- L’utilizzo del Pos è diventato obbligatorio dal 1° luglio 2022.
- È prevista una sanzione minima di 30€ per tutti gli esercenti e i liberi professionisti che rifiutano di far pagare i clienti con la carta di credito;
- Oggi è presente come incentivo il Bonus Pos 2023, con una detrazione fiscale del 30%.
Dal 30 giugno 2022, il Decreto-legge n. 36 (PNRR-2) ha previsto l’obbligo del Pos per commercianti e professionisti. Una normativa che rientra nelle politiche del Governo di rafforzare la lotta all’evasione fiscale, oltre a dare un impulso al programma di digital transformation del Paese.
La Legge di Bilancio 2023 ha confermato questa iniziativa, apportando alcune novità e modifiche, come quella di inserire un tetto minimo all’utilizzo dei lettori Pos, pari a 60€. Una proposta che è stata bocciata dalla Commissione Europea.
Oggi, rimangono invariate le regole previste dalla Legge 36, con le relative sanzioni. Se stai aprendo una partita IVA per un negozio o per un’attività commerciale, dovrai dotarti di un Pos, lo stesso vale se svolgi un’attività di libero professionista. In questa guida avrai accesso a tutto quello che devi sapere su chi è obbligato a dotarsi del Pos, le relative sanzioni per il mancato utilizzo e gli incentivi statali presenti.
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Indice
Obbligo Pos: normativa
L’obbligo di dotarsi di un lettore Pos è stato introdotto per la prima volta dal Governo Monti con il Decreto Crescita del 2012, con una soglia minima di 30€, entro la quale l’esercente poteva non accettare il pagamento con carte di credito, di debito o prepagate.
Negli anni gli interventi normativi sono stati diversi. Ecco quelli principali:
- 2016: la Legge di Stabilità ha introdotto sanzioni per chi non avesse un terminale Pos nel proprio negozio;
- 2021: con il Decreto-legge 151/2021 sono state definite e chiarite le sanzioni previste per chi non accetta i pagamenti elettronici;
- 2022: il Decreto-legge 36/2022 (PNRR-2) introduce l’obbligatorietà del Pos per i pagamenti elettronici, eliminando la soglia minima, e inserendo una serie di incentivi economici e fiscali per chi adotta il Pos;
- 2023: con la nuova Legge di Bilancio 2023 è stato proposto un tetto minimo di pagamento pari a 60€, oltre alla conferma del bonus Pos 2023.
L’ultima proposta da parte del Governo Meloni, di mettere un tetto all’obbligatorietà dell’utilizzo di un lettore Pos, è stata rifiutata dalla Commissione Europea, mentre non vi sono state limitazioni all’estensione dell’utilizzo del contante ai 5.000€.
Per tanto rimangono invariate le direttive previste dal 30 giugno 2022 con riferimento alla Legge 36.
Per chi è obbligatorio il Pos?
L’obbligo di dotarsi di un lettore Pos è previsto per le seguenti partita IVA:
- commercianti: negozi piccoli o grandi di qualunque categoria e fornitori di merci all’ingrosso;
- artigiani: fabbri, falegnami, ecc.;
- liberi professionisti (commercialisti, avvocati, geometri, medici, dentisti, consulenti del lavoro, idraulici, elettricisti ecc.)
- attività di ristorazione: bar, ristoranti, pub, pizzerie, attività d’asporto e delivery;
- attività ricettive: hotel, B&B, casa vacanze, agriturismi;
- tabaccai: tranne che per specifiche transazioni;
- tassisti;
- venditori ambulanti.
Tuttavia, sono previste delle eccezioni.
Chi non è obbligato a utilizzare il Pos
Non rientrano nell’obbligo di utilizzare il Pos i tabaccai, ma solo per determinati pagamenti. Infatti, come precisato da una circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 24 ottobre 2022, si prevede l’esenzione di questi esercenti per la vendita dei seguenti prodotti:
- sigarette;
- valori bollati e postali.
Inoltre, un’eccezione è prevista anche per i professionisti. Infatti, l’obbligatorietà dei pagamenti Pos è prevista solo per quelle transazioni che si rivolgono a un cliente privato. Non si dovranno considerare le operazioni che si verificano tra due attività passive di IVA.
Da quando scatta l’obbligo?
Chiariamo subito l’aspetto temporale. L’obbligo di dotarti di un lettore Pos è scattato dal 1° luglio 2022.
Quindi se apri una nuova partita IVA che rientra nelle categorie che abbiamo indicato prima, dovrai anche sottoscrivere un contratto con una banca o un istituto di moneta elettronica per il rilascio del Pos. In caso di mancata presenza di questo dispositivo nel tuo locale sei soggetto a sanzioni.
Come funziona il Pos per professionisti o commercianti
Vediamo dal punto di vista pratico cosa determina l’obbligo del Pos. In primo luogo, presso il negozio o nel tuo studio professionale dovrà essere presente un terminale funzionante e collegato a un contratto apposito.
Dall’entrata in vigore della legge le offerte di lettori Pos da parte di banche, istituti di moneta elettronica o società specifiche sono aumentate, con la possibilità di dotarsi di questi strumenti con costi convenienti.
Inoltre, grazie alle nuove tecnologie sono presenti lettori adatti a tutte le tipologie di attività, anche per i professionisti, i tassisti e gli ambulanti che si trovano spesso senza accesso a una linea Wi-Fi, come i Pos portatili.
L’obbligo scatta solo nel momento in cui viene richiesto dal cliente l’utilizzo del terminale. Infatti, l’utente avrà sempre una doppia opzione:
- pagamento in contanti;
- richiesta di utilizzo del Pos.
