Pec obbligatoria per gli amministratori di società: cosa cambia da gennaio 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha esteso l'obbligo di Pec anche agli amministratori di imprese costituite in forma societaria. Scopriamo le novità e come adeguarsi.

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  • Dal 1° gennaio 2025 la Pec diventa obbligatoria anche per gli amministratori di società, che dovranno comunicare il proprio domicilio digitale al Registro delle Imprese.
  • L’estensione dell’obbligo previsto dalla Legge di Bilancio 2025 unifica la normativa per tutte le tipologie di impresa e favorisce l’integrazione nel sistema digitale nazionale.
  • L’utilizzo della Pec garantisce una comunicazione ufficiale, sicura e tracciabile tra le imprese e gli organismi della Pubblica Amministrazione.

Una delle novità introdotte dall’ultima Legge di Bilancio 2025 riguarda l’estensione dell’obbligo di Pec anche per gli amministratori di imprese costituite in forma societaria. A partire dal 1° gennaio, quindi, si aggiunge un nuovo adempimento burocratico che, se venisse omesso, potrebbe comportare l’applicazione di sanzioni amministrative per i trasgressori.

Con questa estensione viene unificata la normativa per tutte le tipologie di impresa, comprese quelle individuali già sottoposte all’obbligo di dotazione di una casella di posta elettronica certificata. Aumentano i costi e le responsabilità per gli amministratori di società e con essi si sviluppa anche una maggiore attenzione al digitale.

Quali sono le novità contenute nella Manovra 2025 e cosa cambia per gli amministratori di società: scopriamo per chi è obbligatoria la Pec e quali sono le sanzioni per omessa comunicazione del domicilio digitale al Registro delle Imprese.

Pec obbligatoria per gli amministratori di società

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Dal 1° gennaio 2025 scattano nuove regole e obblighi per gli amministratori di società: in particolare, la Pec diventa obbligatoria per tutte le tipologie di impresa.

Il comma 860 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 20251 modifica la norma precedente, che prevedeva l’obbligo di dotazione della casella di posta elettronica certificata solo per alcune tipologie di impresa. Ad oggi l’obbligo si estende anche agli amministratori di imprese costituite in forma societaria, superando il limite che prima riguardava solo le imprese individuali.

Sono quindi inclusi gli amministratori di società di persone o di capitali che, ad oggi, non possiedono una casella di posta certificata personale da iscrivere come domicilio digitale ufficiale.

La Pec, infatti, funge anche da domicilio digitale, consentendo la trasmissione di comunicazioni elettroniche con valore legale equivalente alle raccomandate cartacee. Ogni amministratore dovrà comunicare la propria Pec al Registro delle Imprese, onde evitare conseguenze amministrative.

Non è stato fissato alcun limite temporale per l’adeguamento alla normativa, che comunque riguarda sia le società di nuova costituzione sia quelle già esistenti, includendo gli amministratori attualmente in carica.

Amministratori di imprese in forma societaria: novità 2025

L’estensione dell’obbligo di dotazione di una casella di posta elettronica certificata comporta numerosi cambiamenti per gli amministratori di imprese in forma societaria. Non solo parliamo di un nuovo adempimento burocratico (che costituisce un piccolo costo annuale o mensile per l’impresa), ma anche di nuove responsabilità sia per le aziende sia per gli amministratori stessi.

In primo luogo, l’adozione della Pec aumenta il numero di incombenze amministrative e complica la gestione di dati e comunicazioni. Per evitare possibili errori, gli amministratori dovranno prestare maggiore attenzione o eventualmente assumere personale preposto al controllo.

Tra gli aspetti positivi, invece, l’adozione della posta certificata rende le comunicazioni tra aziende e Pubblica Amministrazione più sicure, trasparenti e ufficiali.

Cosa fare se la Pec è già esistente

Nel caso in cui un amministratore di società sia già dotato di Pec per eventuali altre posizioni lavorative (per esempio in qualità di libero professionista) non è necessario aprire una nuova casella. In questa situazione si potrà utilizzare quella già esistente, purché venga comunicata al Registro delle Imprese come domicilio digitale ufficiale.

Nel caso in cui, invece, un amministratore ricopra più incarichi all’interno di una società, bisognerà chiarire se sia sufficiente una Pec unica, oppure se sia necessario adottare più caselle di posta certificata per ciascun incarico ricoperto.

Secondo l’interpretazione prevalente della Legge di Bilancio, pare che la Pec personale possa essere utilizzata per diversi incarichi, senza la necessità di adottare più caselle. Sarà un successivo chiarimento ministeriale a togliere tale dubbio e a dare un’interpretazione univoca e ufficiale della norma.

Sanzioni per mancata comunicazione della Pec

Gli amministratori di imprese costituite in forma societarie che non si adegueranno all’obbligo di Pec e dunque non comunicheranno il proprio domicilio digitale al Registro delle Imprese andranno incontro a delle spiacevoli conseguenze.

Le sanzioni per mancato adeguamento alla normativa vigente sono pari al doppio di quanto previsto dalle norme precedenti. Ciò significa che le sanzioni possono variare da un minimo di 206 euro fino a un massimo di 2.065 euro, in base alla situazione di gravità.

In caso di mancata comunicazione, comunque, l’ufficio del Registro delle Imprese sospenderà la pratica relativa alla società per dare modo agli amministratori di adeguarsi entro un termine prestabilito, prima dell’applicazione della sanzione amministrativa. In questo modo si intende favorire una pratica collaborativa piuttosto che punitiva.

  1. Legge 30 dicembre 2024, n. 207, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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