- La Partita Iva semplificata prevede un regime di contabilità più semplice rispetto a quello ordinario, con meno obblighi, soprattutto sulla conservazione dei registri.
- Per aderire al regime semplificato è necessario rispettare alcuni requisiti relativi ai ricavi annui dell’attività.
- Il regime semplificato si trova a metà tra quello forfettario e quello ordinario, e comporta minori obblighi rispetto alla Partita Iva ordinaria.
Sapevi che oltre alla Partita Iva forfettaria e ordinaria esiste una terza tipologia, la Partita Iva semplificata? Si tratta di un regime fiscale a metà tra i due regimi di contabilità, che prevede minori obblighi burocratici e un differente calcolo della base imponibile su cui verranno applicate le tasse.
Questo regime contabile spesso viene erroneamente confuso con la Partita Iva forfettaria, ma prevede una tassazione più elevata con un’aliquota a scaglioni che varia in base al fatturato, proprio come nel regime ordinario.
In questa guida vedremo cos’è e come funziona la Partita Iva semplificata, quali sono i vantaggi sul piano della contabilità e della tassazione, ma anche come fare per aderire a questo regime.
Indice
Cos’è la Partita Iva semplificata
La Partita Iva con regime semplificato è una tipologia di regime contabile prevista dall’ordinamento italiano, a cui è possibile aderire se si rispettano alcuni precisi requisiti. Chi lavora in autonomia può decidere liberamente in quale regime fiscale rientrare, in base a quello più vantaggioso per il caso specifico.
Il regime semplificato è un regime contabile che prevede minori obblighi di contabilità rispetto al regime ordinario, ma prevede una tassazione, di norma, superiore rispetto a quella prevista nel regime contabile forfettario, a cui possono aderire solamente alcune categorie di attività, ed entro limiti prestabiliti di fatturato.
Questo tipo di regime contabile è riservato alle cosiddette imprese minori, come stabilito dalla circolare numero 11/E del 13 aprile 2017 dell’Agenzia delle Entrate. Per imprese minori si intendono quelle ditte, quei professionisti e quelle società di persone che registrano un volume di ricavi inferiore ai limiti stabiliti, che vedremo di seguito.
Partita Iva semplificata: come funziona
Come funziona la Partita Iva semplificata? Questo tipo di Partita Iva, anche detta con contabilità semplificata per cassa, prevede un modo differente di calcolare il reddito imponibile rispetto alla contabilità ordinaria e forfettaria.
Infatti, con la Partita Iva semplificata, il reddito si determina come differenza tra ricavi incassati e costi pagati, indipendentemente dalla competenza economica, al contrario del regime ordinario. Con la variazione del regime per competenza in regime per cassa di tutti i semplificati, è stato possibile equiparare la gestione contabile e fiscale dei commercianti e degli artigiani a quella già in vigore per i professionisti.
Questa introduzione ha risolto quelle problematiche legate per esempio ai ritardi dei pagamenti da parte dei clienti. Infatti, con il nuovo principio di cassa è possibile determinare il reddito facendo riferimento esclusivamente su ciò che è stato effettivamente incassato.
Uno dei vantaggi del regime semplificato è la possibilità di dedurre le spese relative all’attività dal computo delle tasse, proprio come nel regime ordinario, vantaggio che al contrario non è previsto con la Partita Iva forfettaria. Con la Partita Iva semplificata, così come per il regime contabile ordinario, sono previsti i seguenti obblighi:
- applicazione dell’Iva in fattura;
- fatturazione elettronica.
La Partita Iva semplificata prevede anche una contabilità differente, con minori obblighi. Vediamoli nel dettaglio.
