- Le notizie sulle previsioni per il PIL Italia per il 2023 sono positive, con la prospettiva di un +0,8%.
- La crescita del prodotto interno lordo italiano riflette quello dell’Eurozona che si prevede, per il 2023, raggiungere quota 4,4% rispetto al 3,5% del 2022.
- Il tasso d’inflazione in Italia per il 2023 dovrebbe scendere a 6,1%, mentre per l’Eurozona si ipotizza una riduzione al 5,6%.
Dopo l’aumento dei tassi d’interesse della BCE, saliti al 3%, e le recenti tensioni in ambito internazionale tra Usa e Cina, le ultime news sul PIL Italiano e su quello dell’Eurozona segnalano una crescita, che ha dato nuova spinta ai mercati.
Inoltre, i risultati positivi dagli Stati Uniti sul tasso d’inflazione, sceso al 6,4%, anche se meno delle aspettative, confermano una decelerazione dei prezzi al consumo e un cambiamento nel trend economico.
Le prospettive di ripresa del prodotto interno lordo in Italia erano attese da molti analisti per allontanare il verificarsi di una possibile recessione, almeno per i primi mesi del 2023. Inoltre, i dati macroeconomici positivi si riferiscono anche ai prezzi al consumo, dato che in base alle previsioni, il tasso d’inflazione ha raggiunto e superato il picco di crescita.
Indice
PIL Italia in crescita nel 2023: +0,8%
In base a quanto riportato dalla Commissione Europea al Winter Economic Forecast del 13 febbraio, le previsioni per PIL italiano per il 2023 dovrebbero essere in crescita, con una media dello 0,8%, con valori migliori rispetto allo 0,3% registrato a novembre.
Inoltre, per il 2024 la prospettiva è quella di raggiungere l’1,1%, con un incremento del prodotto interno lordo stabile. Un dato che allontana lo spettro della recessione, un termine economico che si verifica quando per due trimestri consecutivi il PIL di una nazione non segna una fase di crescita.
La produzione economica italiana ha registrato un incremento dello 0,1% portandosi a quota 3,9% rispetto al 3,8% di novembre. In particolare, il comparto che ha segnato un aumento è stato quello degli investimenti immobiliari, così come sono cresciute le vendite interne, rispetto alle esportazioni.
Si sono anche riscontrate alcune conseguenze dirette dei tassi d’interesse alti, che hanno inciso sui costi delle attività di import-export, a cui si aggiungono i prezzi dell’energia che, anche se in fase di decrescita, continuano ad essere alti a causa della guerra.
Un altro fattore che incide su una ripresa graduale dell’economia italiana è lo scadere delle agevolazioni fiscali sul costo della benzina, e le misure di sostegno sul caro bollette per imprese e famiglie, che termineranno a marzo.
Infine, sulla ripresa economica continua ad esserci una pressione elevata per ciò che riguarda l’inflazione per il 2023. Tuttavia, le previsioni sembrano in linea con quanto preventivato: il tasso d’inflazione passerà dalla media annua dell’8,3% al 6,1%, mentre per il 2024, si otterrà una riduzione più importante prevedendo il raggiungimento del 2,6%.
Previsioni di crescita PIL in Eurozona nel 2023
Le news sul PIL in Italia arrivano in un momento positivo per tutta l’Eurozona. Infatti, secondo i dati Eurostat, si prospetta per il 2023 una crescita dello 0,9%, con un aumento di 0,6 punti percentuali rispetto alle previsioni dello scorso autunno.
Il tasso annuale di crescita per il 2022 è stato del 3,5% con un incremento dell’1,9% rispetto al valore del trimestre luglio-settembre pari al 2,3%.
Quindi per questi anni si prospetta un decisivo aumento del PIL al 4,4%, e per il 2024 un incremento dell’1,5%.
Tra i principali fattori che hanno permesso questa fase di crescita vi è l’abbassamento dei prezzi del gas, un aumento della fiducia, grazie alle politiche monetarie, e la ripresa del mercato del lavoro, che si è dimostrato resiliente alla fase di incertezza economica degli ultimi 3 anni.
PIL Italia e Paesi dell’Eurozona
I dati di crescita hanno contribuito a dare sicurezza al mercato, soprattutto in un momento in cui la Commissione Europea deve decidere sulle strategie per contrastare la concorrenza di USA e Cina. Tuttavia, come dichiarato anche dal commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, anche se il 2023 è iniziato in modo positivo, il periodo che dovrà essere affrontato prevede diverse difficoltà.
Basta considerare che il presidente della BCE Christine Lagarde, nella conferenza del 3 febbraio, ha ribadito la necessità di altri interventi di politica monetaria, con l’aumento dei tassi d’interesse di almeno altri 0,50 punti.
Nella tabella seguente abbiamo riportato lo storico del PIL italiano e dei principali Stati membri UE con la media degli ultimi 5 anni e le previsioni per il biennio 2023-2024 .
Paese | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 |
Italia | 0,9% | 0,5% | -0,9% | 6,7% | 3,9% | 0,8% | 1,1% |
Germania | 1,9% | 1,1% | -3,7% | 2,6% | 1,8% | 0,2% | 1,3% |
Francia | 1,5% | 1,8% | -7,8% | 6,8% | 2,6% | 0,6% | 1,4% |
Spagna | 2,7% | 2,0% | -11,3% | 5,5% | 5,5% | 1,4% | 2,0% |
Irlanda | 10,3% | 5,4% | 6,2% | 13,6% | 12,2% | 4,9% | 4,1% |
Malta | 7,5% | 7,0% | -8,6% | 11,7% | 6,6% | 3,1% | 3,7% |
Slovacchia | 3,3% | 2,5% | -3,4% | 3,0% | 1,7% | 1,5% | 2,0% |
Cipro | 3,9% | 5,5% | -4,4% | 6,6% | 5,8% | 1,6% | 2,1% |
Grecia | 0,5% | 1,9% | -9,0% | 8,4% | 5,5% | 1,2% | 2,2% |
Eurozona | 1,9% | 1,6% | -6,1% | 5,3% | 3,5% | 0,9% | 1,5% |
Come puoi notare, il nostro Paese si trova ai posti più bassi per ciò che riguarda le previsioni di crescita del prodotto interno loro 2023-2024. Infatti, si prevede che l’Italia con lo 0,8%, sarà ai livelli di Germania (0,2%) e Francia (0,6%), mentre sarà superata da Paesi come la Slovacchia (1,5%), Cipro (1,6%), Grecia (1,4%) e Spagna (1,6). Inoltre, a registrare una ripresa economica più veloce vi saranno l’Irlanda con un 4,9% e Malta con un 3,9%.
Per ciò che riguarda le previsioni del 2024, le prospettive sembrano nettamente migliori, dato che nessun Paese dell’Eurozona si troverà con un PIL in contrazione. A questo devi aggiungere che la crescita coinvolgerà tutti gli Stati Membri.
Tuttavia, anche in questo caso lo sviluppo economico italiano rimarrà tra i gradini più bassi, con l’1,1% al pari della Francia (1,4%) e la Germania (1,3%), mentre Paesi come Irlanda, Spagna e Malta registreranno un PIL rispettivamente del 4,1%, 2,0% e 3,7%.
Tasso d’inflazione 2023: picco superato?
La Commissione Europea ha ridotto di poco le stime previste a dicembre 2022 con riferimento al tasso d’inflazione dell’Eurozona. Infatti, si prevede comunque una sua decelerazione che dall’8,4% scenderà al 5,6% per il 2023, e al 2,5% per il 2024.
Infine, si ipotizza il ritorno ai valori inflazionistici positivi al di sotto del 2% per il 2025. Anche in questo caso a incidere sul rallentamento dell’aumento dei prezzi dei beni di consumo vi sono diversi fattori:
- riduzione dei costi dell’energia;
- aumento della domanda interna;
- raggiungimento del picco d’inflazione;
- tasso d’inflazione USA.
Infatti, l’incertezza della guerra in Ucraina continua a minacciare il settore energia. Tuttavia, gli economisti della Commissione Europea sostengono che i rischi di un improvviso aumento dei costi del gas sono più limitati. Ciò porterebbe a una maggiore stabilità anche all’interno dei mercati, incrementando la domanda interna e quindi una riduzione dei prezzi al consumo.
Inoltre, ormai si ipotizza che il tasso d’inflazione abbia raggiunto il suo picco massimo nell’Eurozona nel quarto trimestre, con il valore medio annuo dell’8,7%. Tuttavia, gli effetti non si vedranno subito, dato che se il prezzo delle materie prime è sceso nel 2022, per i primi mesi del 2023 l’inflazione inciderà ancora sui beni alimentari e sui servizi, con una lenta discesa nel corso dell’anno.
Inoltre, a contribuire per il 2024 all’ulteriore riduzione dei prezzi dei beni al consumo vi sarà anche l’effetto delle politiche salariali dei singoli Governi, finalizzate a rinnovare i contratti collettivi e a portare un rialzo del potere di acquisto dei consumatori. Ti potrebbe interessare anche la nostra guida su Decreto milleproroghe.
Tasso d’inflazione USA: scende al 6,4%
L’ultimo dato da considerare sono le notizie provenienti dall’America sull’inflazione USA, che rallenta a 6,4%, un valore minore rispetto alle aspettative che ipotizzavano quota 6%/6,2%, ma comunque positivo.
Un dato che contribuisce a rafforzare le previsioni di una possibile ricrescita economica anche negli Stati Uniti.
Inoltre, è un parametro di come la combinazione delle politiche monetarie, l’aumento dei tassi d’interesse e gli interventi Statali per ridurre il caro dei prezzi, stiano ottenendo gli effetti sperati producendo una decelerazione della crescita dei prezzi al consumo.
PIL Italia in crescita – Domande frequenti
Le previsioni per il prodotto interno lordo italiano per il prossimo anno sono positive, ipotizzando una crescita del PIL dello 0,8% per il 2023 e intorno all’1,1% per il 2024.
Le previsioni per l’Eurozona segnano una crescita del PIL dello 0,9% con il raggiungimento di quota 4,3%/4,4% per il 2023. Leggi qui tutti i dati.
Si prevede che il tasso d’inflazione scenderà intorno al 6,1% per il 2023, e al 3% nel 2024, rientrando nella soglia del 2% nel 2025.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale