Pensione di vecchiaia: requisiti per l’erogazione e quando richiederla

Quali sono i requisiti per la pensione di vecchiaia? Scopri i requisiti contributivi e l’età minima richiesta per ottenere la sua erogazione.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Per la pensione di vecchiaia, la Legge di Bilancio 2023 ha confermato il raggiungimento dei requisiti di 67 anni di età e 20 anni di contributi versati.
  • Sono previsti trattamenti specifici per le pensioni per soggetti con invalidità all’80%.
  • Pe richiedere la pensione di vecchiaia è necessario effettuare domanda all’INPS. Il pagamento decorrerà dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti previsti.

La Legge di Bilancio 2023 ha apportato diverse modifiche sui requisiti per la pensione di vecchiaia, confermando alcune delle riforme precedenti. Vi è spesso confusione su quale sia l’età minima per poter ricevere la pensione, e l’importo di contributi IVS da raggiugere al fine di accedervi.

A complicare il quadro pensionistico italiano vi sono anche le diverse opportunità di andare in pensione in maniera anticipata, con istituti giuridici differenti per le donne e per gli uomini, anche se non si sono raggiunti i requisiti di anzianità previsti dall’INPS.

In questo articolo siamo andati a chiarire quali sono le novità sul sistema della pensione di vecchiaia, andando ad analizzare i requisiti aggiornati e le singole deroghe.

Come funziona la pensione di vecchiaia

Se sei un lavoratore dipendente o hai aperto partita IVA come libero professionista o imprenditore, ogni anno sarai tenuto al versamento dei contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) finalizzati alla creazione della pensione di vecchiaia.

Dal 31 dicembre 2012, con la Legge Fornero, si è passati dal metodo retributivo a quello contributivo. Ciò ha determinato l’abolizione della cosiddetta pensione di anzianità che si poteva ottenere in base alle retribuzioni percepite.

Si è passati ad un sistema che prevede un minimo di importo di contributi da versare, e il raggiungimento di un requisito d’età. Infatti, oggi per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria, devi aver raggiuto i 67 anni di età, con 20 anni di contributi previdenziali minimi.

La legge di Bilancio 2023 inoltre ha previsto un importo minimo per la pensione di vecchiaia, aggiornato sulla base delle ultime rivalutazioni Istat, di 597,36€.

Pensione vecchiaia 2023

Pensione di vecchiaia: le diverse riforme

Al fine di avere un quadro normativo completo, di seguito siamo andati a considerare quali sono state le riforme principali per ciò che riguarda la pensione di vecchiaia:

  • riforma Dini 1995: è stato previsto un sistema misto, tra quello retributivo per coloro che avevano già versato contributi prima del 1995, e il contributivo per i nuovi assunti dal 1° gennaio 1996;
  • riforma Fornero 2012: calcolo della pensione attraverso il sistema contributivo;
  • legge di stabilità 2017: introduzione di una serie di forme pensionistiche anticipate come l’APE sociale;
  • Legge di Bilancio 2022: pensione anticipata con quota 100;
  • Legge di Bilancio 2023: introduzione della quota 103.

Come si calcola la pensione di vecchiaia

Il meccanismo della pensione di vecchiaia secondo il sistema contributivo introdotto dalla Legge Fornero prevede un aggiornamento dell’età dei soggetti in base all’aspettativa di vita.

Inoltre, per effettuare il calcolo, è necessario considerare la retribuzione annuale del dipendente o del lavoratore autonomo, su cui si applicherà un’aliquota che varia in base alla tipologia di attività svolta e al regime fiscale scelto.

Questo valore andrà a determinare l’importo dei contributi, definito con il termine di montante individuale, che è rivalutato in base ai parametri ISTAT. Infine, si prende come riferimento il coefficiente di trasformazione, che andrà a variare in base all’età del lavoratore.

Pensione di vecchiaia: requisiti

Per richiedere la prestazione previdenziale, la legge prevede il raggiungimento di specifici requisiti. Dovrai distinguere tra:

  • requisito contributivo;
  • età del lavoratore;
  • cessazione del lavoro dipendente.

Quindi, si prende come riferimento il totale degli anni di versamenti contributivi effettuati, che deve essere pari a 20, e l’età anagrafica di 67 anni. Tuttavia, è importante precisare che questi requisiti valgono per la pensione di vecchiaia ordinaria.

Infatti, la legge di Bilancio 2023 ha confermato una serie di deroghe per quanto concerne le prestazioni previdenziali delle donne, dei cittadini soggetti a invalidità e per ciò che riguarda particolari forme contributive. Andiamo ad analizzare nel dettaglio i vari requisiti.

Come calcolare il requisito contributivo

Il requisito contributivo rimane ancora oggi fissato a quota 20 anni. In base alla circolare dell’INPS, n. 35 del 2012, si è ribadito che nel calcolo dei versamenti previdenziali potranno essere inseriti anche i contributi versati in base a qualunque titolo, come nel caso di:

Inoltre, con la legge 232/2016 è stato introdotto il cosiddetto cumulo contributivo gratuito. Questo meccanismo ti permette di utilizzare, ai fini del calcolo dei contributi, tutti quelli che sono stati accumulati anche in gestioni diverse da quelle dell’INPS.

Ad esempio, saranno sommati quelli versati nella Gestione Separata (ad esempio se hai lavorato per un periodo con una partita IVA freelance), oppure quelli delle Casse professionali. Tuttavia, ciò è possibile solo nel momento in cui le attività sono state svolte non in contemporanea.

Infine, se hai raggiunto i 18 anni di contributi versati, avrai la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia anche con il versamento di un contributo volontario, anticipando il raggiungimento dei requisiti richiesti.

Requisiti richiesti pensione

Requisito dell’età

Per ciò che riguarda l’età, è stato stabilito che, fino al 2026, rimarrà il tetto dei 67 anni, rispetto al 2018 in cui veniva richiesto il raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi.

In questo caso si applica per adesso una deroga all’adeguamento alla speranza di vita. Invece, è stato previsto un aumento dell’età, che sarà portato a 67 anni e un mese, dal 2027.

Cessazione dell’attività lavorativa

L’ultimo requisito è quello della cessazione del rapporto lavorativo subordinato. Infatti, per fare domanda della pensione di vecchiaia, devi avere cessato la tua attività di dipendente. Ciò deve avvenire in contemporanea alla richiesta della pensione di vecchiaia.

Senza tale condizione la prestazione previdenziale non potrà essere erogata dall’INPS. Invece, se possiedi partita IVA come lavoratore autonomo, hai la facoltà di continuare a svolgere la tua attività professionale senza dover per forza concluderla.

Pensione di vecchiaia contributiva

La pensione di vecchiaia contributiva si applica a quei soggetti che hanno effettuato versamenti previdenziali dal 1° gennaio 1996. Potrai ottenere la prestazione previdenziale raggiungendo quota 20 anni di contributi e la età minima di 67 anni se rientri nel cosiddetto importo soglia.

Ciò significa che il valore della pensione non dovrà risultare inferiore a 1/5 dell’assegno sociale. Questo parametro non viene considerato se hai raggiunto l’età di 71 anni con 5 anni di contributi versati.

Questi versamenti possono essere stati eseguiti in maniera obbligatoria, volontaria, oppure attraverso il riscatto di laurea o di altre forme di contributi.

Pensione di vecchiaia senza contributi

È prevista anche la condizione per cui si è in possesso del requisito dell’età anagrafica pari a 67 anni, ma senza aver mai eseguito un versamento contributivo.

Ciò si verifica soprattutto svolgendo attività occasionali e senza partita IVA. In questo caso la legge prevede, comunque, una pensione di vecchiaia o anche definita come assegno sociale o pensione di cittadinanza.

Tra i requisiti per ottenerla si richiede comunque di avere un valore ISEE che deve essere inferiore ai 9.360€ annui. Infine, l’assegno sociale può essere richiesto anche da chi ha un minimo di 5 anni di contributi versati, di cui gli ultimi 3 nel triennio prima della richiesta della pensione.

Pensione di vecchiaia invalidi

Pensione di vecchiaia: soggetti invalidi

Non vi sono cambiamenti per ciò che riguarda la pensione di vecchiaia per i soggetti che hanno un’invalidità pari all’80%. Infatti, come previsto dall’art 1 del Dlgs 503/1992, viene mantenuta la soglia con i seguenti requisiti:

  • età: 61 anni per gli uomini, 56 anni per le donne (con adeguamento dell’aspettativa di vita);
  • contributi: 20 anni di versamenti;
  • invalidità: 80%.