La contabilità con regime semplificato
Gli obblighi relativi alla contabilità sono minori rispetto a quelli previsti nel regime contabile ordinario. La Partita Iva semplificata prevede l’obbligo di conservare i seguenti registri e documenti:
- Registri Iva: registro delle fatture di acquisto e vendita (integrato ai fini dell’imposta sui redditi);
- Registro incassi e pagamenti: da tenere entro 60 giorni dal pagamento e dall’incasso (facoltativo se gli incassi e pagamenti vengono annotati sui registri iva);
- Registro dei beni ammortizzabili: non è obbligatorio se le annotazione sono effettuate sugli altri registri obbligatori, previsti dall’Agenzia delle Entrate;
- Libro Unico del Lavoro: previsto solo nel caso in cui ci sono dipendenti o collaboratori.
Requisiti per accedere al regime fiscale semplificato
I soggetti che possono accedere al regime contabile semplificato sono diversi, dai professionisti autonomi alle società. Nello specifico:
- imprese individuali e liberi professionisti che non rispettano i requisiti per aderire al regime forfettario (ad esempio con fatturato maggiore di 65.000 annui);
- società di persone (Sas, Snc).
Sono, quindi, escluse le società di capitali che dovranno necessariamente aderire al regime contabile ordinario. Le società di persone e le persone fisiche che esercitano un’attività commerciale come ditta individuale, oltre ai professionisti, per accedere al regime contabile semplificato devono anche rispettare il requisito relativo ai ricavi conseguiti in un anno solare. Questi limiti ammontano a:
- 400.000 euro per attività che effettuano prestazione di servizi;
- 700.000 euro per le altre tipologie di attività.
Invece, nel caso in cui un’impresa esercita sia un’attività di servizi che un altro tipo di attività, per capire qual è il limite di ricavi da rispettare bisogna fare riferimento all’attività prevalente, vale a dire quella con il volume di affari più alto.
Come aprire la Partita Iva con regime semplificato
L’apertura della Partita Iva con regime semplificato prevede gli stessi passaggi degli altri regimi fiscali, e i costi sono piuttosto ridotti. Le spese previste per l’apertura della Partita Iva semplificata sono quelle relative all’apertura della PEC, o Posta Elettronica Certificata, e alla firma digitale, oltre a quelle per il commercialista.
Per procedere con l’apertura della Partita Iva semplificata è necessario effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. La comunicazione avviene con la compilazione del modello AA9/7 per ditte individuali e lavoratori autonomi e del modello AA7/7 per le società di persone e di capitali.
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione tre diversi canali con cui può avvenire tale comunicazione:
- il sito web dell’Agenzia delle Entrate;
- presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate presentando un documento d’identità in corso di validità del richiedente;
- inviando una raccomandata A/R con una fotocopia del documento d’identità in corso di validità.
Il passo successivo è quello di scegliere il codice Ateco corrispondente all’attività. Oltre al codice Ateco andrà indicato il regime contabile più opportuno, laddove si risponda ai requisiti previsti per quello semplificato o forfettario.
L’apertura della Partita Iva richiede circa 24 ore per i liberi professionisti. Le tempistiche aumentano, invece, nel caso di tutti quei lavoratori autonomi e società che devono effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese attraverso la procedura ComUnica. In tal caso, per completare la procedura sono necessari circa 15 giorni.
Partita Iva semplificata: costi e tassazione
Quanto paga di tasse una Partita Iva semplificata? Con la Partita Iva semplificata è prevista una tassazione dei contributi Irpef a scaglioni che variano in base al reddito. Le aliquote previste vanno dal 23% al 43%, e sono:
- 23%: per redditi inferiori a 15.000 euro;
- 25%: per redditi che vanno da 15.001 euro a 28.000 euro;
- 35%: per redditi che vanno da 28.001 euro a 50.000 euro;
- 43%: per redditi oltre 50.000 euro.
Ai costi relativi ai contributi Inps bisogna, poi, aggiungere anche l’eventuale costo del commercialista per la Partita Iva semplificata, che varia in base all’area geografica, partendo da un minimo di 600-700 euro per le ditte individuali e i liberi professionisti ma arrivando anche a 3.000 euro annui.
