendo presente che superando la soglia di 85.000 euro è poi necessario fare un passaggio al regime ordinario (che può avvenire l’anno successivo se si rientra ancora entro i 100.000 euro).
L’Agenzia delle Entrate già nel 2022 aveva annunciato di applicare controlli periodici anche su queste partite IVA, per verificare che tutto venga compilato con esattezza e che i redditi vengano dichiarati in modo trasparente. Questo include l’obbligo di compilazione del Quadro RS. In caso di omessa presentazione dei dati, possono essere erogate sanzioni in denaro.
In questa parte della dichiarazione vanno indicate le spese sostenute per i compensi a eventuali collaboratori e tutti i costi relativi a prodotti o servizi per la propria attività autonoma. Pensiamo ad esempio ai carburanti e ai costi di trasporto, ma anche all’energia elettrica utilizzata o all’acquisto di materie prime, canoni di locazione e così via.
Come compilare il Quadro RS
Come ha specificato il fisco, al centro dell’attenzione c’è la corretta compilazione del Quadro RS, per cui l’Agenzia delle Entrate aveva annunciato già nel 2022 l’arrivo di diverse lettere di compliance in caso di inserimento di dati scorretti o non completi. Si tratta di controlli sulla compilazione obbligatoria del Quadro RS per coloro che compilano il Quadro LM alla sezione II.
Il Quadro LM alla sezione II del Modello Redditi Persone Fisiche fa riferimento alla parte in cui vengono dichiarati i redditi percepiti con regime fiscale forfettario e da cui vanno poi riportati nel Quadro RS i costi sostenuti in merito all’attività svolta.
Il Quadro RS si riferisce anche a ciò che riguarda mezzi di trasporto o veicoli posseduti, spese per materie prime, canoni di locazione finanziaria o noleggio.
Ma questo Quadro è anche importante per la compilazione delle informazioni sul pagamento verso collaboratori esterni o fornitori, tenendo in considerazione che chi ha una partita IVA in regime forfettario non è un sostituto di imposta. Qui vanno segnalati il codice fiscale del professionista a cui si è versata una somma e qual è l’importo corrisposto.
Ricordiamo che il regime fiscale forfettario ha una serie di limiti, ad esempio non è possibile superare 20.000 euro di spesa per i pagamenti ai collaboratori.
Compilazione Quadro RS forfettari: scadenza del 2 dicembre 2024
Va ricordato che la dichiarazione dei costi sostenuti è un obbligo di tipo informativo, poiché queste somme non comportano effettivamente un’imposizione fiscale. Inoltre chi aderisce a questo regime fiscale non può scaricare alcun costo dalle tasse.
L’unica questione importante da non sottovalutare riguarda il limite di erogazione in denaro ai collaboratori, che chi ha una partita IVA a regime fiscale forfettario deve rispettare per non essere costretto a passare all’ordinario.
La scadenza da seguire per la compilazione di questo Quadro è quindi quella fissata con le dichiarazioni dei redditi di questi contribuenti, ovvero al 2 dicembre 2024.
Regime forfettario e ravvedimento operoso
Il fisco ha messo a disposizione una proroga per permettere a chi non aveva correttamente compilato il Quadro RS negli scorsi anni di rimediare. Entro il 2 dicembre 2024 è infatti possibile correggere gli errori indicati in eventuali lettere di compliance del fisco a proposito delle mancanze del 2022, in riferimento all’anno di imposta 2021.
Rimediando entro questa data non si incorre in sanzioni o interessi. Questa nuova proroga è stata disposta a seguito di diverse discussioni emerse tra imprese e categorie di professionisti di fronte ai controlli dell’Agenzia delle Entrate e alle lettere del fisco inviate lo scorso anno.
Si deve quindi procedere con una dichiarazione dei redditi integrativa entro la nuova data, mentre chi non rispetta questo ulteriore termine dovrà ricorrere al ravvedimento operoso per ottenere una riduzione delle sanzioni e degli interessi, in base alle norme di legge.
Chi aderisce al regime fiscale forfettario non è sostituto di imposta
Intorno ai dati da dichiarare nel Quadro RS e sulla questione delle erogazioni a favore di collaboratori e dipendenti, bisogna fare qualche precisione.
Un fattore da tenere in considerazione che riguarda il regime forfettario è la possibilità per chi lavora con questa modalità di avere dei collaboratori. Secondo la legge, in linea generale chi opera con questo regime di vantaggio non è un sostituto di imposta, quindi non versa tasse o contributi per i propri fornitori.
Se hai una partita IVA forfettaria, non paghi le tasse ai fornitori, tuttavia le cose cambiano se hai dei lavoratori dipendenti. In questo caso è possibile fungere da sostituto di imposta e versare le tasse per loro, ma questa opzione è molto limitata e bisogna rispettare la soglia annua di spesa.
Quadro RS forfettari – Domande frequenti
L’Agenzia delle Entrate può applicare controlli specifici sulle dichiarazioni delle partite IVA forfettarie, incluse le informazioni contenute nel Quadro RS.
Il Quadro RS della dichiarazione dei redditi contiene i dati relativi a beni strumentali, costi sostenuti per l’attività svolta e pagamenti ai collaboratori: anche chi ha il regime forfettario deve compilarlo.
No, chi ha una partita IVA con regime fiscale forfettario in generale non può essere un sostituto di imposta, per cui deve dichiarare le spese effettuate per i pagamenti ai collaboratori. Sono ammessi dipendenti, ma si deve rientrare nel limite annuo di spesa di 20.000 euro.
Valeria Oggero
Giornalista