Pos è l’acronimo di “Point of Sale” (Punto di Vendita) ed è uno strumento utile per ricevere i pagamenti elettronici con carte di credito o debito e bancomat.
Nato negli Stati Uniti nel 1973, ad oggi il Pos bancario è obbligatorio per tutti gli esercenti che svolgono attività di vendita di beni e servizi a contatto con il pubblico.
Esistono diverse tipologie di Pos alle quali corrispondono diversi costi: i più diffusi sono quelli fissi, ma esistono anche Pos mobili o digitali. Il costo medio in Italia è di 84 euro.
Il Pos bancario è diventato uno strumento di uso quotidiano per moltissimi esercenti che svolgono attività di vendita a contatto con il pubblico: reso obbligatorio per legge, il suo utilizzo è stato agevolato anche dall’imposizione di un nuovo limite all’utilizzo dei contanti e alla rapida diffusione della moneta elettronica.
Non solo: la comodità e rapidità del pagamento digitale sono solo alcuni dei punti di forza di questo strumento che permette di mettere in comunicazione banche diverse (quella del cliente e dell’esercente) e di accreditare direttamente gli introiti sul conto corrente bancario del commerciante.
Vediamo cos’è e come funziona il Pos bancario, quali sono le diverse tipologie e i costi connessi all’utilizzo dello strumento: una guida completa.
Il Pos bancario è uno strumento utile per ricevere i pagamenti digitali con carte di credito o debito oppure con bancomat: grazie al suo terminale e alla capacità di lettura dei microchip delle carte di credito, (incluso il chip NFC per i pagamenti contactless), consente di effettuare transazioni digitali ai clienti senza dover utilizzare il denaro contante.
La sua prima introduzione avvenne negli Stati Uniti nel 1973, ma è solo a partire dagli anni Ottanta che il Pos inizia a diffondersi rapidamente per la sua comodità e velocità nell’effettuare le transazioni.
Ad oggi è uno strumento molto diffuso e sempre più utilizzato dagli esercenti per effettuare transazioni digitali, che mettono in comunicazione banche diverse e permettono l’accredito diretto delle somme sul conto corrente collegato al Pos.
Differenza tra Bancomat e carta di credito
Una differenza importante riguarda l’utilizzo di Bancomat e carte di credito per le transazioni con il Pos bancario.
Infatti, mentre il Bancomat può essere usato solo quando si hanno fondi sufficienti sul conto corrente (con addebito immediato), con la carta di credito si possono fare acquisti anche se non si hanno abbastanza soldi sul conto in banca, fermo restando che dovranno essere restituiti il mese successivo.
Come funziona il Pos e come avvengono i Pagamenti POS
Come avviene il pagamento con carta di credito o bancomat tramite Pos? L’esercente che si è dotato del dispositivo per l’accettazione dei pagamento elettronici, deve semplicemente digitare l’importo della transazione e attendere che il cliente appoggi o inserisca la propria tessera sul lettore.
In certi casi può essere richiesto l’inserimento del PIN, mentre in altri la transazione è approvata in pochi secondi. Terminata la transazione, il Pos emette una ricevuta cartacea per l’esercente con la possibilità di stampare una copia per il cliente, oppure di inviarla per email o sms.
La transazione può avvenire quindi in diversi modi:
Chip & PIN, inserendo la carta nell’apposito spazio del Pos e digitando il PIN segreto;
con strisciata, passando la carta nell’apposita fessura sulla parte superiore del Pos, con possibile richiesta di PIN o firma sullo scontrino;
modalità contactless, ovvero appoggiando semplicemente la carta sul Pos senza necessità di inserire il PIN (per gli importi fino a 50 euro).
Il metodo di pagamento contactless è ad oggi uno dei più utilizzati, al punto che il limite di spesa consentito senza inserire il PIN segreto è stato innalzato da 25 a 50 euro.
Esistono diverse tipologie di Pos bancario che gli esercenti possono utilizzare e scegliere in base alle proprie esigenze e disponibilità: abbiamo riassunto i principali nella tabella sottostante.
Tipologia
Descrizione
Pos fisso
Il più diffuso in assoluto, ma non il più performante: questo strumento è connesso tramite linea telefonica a un cavo di rete LAN che si collega direttamente con i database delle banche e delle carte di credito per effettuare le transazioni.
Pos mobile
Come evoluzione del precedente, questo strumento ha una connessione predisposta tramite Bluetooth e prevede l’utilizzo combinato di smartphone o tablet.
Pos digitale
Il più recente, permette di ricevere pagamenti a distanza senza alcun bisogno di dotarsi di un dispositivo fisico. Il terminale, infatti, è sostituito da un link o un QR code che, se scansionato, permette al cliente di effettuare il pagamento.
Pos virtuale
Generalmente utilizzato sui siti di e-commerce, è uno strumento che permette di gestire pagamenti a distanza inserendo solo i dati della carta del cliente al posto della carta fisica, dopo l’effettuazione di un ordine online o tramite telefono.
Pos GSM/GPRS
Questo strumento è dotato di un SIM che permette di effettuare transazioni anche in assenza di una linea fissa. Viene utilizzato soprattutto da commercianti o artigiani che lavorano all’aperto.
Modelli di POS disponbili in Italia
Di seguito, vedremo alcuni dei modelli di POS più diffusi in Italia oggi, con le caratteristiche di ognuno, i costi e le commissioni per ogni singola transazione:
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Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor