- L’Unione Europea ha stanziato 700 milioni di euro per le PMI italiane.
- L’Italia avrà la possibilità di erogare fino a 500.000 euro per ogni impresa.
- I contributi dovranno essere concessi entro il 31 dicembre 2022.
700 milioni di euro per sostenere le PMI italiane: sostanzialmente sono questi gli aiuti che l’Europa ha varato per il tessuto imprenditoriale italiano. L’intento è quello di fornire un’assistenza economica per salvaguardare le aziende dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
La Commissione Europea ha approvato questi sussidi rivolti alle PMI italiane nell’ambito del quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi. Questa misura è aperta alle PMI italiane, ossia le piccole e medie imprese, e alle società a media capitalizzazione.
Per poter accedere ai contributi, le aziende dovranno avere meno di 1.500 dipendenti e possono essere attive in tutti i settori colpiti dall’attuale crisi geopolitica. Ricordiamo, infatti, che a pagare le conseguenze delle sanzioni alla Russia e delle contro-sanzioni sono spesso anche le aziende italiane.
Saranno escluse dalla possibilità di beneficiare dei contributi quanti stiano operando nella produzione primaria di prodotti agricoli, nella pesca e nell’agricoltura. Non potranno accedervi nemmeno quelli che operano nel settore bancario e finanziario e nell’intermediazione commerciale e di trading.
Indice
PMI italiane: arrivano 700 milioni di euro
A delineare nel dettaglio questa nuova misura rivolta alle PMI italiane ci ha pensato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue responsabile della politica di concorrenza, la quale ha spiegato che i 700 milioni di euro, messi a disposizione all’Italia, serviranno a salvaguardare le imprese che sono state colpite dalla crisi geopolitica.
Lo scopo è quello di garantire loro la sufficiente liquidità per proseguire l’attività in questo periodo contraddistinto dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni alla Russia.
Vestager ha poi spiegato che la Commissione Europea sta proseguendo la collaborazione con gli Stati membri per garantire che le misure nazionali a sostegno delle aziende vengano attuate in maniera tempestiva. Ma soprattutto che, nei vari paesi, siano coordinate ed efficaci. L’intento è anche quello di provvedere a garantire la parità di condizioni nel mercato unico.
Quali sono gli importi previsti
In quale modo le PMI italiane potranno ricevere questi sostegni economici? I beneficiari, che saranno ammessi ad accedere ai contributi, riceveranno un aiuto di importo limitato sotto forma di sovvenzione diretta.
Potranno beneficiare di questo particolare sussidio le imprese che, nel corso del triennio 2019-2021, hanno registrato un fatturato estero medio pari al 10% del fatturato medio totale dello stesso periodo.
Per poter accedere ai contributi, le PMI italiane devono necessariamente rifornirsi, almeno per determinate parti che compongono le loro forniture totali, dalla Russia, dalla Bilorussia o dall’Ucraina.
Ma non solo, per l’esercizio finanziario 2022 devono prevedere un aumento del costo unitario medio delle forniture. O, in alternativa, preventivare una riduzione dei quantitativi di forniture: questo calo deve essere quantificato in un -20% rispetto a quello del triennio 2019-2021.
PMI italiane: un quadro temporaneo di crisi
La Commissione Europea ha approvato questo regime di aiuti riservato alle PMI italiane nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per aiuti di Stato. Questo particolare regime, adottato lo scorso 23 marzo 2022 e modificato il 20 luglio 2022, ha riconosciuto che l’economia, all’interno dell’Unione Europea, è entrata in una fase di grave turbolenza.
L’Italia, in questo contesto, è in linea con le condizioni che sono state stabilite all’interno del quadro temporaneo di crisi. Per quanto riguarda gli aiuti alle PMI italiane, questi non superano i 500.000 euro per impresa e dovranno essere concessi entro il 31 dicembre 2022.
Adottato il 23 marzo 2022, il quadro temporaneo di crisi permette agli Stati che fanno parte dell’Unione europea di avvalersi di una certa flessibilità, rispetto alle norme europee, nel concedere dei contributi per sostenere l’economia messa a dura prova dalla guerra scoppiata in Ucraina.
L’Unione Europea ha provveduto a modificare Il quadro temporaneo il 20 luglio 2022 in vista dell’inverno. In linea con il piano REpower è previsto che gli stati possano erogare i seguenti aiuti:
- contributi di importo limitato, per le imprese colpite dalla crisi o dalle sanzioni o contro-sanzioni. Possono essere concessi fino a 62.000 euro per il settore dell’agricoltura, 75.000 euro per il settore della pesca e fino a 500.000 euro per tutti gli altri settori;
- sostenere la liquidità delle aziende tramite delle garanzie statali e prestiti agevolati;
- aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia.
Complessivamente, gli aiuti previsti per singolo beneficiario non possono superare il 30% dei costi ammissibili. Per quanto riguarda il risparmio energetico, non dovrebbero riguardare più del 70% del suo consumo di gas o di energia elettrica registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, non potendo superare la quota di 2 milioni di euro in qualsiasi momento.
700 milioni per le PMI – Domande frequenti
Potranno accedervi le piccole e medie imprese e le società a media capitalizzazione, purché abbiano meno di 1.500 dipendenti. Ecco di cosa si tratta.
I contributi non potranno superare i 500.000 euro, eccetto che per le imprese che operano nel settore dell’agricoltura, a cui spettano al massimo 62.000 euro e a quelle della pesca, massimo 75.000 euro.
In linea teorica, dovrebbero essere concessi entro il 31 dicembre 2022.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista