- La disponibilità del POS da parte di negozianti e commercianti è consigliata, e recentemente è stato istituito l’obbligo per chi ha un’attività di accettare pagamenti con bancomat.
- L’unico caso di esonero dal POS obbligatorio era stato deciso per le tabaccherie, su sigarette e marche da bollo.
- Con le ultime disposizioni dell’Agenzia delle Dogane, scatta l’obbligo del POS anche per i tabaccai che vendono sigarette e marche da bollo.
Da tempo i commercianti e i negozianti si preoccupano di munirsi di POS per accettare i pagamenti tramite bancomat e mezzi similari, soprattutto a causa dell’introduzione del recente obbligo imposto in Italia.
Tale obbligo prevede che l’esercente non possa rifiutare di accettare un pagamento con bancomat, chiedendo solamente l’uso dei contanti. Tuttavia è stata stabilita un’esenzione particolare per i tabaccai, non su tutti i tipi di merci, ma su sigarette e marche da bollo.
Di fatto quindi fino ad ora i tabaccai potevano rifiutarsi di accettare come metodo di pagamento il bancomat o qualsiasi altra carta, e chiedere il pagamento in contanti per questi prodotti. Tuttavia arriva un secco dietrofront, a causa delle ultime dichiarazioni dell’Agenzia delle Dogane.
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Il POS diventa obbligatorio sempre, anche in tabaccheria
L’unico caso di esonero dall’obbligo del POS era stato stabilito per la vendita di sigarette e valori bollati in tabaccheria, tuttavia la recente determinazione del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Dogane ha bocciato anche questa possibilità di esenzione dall’obbligo.
Di fatto le tabaccherie sono, con effetto immediato, obbligate ad accettare pagamenti con bancomat anche sulla vendita di sigarette e prodotti similari, e valori bollati come le marche da bollo. Questo dietrofront improvviso coinvolge moltissime attività, circa 50.000 tabaccherie in Italia.
L’obbligo viene stabilito con attuazione immediata, anche per coloro che vendono prodotti di monopolio e per i titolari di patentino. L’obbligo dell’utilizzo del POS ha incentivato l’uso da parte sia dei consumatori che dei negozianti di strumenti di pagamento e di accettazione dei pagamenti digitali.
Queste modalità di pagamento sono messe al primo posto rispetto ai pagamenti in contanti, principalmente per un motivo legato alla lotta all’evasione fiscale, ancora alta in Italia. Di fatto con questi sistemi si va a diminuire la possibilità che i negozianti non emettano scontrini fiscali, e le transazioni diventano più trasparenti.
Di contro, l’obbligo del POS ha messo molti commercianti di fronte alla necessità di aggiornare i propri sistemi per consentire i pagamenti, e in molti casi questo passaggio non è ancora avvenuto, oppure è risultato molto dispendioso.
POS obbligatorio anche per tabaccai: quali sono i motivi
Vediamo ora nello specifico perché anche i tabaccai dovranno adeguarsi alle nuove norme, anche su prodotti come sigarette e marche da bollo. La decisione è stata presa recentemente da Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogane, che spiega brevemente il principale motivo:
“Il crescente effettivo impiego e l’evoluzione dell’offerta degli strumenti di pagamento elettronico, oggetto di innovative politiche commerciali ed iniziative di settore in continua evoluzione, trattandosi di mercato particolarmente dinamico, anche dal punto di vista delle tecnologie impiegate e degli attori”.
Di fatto ad oggi ci sarebbero quindi molte offerte vantaggiose che riguardano proprio i costi da sostenere per accettare i pagamenti con carte (ovvero le commissioni agli istituti bancari). L’esenzione in un primo momento era stata prevista soprattutto perché la vendita dei tabaccai coinvolge spesso transazioni con cifre molto basse, su cui gli esercenti pagano molte commissioni.
Attualmente però il panorama dell’offerta di servizi di pagamento starebbe cambiando, e sono molte le offerte vantaggiose disponibili sul mercato anche per questi commercianti. Esistono ad oggi infatti offerte di servizi di pagamento che prevedono una quota indipendente dal numero di pagamenti avvenuti, o con particolari forme di rimborso.
Di fatto la presenza di queste offerte sarebbe una condizione che va ad equiparare i tabaccai ad altre categorie di commercianti e professionisti, per cui non sarebbe più necessario l’esonero all’obbligo del POS.
Chi è obbligato ad avere il POS
Attualmente, con l’ultima decisione dell’Agenzia delle Dogane, moltissimi soggetti sono di fatto obbligati ad accettare metodi di pagamento digitali e tracciabili, come l’utilizzo di carte e bancomat. L’uso del POS è diventato obbligatorio per diverse categorie di soggetti:
- professionisti con Partita Iva, come: commercialisti, avvocati, medici, dentisti, architetti;
- esercenti, come: titolari di bar e ristoranti, negozianti, tabaccai;
- artigiani: fabbri, falegnami, calzolai;
- attività ricettive: hotel, alberghi, B&B.
In generale tutti coloro che propongono un bene o un servizio a contatto con il pubblico, sono maggiormente esposti all’obbligo, e sono tenuti ad accettare pagamenti con bancomat o carte similari. Alle categorie per cui era già stato applicato l’obbligo, si aggiunge, sempre, anche quella dei tabaccai, per tutti i prodotti, esclusa fino a questo momento.
Sanzioni per violazione dell’obbligo del POS
Ma quali sono le sanzioni nel caso in cui i tabaccai, o altri soggetti obbligati, non rispettino l’obbligo del POS? In questi casi la multa si applica sulla singola transazione il cui pagamento tramite carta sia stato rifiutato.
Si parla di 30 euro di multa da sommare al 4% del valore del pagamento. I consumatori stessi possono segnalare, ad esempio alla Guardia di Finanza, casi in cui l’obbligo non viene rispettato, e viene di fatto rifiutato il pagamento con carta.
Le sanzioni continuano quindi ad essere severe verso chi viola questa norma, e con effetto immediato anche i tabaccai devono adeguarsi alla nuova decisione.
Valeria Oggero
Giornalista