- La produzione nel settore delle costruzioni in Italia continua a segnare un andamento positivo, secondo le ultime rilevazioni Istat: +18,8% in un anno.
- L’incremento stimato per gennaio 2024 rispetto a dicembre 2023 è del 3,7%.
- Nonostante l’inflazione, il settore delle costruzioni in Italia continua a crescere. Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura tuttavia potrebbe essere motivo di un rovesciamento della situazione.
La produzione nel settore delle costruzioni è coinvolta in una forte crescita, nonostante gli effetti dell’inflazione, che costituiscono uno svantaggio notevole per diversi settori produttivi e imprenditoriali in Italia e in Europa.
A rilevare dati particolarmente positivi è l’ultima indagine Istat1, riferita a gennaio 2024: si registra un aumento del +18,8% su base annua, con incremento prospettato, solamente per il mese di gennaio, del 3,7% rispetto a dicembre 2023. Gli ultimi tre anni sono stati decisivi per il settore, che ha superato la crisi iniziata nel 2008.
Cresce la produzione nelle costruzioni nel 2024
Nel 2024 si prospetta una crescita non indifferente del settore delle costruzioni e gli effetti di questo andamento si possono ipotizzare facilmente: un apporto consistente al PIL italiano, maggiori opportunità di lavoro e imprese sul territorio.
Come rileva l’Istat nella recente statistica flash “Produzione nelle costruzioni”, a seguito di un calo in concomitanza con l’arrivo della pandemia, registrato complessivamente dalla maggior parte dei settori, la ripresa ha proseguito in modo lineare fino ad oggi.
In generale gli ultimi tre anni sono stati particolarmente positivi per il settore delle costruzioni e per l’edilizia, anche grazie all’introduzione dei diversi bonus e agevolazioni sui costi dei lavori, in primis il superbonus 110%.
Settore costruzioni: prospettive 2024
Se nell’ultimo periodo sono stati registrati valori in crescita per le costruzioni, un certo alone di incertezza si prospetta dal momento in cui vengono meno diversi bonus per l’edilizia, con la riduzione del superbonus per il 2024 al 70%.
Recentemente inoltre il governo ha decretato lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura in modo definitivo, previsto per il 4 aprile di quest’anno: si tratta delle opzioni che sono state più vantaggiose per l’accesso ai bonus. La motivazione dietro a questa scelta starebbe soprattutto nell’elevato costo per lo Stato nel mantenere attive le agevolazioni.
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE)2 ha formulato una previsione per i prossimi mesi: i segni dell’inflazione e la lenta ripresa economica generale potrebbero comportare un dietrofront nella crescita di questo settore, con una discesa del -7,4% rispetto allo scorso anno.
Anche se è ancora presto per definire cosa accadrà da qui alla fine dell’anno, una delle cause per cui si prospetta il calo è proprio la mancanza delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura intorno al superbonus, che hanno trainato questo mercato dalla loro introduzione.
- “Produzione nelle costruzioni”, gennaio 2024, ISTAT, istat.it ↩︎
- Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, gennaio 2024, ANCE, ance.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista