Pignoramento conto aziendale: quando avviene, limiti e conseguenze

I conti correnti aziendali possono essere pignorati? Sì, ma la legge prevede un iter specifico e una serie di limiti. Scopri cosa è utile sapere.

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Pignoramento conto corrente aziendale
  • Il pignoramento di conto corrente è una procedura esecutiva attraverso cui un creditore ottiene il pagamento di un debito a lui dovuto, prelevando il denaro dal conto del debitore.
  • La procedura di pignoramento non può essere attivata subito, ma è necessario: un titolo di debito insoluto, un decreto ingiuntivo del tribunale e un atto di precetto.
  • Il pignoramento di un conto aziendale avviene in modo diverso se ad agire è l’Agenzia delle Entrate o un creditore privato, con una serie di limiti in base alla tipologia di regime societario.

Il pignoramento del conto corrente aziendale è un evento che incute timore alle imprese e ai professionisti, per le conseguenze economiche, organizzative e d’immagine. È una procedura esecutiva, con cui un creditore agisce direttamente sul conto corrente della tua società e in alcuni casi su quello personale per recuperare il suo denaro.

Si può verificare solo nel momento in cui è presente un’obbligazione sottoscritta e non adempiuta. Pensa al caso in cui hai firmato un assegno o una cambiale, oppure per una fattura non pagata o una rata di un finanziamento saltata.

Le conseguenze possono essere davvero gravi: il conto può venire bloccato e puoi perdere affidamenti o prestiti. Per evitare un pignoramento o affrontarlo nel modo adeguato bisogna conoscere come funziona, quali sono eventuali limiti imposti dalla legge all’Agenzia delle Entrate e al creditore privato, e cosa succede ai conti personali per le diverse forme di società.

Tutte domande a cui abbiamo dato risposta nella nostra guida.

Pignoramento conto aziendale: cos’è

Il pignoramento di un conto aziendale è un’azione esecutiva, richiesta da un creditore, nei confronti di un’impresa debitrice, finalizzata a recuperare il credito.

Gli elementi che lo caratterizzano sono:

  • presenza di un debitore: società di capitali, di persone, partita IVA individuale, o professionale;
  • presenza di un creditore: colui che ha un diritto persona fisica, società o ente pubblico;
  • titolo di credito certo insoluto: fattura non pagata, assegno, cambiale, rata insoluta, ecc.

Con questa procedura il creditore ha la facoltà di recuperare il suo denaro prelevandolo forzatamente dal conto corrente della società e in altri casi da quello personale. Tuttavia, il mancato pagamento di un titolo di un credito non implica subito l’azione immediata del pignoramento. Vediamo il perché.

Cos'è il pignoramento del conto corrente
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Pignoramento del conto aziendale: novità Legge di Bilancio 2024

Negli ultimi mesi, il pignoramento dei conti correnti personali e aziendali è stato al centro di diversi scontri politici. Infatti, nella nuova Legge di Bilancio 2024 era stata presentata una bozza per semplificare la procedura di accesso da parte dell’Erario ai conti correnti, facilitando il recupero diretto dei crediti.

Un aspetto che però ha portato diversi dubbi in ambito costituzionale, per la privacy e di tutela dei cittadini da eventuali errori.

Il testo della Legge di Bilancio 2024 approvato, tuttavia, non prevede cambiamenti alla procedura di pignoramento, rimasta quindi la stessa. Vediamo come funziona, distinguendo tra:

  • pignoramento conto corrente da parte di privati;
  • pignoramento dell’Agenzia delle Entrate.

Come funziona il pignoramento del conto corrente aziendale

Un creditore non può pignorare direttamente il tuo conto corrente aziendale. Infatti, la legge prevede una serie di passaggi obbligati:

  • presenza di un titolo esecutivo;
  • richiesta di un decreto ingiuntivo;
  • atto di precetto;
  • pignoramento del conto.

In primo luogo, vi deve essere una prova certa del diritto del creditore nei confronti di un’azienda. L’esempio è quello di una fattura insoluta, o un titolo di credito non pagato come un assegno o una cambiale.

Altro caso è la sottoscrizione di un prestito con una banca o una finanziaria.

Il mancato pagamento del debito dà il diritto al creditore di richiedere un decreto ingiuntivo al tribunale competente: è un atto con cui ti viene ordinato, in quanto professionista o titolare della società debitrice, di versare, entro 40 giorni, l’importo spettante.

A questo punto il debitore può:

  • adempiere al pagamento;
  • fare opposizione al decreto ingiuntivo, ma solo se è presente un giustificato motivo;
  • non fare nulla.

Pagando l’importo del titolo di credito, si chiude la procedura di pignoramento. Invece, nel caso dell’opposizione, sarà il giudice a valutare, in una successiva sentenza, se la richiesta del debitore è legittima oppure no. Infine, se il debitore non fa nulla, il giudice emetterà una sentenza con cui il decreto ingiuntivo diventa esecutivo.

A questo punto il creditore per iniziare l’azione di pignoramento invierà l’atto di precetto tramite ufficiale giudiziario, in cui richiede il pagamento della somma stabilita dal giudice, comprensiva di spese legali, entro 10 giorni.

Trascorsi questo ulteriore termine, può agire con il pignoramento sul conto corrente aziendale del professionista, o dell’impresa debitrice.

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Cosa succede con il pignoramento a un conto aziendale

Effetti pignoramento sul conto corrente

L’ufficiale giudiziario comunicherà l’atto di pignoramento alla banca dove è ubicato il conto corrente aziendale del debito. A questo punto, l’istituto di credito dovrà procedere con l’esecuzione forza con una serie di conseguenze sulla:

  • gestione attiva del conto corrente: i soldi  presenti vengono bloccati in tutto o in parte. Il debitore puoi più effettuare i pagamenti e i bonifici in entrata vengono assorbiti fino alla somma stabilita.
  • gestione passiva del conto: revoca di eventuali linee di credito.

Al momento del pignoramento si possono verificare diverse situazioni:

  • se il conto corrente aziendale ha un saldo negativo o pari a zero: non viene prelevato il denaro. In caso di bonifici in entrata questi automaticamente saranno utilizzati per saldare l’importo del pignoramento;
  • se il saldo è uguale all’importo richiesto: il conto verrà bloccato fino all’udienza di assegnazione del giudice;
  • se il conto ha una liquidità superiore: il denaro equivalente alla somma richiesta dal creditore verrà bloccato, mentre l’azienda potrà continuare ad operare con la restante liquidità.

Pignoramento conto corrente aziendale: Agenzia delle Entrate

Anche il mancato pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali può portare al pignoramento per debiti fiscali, e questa volta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Gli effetti sul conto corrente sono sempre gli stessi: verrà prelevata la somma direttamente dal conto aziendale. L’aspetto pratico è però diverso sia per la tempistica, sia per la modalità di esecuzione.

Infatti, l’Agenzia delle Entrate non ha bisogno di un decreto ingiuntivo o di una sentenza del tribunale per agire nel recuperare gli importi previsti, ma ha una sorta di corsia preferenziale. Nel dettaglio ecco come avviene la procedura di pignoramento:

  • riceverai un avviso di accertamento o una cartella esattoriale in cui ti viene intimato di pagare un importo;
  • hai 60 giorni per estinguere il debito, dimostrare di aver già pagato, richiedere la sospensione, o la rateizzazione;
  • scaduti i 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate richiederà alla banca il pagamento della somma, che deve avvenire entro  i successivi 60 giorni;
  • nel caso in cui ciò non avvenga agirà prelevando direttamente il denaro sul conto.

Rispetto a una procedura tra aziende private che può durare anche più di un anno, il pignoramento dell’Agenzia delle Entrate agisce entro un massimo di 120 giorni.

Non sono previsti limiti agli importi prelevabili, salvo per il denaro di stipendi o delle pensioni pignorabili entro determinati importi stabiliti per legge.

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Quali sono i limiti del pignoramento dei conti correnti aziendali

Quali importi possono essere pignorati dal creditore sul conto aziendale? Possono essere pignorati i conti dei soci o quelli privati personali in una ditta individuale? Chiariamo questi aspetti.

A differenza dei conti personali dei dipendenti e dei pensionasti, in quelli aziendali non esistono limiti all’importo di denaro che può essere oggetto di pignoramento. Esistono però limiti all’azione su altri conti come quello personale o dei soci, in base alla forma societaria. Infatti, devi distinguere tra:

Pignoramento conto corrente SRL

Le società a responsabilità limitata (Srl) hanno un conto corrente separato da quello dei soci e hanno un proprio patrimonio. Quindi il pignoramento del creditore agisce solo nei confronti del conto aziendale.

Nel caso in cui le somme presenti non siano sufficienti ad estinguere il debito, il creditore non potrà avvalersi su quelli dei singoli soci.

Un ulteriore limite è previsto per quanto riguarda eventuali debiti contratti direttamente dai soci anche a favore della società. In questo caso, l’azione esecutiva non può avvenire direttamente sul conto corrente aziendale, ma solo su quello del socio debitore del titolo di credito.  

Ciò vale anche nella SRL unipersonale. Questa forma di società prevede un unico socio, ma rientra comunque nelle società di capitali a responsabilità limitata. Quindi il creditore potrà agire solo ed esclusivamente sul conto dell’azienda e non sul personale del debitore.

È possibile pignorare un conto corrente dell’amministratore di una SRL?

Sì. In base all’art 545 del Codice di Procedura civile, il compenso e gli emolumenti dell’amministratore sono soggetti a pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate o di un creditore privato. Quindi, nel momento in cui il creditore ha pignorando il conto aziendale, senza recuperare l’intero capitale, può agire anche su quello dell’amministratore.

Tuttavia, si devono distinguere due situazioni:

  • l’amministratore svolge anche la funzione di dipendente;
  • il suo ruolo è solo quello amministrativo.

Nel primo caso si applicheranno i limiti di pignorabilità previsti per i lavoratori subordinati dipendenti, per le somme inerenti allo stipendio. Invece, nel caso in cui il soggetto svolga solo la funzione di amministratore, il suo patrimonio può essere interamente pignorato.

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Pignoramento conto corrente nelle società di persone

società di capitali

Nelle società di persone (Ss, Sas, Snc) i soci accomandatari rispondono illimitatamente delle obbligazioni sottoscritte dalla società. Quindi, nel caso di mancato pagamento di un debito, con la procedura di pignoramento i loro conti correnti sono a rischio.

Tuttavia, l’azione del creditore non può avvenire direttamente sul denaro dei soci. Infatti, le società di persone prevedono comunque un patrimonio mobiliare e immobiliare indipendente, compreso un conto corrente aziendale. Quindi dal punto di vista procedurale il creditore dovrà:

  • prima agire richiedendo il pignoramento del denaro presente sul conto corrente della Sas;
  • in caso di parziale o mancata soddisfazione del suo debito, potrà intervenire sui conti correnti dei soci.

Pignoramento conti aziendali: ditte individuali e professionisti

Aprire una ditta individuale ha una serie di vantaggi. Ad esempio, dal punto di vista amministrativo, sei l’unico socio titolare con una gestione semplificata di fatture e pagamenti, mentre da quello fiscale puoi aderire al regime forfettario.

Tuttavia, ciò comporta anche un serie di rischi per il tuo patrimonio. Infatti, sei l’unico responsabile per qualunque obbligazione sottoscritta in nome e per conto della società.

Cosa succede nel caso di un pignoramento?

In Italia non vi è l’obbligo di avere un conto corrente per ditta individuale dedicato, ma puoi utilizzare anche quello personale. Dunque, sei hai un conto aziendale, il creditore agirà su di esso. Se gli importi presenti non sono sufficienti ad estinguere il debito, procederà su quello personale.

Invece, se non hai un conto business, agirà direttamente senza distinzione tra gli importi che hai ottenuto a titolo personale e quelli invece aziendali. Il discorso è analogo per qualsiasi altro autonomo, freelance e libero professionista.

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Quali sono le conseguenze di un pignoramento per un’azienda

Il pignoramento di un conto corrente aziendale, qualunque sia la somma in oggetto, porta a una serie di conseguenze da non sottovalutare:

  • Conseguenze legali: la procedura richiede l’assistenza di un consulente legale per l’iter procedurale, con costi aggiuntivi che si aggiungeranno al debito già presente.
  • Conseguenze organizzative: il pignoramento può portare a un blocco temporaneo del flusso di cassa, soprattutto se vengono prelevati importi necessari per pagare stipendi, utenze, affitti o altri fornitori.
  • Conseguenze economiche: in caso di pignoramento, una banca potrebbe chiederti di chiudere il conto corrente, oppure ritirare un fido bancario o un prestito.
  • Effetti di immagine: subire un pignoramento può ledere l’immagine del tuo brand nei confronti di fornitori e clienti.
  • Iscrizione nel registro cattivi pagatori: se il pignoramento è legato a una rata di un prestito, il nominativo dell’azienda sarà inserito nel CRIF, rendendo più difficile richiedere un successivo finanziamento.

Per evitare un pignoramento, qualunque sia la tua attività imprenditoriale, è essenziale organizzare la gestione economica giornaliera, evitare forme di sovraindebitamento e conoscere gli adempimenti fiscali, valutando con attenzione eventuali richieste di fidi o di prestiti.

Farsi affiancare da commercialisti e consulenti esperti può fare la differenza nella gestione delle finanze aziendali.

Esistono conti correnti aziendali che non possono essere pignorati?

No. I conti aziendali legati a un professionista o un’impresa sono tutti pignorabili. Non fanno eccezione nemmeno i conti business online italiani (Tot, HYPE) o esteri (Qonto, Revolut, Blank).

Anche se possono sembrare all’apparenza luoghi più appartati dove tenere il proprio denaro (anche lontano dai creditori), qualunque conto corrente aziendale può essere pignorato da un decreto del tribunale.

Pignoramento del conto aziendale: domande frequenti

Cos’è il pignoramento del conto corrente aziendale?

Il pignoramento del conto corrente aziendale è un’azione esecutiva con cui un creditore può ottenere il pagamento di un debito prelevando il denaro dal conto corrente del debitore.

Quali conti si possono pignorare in una ditta individuale?

In una partita IVA individuale il creditore può pignorare sia il conto della ditta se dedicato, sia quello personale, dato che vi è la completa responsabilità dell’unico socio.

Quali sono i limiti di pignoramento su un conto aziendale?

Non esistono limiti agli importi pignorabili su un conto corrente aziendale, mentre sono presenti limiti per l’azione esecutiva su quelli dei soci.

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

2 commenti su “Pignoramento conto aziendale: quando avviene, limiti e conseguenze”

  1. Mi scusi, sarebbe possibile invece per l’Agenzia delle Entrate pignorare il conto societario ( anziché quello personale ) per debiti con il fisco personali del socio?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      probabilmente si tratta del conto di una snc o sas, in questo caso l’Agenzia delle entrate riscossione, può pignorare gli eventuali utili non distribuiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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