Annualmente, poi, le ditte e le società iscritte al Registro delle Imprese dovranno pagare una quota di Diritto Camerale alla Camera di Commercio. Per le società di persone la tassazione avviene in capo ai soci, in proporzione alla percentuale di utili attribuiti.
Inoltre, è anche prevista l’imposta IRAP, calcolata sul valore della produzione con l’aliquota del 3,9%, percentuale che può variare in base alla Regione. Inoltre, vanno anche tenuti in considerazione i costi previsti per i contributi INPS, ovvero per accantonare una quota per la pensione.
Partita Iva semplificata o ordinaria: le differenze
È più conveniente la Partita Iva semplificata o ordinaria? Scopriamo tutte le differenze tra i due regimi.
Caratteristica | Regime semplificato | Regime ordinario | Regime forfettario |
Imposta sui redditi | Dal 23% al 43% | Dal 23% al 43% | 15% (5% per i primi 5 anni) |
Obbligo di applicazione dell’Iva in fattura | Si | Si | No |
Obbligo di fatturazione elettronica | Si | Si | No, diventa obbligatoria oltre i 25.000 euro di fatturato annuo |
Deducibilità delle spese | Si | Si | No |
Limiti | 700.000 o 400.000 euro di fatturato | Nessuno | 65.000 euro di fatturato |
Partita Iva semplificata – Domande frequenti
Le tasse previste per la Partita Iva semplificata sono calcolate sul reddito effettivamente percepito, e non sulla competenza economica. I contributi IRPEF prevedono un’aliquota a scaglioni che parte da un minimo del 23% e arriva al 43% in base al fatturato.
La procedura di apertura della Partita Iva semplificata è la stessa degli altri regimi. Bisogna inizialmente effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate 30 dall’inizio dell’attività attraverso apposito modello. Scopri qui gli altri passaggi.
Possono aderire alla contabilità semplificata le ditte individuali e i liberi professionisti che non rispettano i requisiti previsti per la Partita Iva forfettaria, che superano il fatturato di 65.000 euro o con spese per il personale superiori ai 20.000. Possono, inoltre, aderire al regime semplificato anche altri soggetti: ecco quali.
Ho una partita Iva regime semplificato con fatturato non superiore a 15 000 euro, in più sono dipendente in Svizzera(frontalieri entro 20km) vorrei sapere se alla dichiarazione dei redditi dovrei dichiarare anche il rredito da dipendente e se si verrà tassato anche quello?
Buongiorno,
dovrebbe analizzare la sua posizione alla luce delle ultime novità per i frontalieri. Vedi ns. articolo https://www.partitaiva.it/svizzera-fuori-black-list/.
Grazie per averci scritto
Buonasera,
ho apertola partita iva e mi sono iscritta alla camera di commercio ma al momento la mia impresa risulta inattiva. Siccome sono stata ammessa al beneficio di ristrutturazione PNRR, vorrei sapere se per iniziare la ristrutturazione devo attivare la p.i. e quali sono i costi cui vado incontro anche con riferimento ai contributi previdenziali. Essendo inattiva posso comunque iniziare ristrutturazione?
Grazie
Buonasera,
per rispondere in modo puntuale al quesito servirebbero maggiori informazioni. In genere non si possono iniziare delle attività verso terzi senza attivazione della ditta in Camera di commercio. Il costo minimo dei contributi previdenziali, annuo, se dovuto, è di circa 3.900 euro. In caso di adesione al regime forfettario i contributi potrebbero essere ridotti.
Grazie per averci scritto
Team partitaiva.it
Sono un libero professionista che devo uscire dal regime forfettario e passare al regime semplificato a partire dal prossimo gennaio. Devo fare alcune formalità con l’agenzia delle Entrate o il passaggio è automatico.
Buongiorno,
il passaggio è automatico, salvo una comunicazione in dichiarazione iva che può avere implicazioni anche sui versamenti. Per questo motivo le consigliamo di approfondire al più presto con il suo commercialista di fiducia.
Grazie per averci scritto
Team partitaiva.it