Per stabilire l’invalidità si andrà a considerare la definizione prevista dalla legge 222/1984 all’art 1, comma 1. In base ad essa si considera invalido il soggetto che abbia una riduzione della sua capacità lavorativa in modo permanente a causa di un danno fisico sopravvenuto, o a un difetto fisico o mentale. Gli unici uffici predisposti a definire la percentuale di invalidità rimangano quelli dell’INPS.

Pensione di vecchiaia e redditi da lavoro

Tra le domande più frequenti sulla pensione di vecchiaia vi è quella sulla compatibilità con l’apertura di una partita IVA o lo svolgimento di un lavoro come dipendente.

Per rispondere a questo quesito devi prendere come riferimento l’art 72 della legge 38/2000. In base ad esso si stabilisce che dal 1° gennaio 2001 le pensioni di vecchiaia sono interamente cumulabili sia con un’attività di dipendente, sia con quella di lavoratore autonomo. Inoltre, ciò vale per le pensioni che si basano sul sistema retributivo e per quelle con sistema contributivo.

Tuttavia, se da un lato non si applicano detrazioni all’importo pensionistico, dall’altro devi andare a calcolare la variazione che si determina dal punto di vista fiscale nella compilazione del modello 730, in base agli scaglioni IRPEF.

Quando e come chiedere la pensione di vecchiaia

La presentazione della domanda di pensione di vecchiaia deve avvenire nel momento in cui hai raggiunto l’età e gli anni di contributi previsti. Nel caso in cui per un errore di calcolo non hai ancora i requisiti richiesti, l’importo previdenziale sarà comunque erogato dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento degli stessi.

La domanda deve essere fatta:

  • presso gli uffici INPS;
  • online sul sito dell’INPS e utilizzando lo SPID;
  • presso un centro CAF o un patronato.

Nell’eventualità in cui la richiesta avvenga successivamente al raggiungimento dell’età pensionabile, avrai la possibilità di richiedere gli arretrati. La domanda per gli importi non ricevuti ha una validità quinquennale, dalla data in cui saresti dovuto andare in pensione.

Pensione di vecchiaia – Domande frequenti

Chi ha diritto alla pensione di vecchiaia?

La pensione di vecchiaia si ottiene al raggiungimento dei 67 anni di età, e con 20 anni di contributi versati.

Qual è l’importo minimo della pensione di vecchiaia?

La legge di Bilancio 2023 ha previsto un importo minimo per la pensione di vecchiaia di 597,36€.

Chi non ha contributi ha diritto alla pensione di vecchiaia?

Per chi non ha versato i contributi durante gli anni, ma ha raggiunto l’età prevista per la pensione di vecchiaia ordinaria, è possibile richiedere l’assegno sociale, o conosciuto anche come pensione di cittadinanza.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 27 Settembre 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

28 commenti su “Pensione di vecchiaia: requisiti per l’erogazione e quando richiederla”

    • Buongiorno,
      la domanda dovrebbe essere presentata non prima del 13 gennaio 2025, se matura i requisiti dei 67 anni il 13 aprile 2025. Si consiglia, per essere certi, di interpellare l’inps.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  1. Con 20 ani di contributi e 67 ani eta tutti contributi dopo 2002 Poso andare in pensione??Dal 1974 celo all’estero 24 ani di contributi. Come posso fare????

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in linea di massima dovrebbe aver maturato il diritto. Si dovrebbe presentare pratica di pensione alla competente sede INPS o tramite un patronato che la assisterà gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Buongiorno, compio 67 anni il 13 marzo 2024 andrò in pensione il 31 /03/2024 con circa 33 anni di servizio tra le varie documentazione mi hanno chiesto anche le visure delle proprietà mie e di mia moglie. Chiedo se è corretto che richiedono queste informazioni.
    grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è difficile stabilirlo senza entrare nel merito, in ogni caso sono informazioni pubbliche.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Buongiorno compio i 67 anni l’11 febbraio 24, ho appena fatto domanda di pensione di vecchiaia che avrei diritto dal 1 marzo…la mia domanda è: mi pagheranno il mese di marzo solo oppure avrò diritto anche agli arretrati dal 11 febbraio, data del compimento dei 67 anni?

    Rispondi
    • Buonasera,
      riteniamo che, essendo la decorrenza il mese di marzo, la pensione sarà erogata per questo mese di competenza.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
    • Buongiorno,
      se è una pensione derivante da contributi e non un assegno sociale, non dovrebbe esservi alcuna eccezione al principio del pagamento della 13^ mensilità.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Salve ,ho 68 anni .A parte 2 anni ..nel 97 ,e 98 …ho lavorato come intervistatrice ,e versato contributi all’ Inps …non ho più lavorato .Mio marito è pensionato : al netto riceve € 1.700.al mese .Ho diritto alla pensione sociale ? Grazie .

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe verificare i requisiti complessivi di reddito con un patronato e, eventualmente, presentare richiesta. A prima lettura non sembrerebbe averne i requisiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  5. Chiedo per mia moglie ha 57 anni,ha lavorato come operaia e versato 13 anni di contributi entro il 1994 ,dopo la nascita del figlio con disabilità ha seguito il figlio e non più lavorato .Cosa suggerite di fare per non perdere i 13 anni versati ed avere una pensione minima ? Farebbe cumulo con la mia ?

    Rispondi
    • Buonasera,
      probabilmente in contributi versati non sono sufficienti per maturare il diritto alla pensione, potrebbe valutare e verificare se possibile il versamento dei contributi volontari, con un professionista del settore.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  6. Buongiorno, ad agosto compio 66 anni
    Ho quasi 24 anni contributi lavoro pubblico, 7 anni lavoro privato, ho fatto la domanda di riscatto da quasi un ‘anno (ma non ho avuto ancora la risposta)e 5 anni lavoro all’estero(che non gli trovo nell’estratto conto)
    Cosa dovrei fare per unire tutto ed avere una pensione migliore?
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è una situazione molto complessa che necessita di approfondimento, le consigliamo di rivolgersi a un commercialista o consulente del lavoro.

      Per l’estero le consigliamo di rivolgersi a enti di patronato nazionali o alle ACLI per verificare la possibilità di esercitare le sue richieste tramite questi enti che hanno canali di contatto con gli enti previdenziali internazionali.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  7. A luglio compio 67 anni con 25 anni di contributi e 2 anni di naspi con un stipendio di 2000€ netti quanto sarà la mia pensione?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è difficile calcolare la sua futura pensione in quanto mancano i necessari parametri, tuttavia l’inps sul suo sito mette a disposizione un calcolatore.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  8. Sono in pensione di anzianità con 42annj e 10 mesi( ho 62 anni )
    Continuo a versare all inps avendo in attività commerciale i contributi fissi
    Quando compirò 67 anni devo fare una richiesta di rivalutazione della pensione ?
    E i contributi che continuo a versare ?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      periodicamente può richiedere il supplemento di pensione, anche ogni due anni, superata una certa età. Verifichi con molta attenzione con un consulente del lavoro.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Buongiorno volevo sapere cortesemente come mai che pago da 52 anni contributi inps e mi danno ora 953 euro , facci presente che io continuo a lavorare e pagare tasse e inps , ma quello che mi fa rabbia è che verso 2750 euro l’anno ma dico o 68 anni sono invalido con la 104 lavoro altrimenti con quei sodi farei la fame e il bello che questo anno al trimestre pago 685 euro e il bello che mi hanno aumentato di 50 euro da 635 a 685 l’incredibile che se non pago mi danno delle multe che fanno schifo ..grazie per l’attenzione

    Rispondi
  10. Buona sera,vorrei sapere pensione anticipata,ho 65 Anni . lavoro come colf da 22 anni in italia.sano slovacca dove ho lavorato 20 anni.volio sapere se ho diritto alla pensione anticipata e quando ammonta.caf mi a dato provvisorio conto 249,euro lordi.ma e possibile così poco. Per 22+20 anni di lavoro.qui solo 4 ore che lavoro con i contributi versati. Grazie per la risposta.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è una situazione che presenta molte variabili e necessita di un approfondimento su percentuale di invalidità, pensione attuale, reddito, ecc.. Le consigliamo di analizzare la sua situazione con un ente di patronato che la assisterà gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe andare in pensione dal mese successivo al raggiungimento dell’età, tuttavia, vista la complessità della normativa e le possibili variabili della gestioni previdenziali.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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