In questo secondo caso, come professionista o esercente, non potrai rifiutare che la transazione venga eseguita con una carta di pagamento, anche se è di un importo minimo. Nel caso in cui ciò avvenga sei soggetto a sanzioni.
Pos obbligatorio: sanzioni previste
Le sanzioni scattano solo dopo che vi è stata una denuncia da parte di un cliente, con un accertamento da parte degli organi competenti. Nel momento in cui si riscontra il rifiuto del negoziante a permette la transazione con il Pos si applicherà una doppia penalità:
- 30 euro di multa fissa;
- 4% del valore della transazione negata.
Un esempio può essere utile. Consideriamo una transizione di 100€ che viene rifiutata dal negoziante. In questo caso l’esercente sarà multato per il totale di 34€. Questo valore si determina dalla somma della sanzione fissa, 30€, a cui si aggiunge il 4% dei 100€, ovvero 4€.
Tuttavia, sono previsti dei casi in cui le sanzioni non si applicano. Ciò vale nell’eventualità in cui vi è un malfunzionamento del lettore Pos. Questo può essere determinato da:
- problemi riguardanti la linea;
- problema tecnico.
L’eccezione si determina solo nel momento in cui le problematiche al Pos sono dimostrabili e non dipendenti da un comportamento dell’esercente o del professionista.
Stretta sulle operazioni pre-conto
Le sanzioni si applicano anche nel caso delle operazioni pre-conto. Stiamo parlando di quella prassi che prevede il saldo della prestazione o dei beni, rilasciando una ricevuta senza valore fiscale. L’esempio è quando il cliente decide di pagare in contanti, un’operazione che non viene comunicata all’Agenzia delle Entrate.
A questo fine, ricordiamo che dal 1° luglio 2019, al fine di rafforzare controlli sulle transazioni in contanti e quelle elettroniche è stato esteso l’obbligo a tutte le partite IVA, con un fatturato inferiore ai 400.000, anche di effettuare l’invio dei corrispettivi telematici degli scontrini fiscali.
Pos obbligatorio: le agevolazioni previste
Per incentivare i commercianti a dotarsi di un lettore Pos, il Decreto-legge 36 del 2022 aveva previsto anche una serie di agevolazioni, come l’applicazione del credito d’imposta:
- credito d’imposta sulle commissioni che gravano sui pagamenti effettuati attraverso Pos;
- credito d’imposta sull’acquisto, noleggio e utilizzo dei Pos collegati ai registratori di cassa;
- credito d’imposta per acquisto di sistemi evoluti di pagamento e incasso che permettono di integrare l’attività di pagamento con la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati e dei corrispettivi.
Ai commercianti, alle imprese e ai professionisti era riconosciuto un credito d’imposta del 30% per le commissioni.
Inoltre, era stato inserito anche un bonus Pos di 160€ per chi decidesse di acquistare un dispositivo da collegare direttamente al registratore di cassa, e di 320€ se decidevi di dotarti di un sistema evoluto di incasso. Anche in questo caso si applicava un credito d’imposta variabile dal 100% dell’importo al 10% in base al fatturato dell’attività.
Tuttavia, oggi le agevolazioni sui Pos hanno subito delle modifiche.
Bonus Pos 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha confermato il bonus pos 2023, un’agevolazione consistente in un credito di imposta pari al 30% delle commissioni bancarie pagate al momento della transazione. La richiesta potrà essere effettuata da tutte le partite IVA che rientrano in un fatturato annuo pari a 400.000€. Per ottenere il credito d’imposta, dovrai fare richiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate in modo autonomo, o tramite un commercialista abilitato.
Ogni mese le società che gestiscono i Pos ti invieranno un documento contabile in cui sono riepilogate le transazioni effettuate nel mese. Dovrai trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate entro i primi 20 giorni del mese successivo, per richiedere il bonus 2023. L’importo pari al credito di imposta del 30% dovrà essere utilizzato in compensazione con il Modello F24, inserendo il codice tributo 6916.
L’importo del bonus non va ad aggiungersi alla formazione del reddito. Ciò significa che non andrà ad incrementare l’imponibile ai fini IRAP. Precisiamo che l’agevolazione deve essere richiesta dall’esercente o dal professionista, e non si applica in maniera automatica.
Infine, sono diversi i progetti in cantiere del Governo Meloni per incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali. Infatti, dopo il fallimento di inserire un tetto minimo ai pagamenti, sembra volersi proporre nei prossimi mesi un nuovo contributo del 100% per l’acquisto dei nuovi lettori Pos, oltre a un contributo straordinario da integrare al credito d’imposta del 30%.
Pos obbligatorio: domande frequenti
Il Pos è obbligatorio per commercianti, professionisti, tassisti, artigiani, venditori ambulanti e attività ricettive che offrono un servizio a un cliente privato.
L’obbligo del pos è entrato in vigore dal 1° luglio 2022. Scopri nella nostra guida come funziona e cosa succede in caso di rifiuto da parte dell’esercente con le relative sanzioni.
Sì, è possibile accedere al bonus Pos 2023, con un credito di imposta pari al 30% delle commissioni effettuate nel corso del mese.
Molti commercianti hanno il Pos che non rilascia ricevuta, propongono di inviare la ricevuta via WhatsApp. Per il cliente non c’è l’obbligo di avere un cellulare, un PC è una stampante.
A chi rivolgersi per ottenere ragione nei confronti di questi commercianti inadempienti nei confronti dell’obbligo di rilascio della ricevuta?
Buongiorno,
può segnalare eventuali irregolarità del commerciante nei suoi confronti, a seconda del tipo di irregolarità, al Comune ufficio commercio o alla agenzia delle entrate o Gdf.
Grazie per averci scritto