Nel mondo della contabilità e della gestione aziendale, il principio di competenza economica gioca un ruolo cruciale nel determinare come vengono registrate e interpretate le operazioni finanziarie di un’azienda.
Questo principio stabilisce che i ricavi e i costi devono essere attribuiti al periodo in cui effettivamente si verificano, indipendentemente dal momento in cui si verifica il flusso di cassa.
In altre parole, secondo questo principio, i ricavi sono riconosciuti quando sono effettivamente guadagnati e i costi quando sono sostenuti, a prescindere dal momento in cui il denaro cambia effettivamente mano.
Questa modalità di registrazione offre una rappresentazione più accurata e sistematica della situazione economica di un’azienda, permettendo una valutazione più chiara della sua performance economica in un dato periodo.
Il principio di competenza è fondamentale per la redazione di un bilancio d’esercizio significativo e conforme agli standard contabili, permettendo alle aziende e agli stakeholder di prendere decisioni informate basate su dati finanziari realistici e ben contestualizzati.
In questa guida esploreremo più dettagliatamente l’impatto del principio di competenza economica impatto sulla fiscalità, le differenze con il principio di cassa sia da un punto di vista contabile che fiscale, e il suo utilizzo negli enti pubblici.
Indice
Principio di competenza e fiscalità
Il principio di competenza economica ha un impatto significativo sulla fiscalità delle aziende. Dato che richiede la registrazione di ricavi e costi nel periodo in cui effettivamente si verificano, influisce direttamente sulla determinazione del reddito imponibile e, di conseguenza, sul calcolo delle imposte dovute.
In un sistema di contabilità basato sulla competenza, i ricavi sono riconosciuti non quando il pagamento è ricevuto, ma quando il diritto a ricevere il pagamento si realizza. Ad esempio, al momento della consegna di un bene o del completamento di un servizio.
Analogamente, i costi sono deducibili non al momento del pagamento, ma quando l’obbligo di sostenere il costo si concretizza.
Questa modalità di registrazione può portare a una discrepanza temporale tra la generazione di reddito e il flusso di cassa effettivo, influenzando le strategie fiscali e di pianificazione del flusso di cassa dell’azienda.
Esempio applicato di principio di competenza
Facciamo un esempio. Un’azienda potrebbe fatturare un servizio nel dicembre 2023, ma ricevere il pagamento solo nel febbraio 2024.
Secondo il principio di competenza, il ricavo deve essere riconosciuto nell’esercizio 2023, e l’azienda sarà tassata su quel ricavo nell’anno fiscale 2023, anche se il denaro non è stato effettivamente incassato.
Questa dinamica può avere implicazioni importanti per la gestione finanziaria, richiedendo una pianificazione accurata per garantire la disponibilità di liquidità per il pagamento delle imposte.
Principio di competenza e di cassa: le differenze
A differenza del principio di competenza, il principio di cassa si basa sulla registrazione dei ricavi e dei costi al momento del loro effettivo incasso o pagamento.
In questo regime contabile, il reddito viene riconosciuto solo quando il denaro entra effettivamente in cassa, e i costi vengono dedotti solo quando sono effettivamente pagati.
Questo approccio offre una visione diretta del flusso di cassa dell’azienda, ma può non riflettere accuratamente la realtà economica in un dato periodo.
La principale differenza tra i due principi sta nel momento in cui ricavi e costi vengono riconosciuti. Mentre il principio di competenza registra le transazioni quando si verificano economicamente, il principio di cassa le registra quando avviene il movimento di cassa. Questa distinzione è cruciale per la pianificazione fiscale e finanziaria delle aziende.
Dal punto di vista fiscale, la scelta tra i due principi può influenzare il timing della tassazione. Per esempio, sotto il regime di cassa, le imposte su un ricavo sono dovute solo quando il ricavo viene incassato, potenzialmente posticipando l’obbligo fiscale rispetto al regime di competenza.
Principio di competenza e cassa negli enti pubblici
Il bilancio di previsione degli enti pubblici, come i comuni, illustra chiaramente la differenza tra i principi di competenza e di cassa. Questo bilancio si basa sulle previsioni delle entrate e delle spese per l’anno in corso. Viene fatta una distinzione fondamentale tra due aspetti:
- Competenza: entrate da accertare (entrate che l’ente ha il diritto di percepire) e le spese da impegnare (spese che l’ente si è impegnato a pagare);
- Cassa: entrate effettive (ciò che è stato effettivamente riscosso) e alle spese effettive (ciò che è stato effettivamente pagato) previste nell’anno.
La distinzione tra competenza e cassa nei bilanci degli enti pubblici è essenziale per comprendere il flusso di cassa effettivo e le obbligazioni assunte, ma non ancora soddisfatte.
In un anno, un ente può riscuotere entrate già accertate in anni precedenti e pagare spese impegnate in anni precedenti, gestendo così sia i residui attivi (crediti) sia i residui passivi (debiti).
Esempi di differenza tra i principi di competenza e cassa
La scelta tra i principi di competenza e di cassa può avere implicazioni significative sulle imposte aziendali. Consideriamo due scenari per capirlo meglio.
Principio di competenza in un’azienda
Se un’azienda vende prodotti per €100.000 nel dicembre 2023 ma riceve il pagamento nel gennaio 2024, secondo il principio di competenza, il ricavo viene riconosciuto nel 2023.
Pertanto, l’azienda è tenuta a pagare le imposte su questo ricavo nell’anno fiscale 2023, anche se il denaro viene effettivamente ricevuto solo nel 2024.
Questo può creare una sfida per la gestione della liquidità, poiché l’azienda deve assicurarsi di avere fondi sufficienti per pagare le imposte nonostante il ritardo nell’incasso.
Principio di cassa in un’azienda
Operando sotto il principio di cassa, lo stesso ricavo di €100.000 viene riconosciuto solo quando viene effettivamente ricevuto, nel gennaio 2024.
Ciò posticipa l’obbligo fiscale al 2024, permettendo all’azienda una maggiore flessibilità nella gestione della liquidità e nel pianificare le sue obbligazioni fiscali.
Questo può essere vantaggioso per le aziende che affrontano incassi irregolari o ritardi nei pagamenti da parte dei clienti.
In pratica, se il principio di competenza assicura una rappresentazione più accurata della situazione economica reale, il principio di cassa offre maggior flessibilità nella gestione del flusso di cassa.
FAQ – Domande Frequenti
Il principio di competenza in contabilità è un criterio secondo cui i ricavi e i costi vengono registrati nel periodo in cui effettivamente si verificano, indipendentemente dal momento di incasso o pagamento.
Nel principio di cassa, i ricavi e i costi vengono riconosciuti solo quando vengono effettivamente incassati o pagati, a differenza del principio di competenza che li registra quando si verificano economicamente.
Le società di capitali, le società di persone con ricavi superiori a determinate soglie e le imprese individuali che esercitano attività commerciali sono obbligate a seguire il regime contabile ordinario.
La contabilità semplificata può essere adottata da società di persone, società di fatto, enti non commerciali in via non prevalente e professionisti/lavoratori autonomi, con redditi sotto specifiche soglie.
I principi di competenza e cassa influenzano il timing della tassazione. Nel regime di competenza, le imposte sono dovute nel periodo di riconoscimento economico dei ricavi e costi, mentre nel regime di cassa sono dovute al momento dell’incasso o pagamento effettivo.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista